Sul tribunale di Acqui simboli di Brigate rosse

Sul tribunale di Acqui simboli di Brigate rosse Mercoledì processo a Massimo Maraschi Sul tribunale di Acqui simboli di Brigate rosse tDal nostro corrispondente) \ Acqui Terme, 29 novembre. (g. p.) Due scritte delle Brigate rosse sono apparse sui muri del palazzo di giustizia di Acqui. Sono due stelle con cinque punte tracciate di notte sotto i portici di via Saracco, fra gli ingressi del tribunale e della Procura della Repubblica proprio davanti alle colonne ancora avvolte dai manifesti listati a lutto per la morte di Giovanni D'Alfonso, il brigadiere caduto a pochi chilometri dalla città nel conflitto a fuoco con i brigatisti rossi. Gl'inquirenti ritengono si tratti di un liquido simile a quello usato poco più di un mese fa a Canelli per i simboli delle Brigate rosse apparsi sui muri dello stabilimento Ciancia. Canelli è stato il centro del rapimento di Vittorio Vallalino Gancia; Acqui, o meglio la cascina Spiota di Arzello, il - P»— V." » Ali .MWiAAlkU » .. . >. striale, liberato poi da una pattuglia di carabinieri durante un conflitto a fuoco nei quale il tenente Umberto Rocca. 34 anni, padre di due bambini, perse il braccio e l'occhio sinistri per lo scoppio di una bomba a mano lanciatagli contro da un brigatista; Giovanni D'Alfonso, 45 anni, due figli, fu colpito a morte da Margherita Cagol e da un brigatista in fuga; il maresciallo Rosario Cattati, 52 anni, quattro figli, rimase ferito e guari in una sessantina di giorni. Unico illeso fu l'appuntato Barberis, che bloccò la fuga dei brigatisti ed ebbe | un conflitto a fuoco con Margherita Cagol, moglie di Renato Curcio, capo delle Brigate rosse. Al termine, la donna fu uccisa, mentre il compagno riusci a fuggire. Mercoledì prossimo inizierà, davanti alle Corte d'assise d'appello di Alessandria il processo a carico di Massimo Maraschi, 22 anni, da Casalpusterlengo, l'unico brigatista arrestato a Canelli subito dopo il sequestro. E' stato il procuratore della Repubblica di Acqui Terme. Datovo, a condurre l'istruttoria e a deciderne la conclusione con il rinvio a giudizio. Massimo Maraschi comparirà davanti ai giudici popolari per. rispondere di concorso nel sequestro di Vàllarino Gancia a scopo di estorsione (fu chiesto un miliardo, che sarebbe dovuto servire a finanziare l'attività delle Brigate rosse) e di strage. CASALE MONFERRATO — II tribunale civile ha pronunciato due sentenze di fallimento. La prima, su istanza degli interessati, riguarda la società di latto Biagio Rossino e figlio Piero, via Passati di Balzo la, esercenti il commercio di macchine agricole. Giudice delegato U dottor Velietri, curatore l'avvocato Scaglioni. La seconda sentenza è relativa alla ditta R.B.A., di Bruna Azzalt in Romanello, via Oggero 2, materiali per edilizia. Il dottor Marino è il giudice delegato e l'avvocato Restaino il oliatore. Per entrambi 1 fallimenti l'esame delle passività è fissato per il 16 gennaio.

Luoghi citati: Acqui, Acqui Terme, Alessandria, Arzello, Canelli, Casale Monferrato, Casalpusterlengo