Dieci anni all'uomo che uccise il genero

Dieci anni all'uomo che uccise il genero Con una coltellata a Vigevano Dieci anni all'uomo che uccise il genero Pavia, 28 novembre. Un agghiacciante omicidio avvenuto la sera del 10 febbraio scorso, in un modesto alloggio ài via Ribeira 24, a Vigevano (Pavia), è stato rievocato, stamane, davanti ai giudici della corte d'assise di Pavia. Sul banco degli imputati l'operaio Salvatore Caputo, 49 armi, originario di Capistrano (Catanzaro), l'accusa: omicidio volontario. L'uomo, infatti, uccise con una coltellata al cuore il genero, Giuseppe Caputo (la vittima portava infatti lo stesso cognome del suo assassino), 23 anni, che quella sera, era'andato a riprendersi la moglie. Maria Grazia Caputo. 22 anni, che da qualche mese lo aveva abbandonato portandosi dietro il figlio, Giampiero, che ora ha tre anni, perché stanca dei continui maltrattamenti e umiliazioni cui il marito da tempo la sottoponeva. Dopo oltre due ore di camera di consiglio, alle 17.55 è stata.emessa la sentenza. I giudici hanno riconosciuto il Caputo colpevole di omicidio preterintenzionale e. riconoscendogli la provocazione, lo hanno condannato a 10 anni di reclusione, un mese di arresto. 50"mila lire di multa, l'inter disione perpetua dai pubblici uffici e, a pena espiata, a' un periodo di tre anni di libertà vigilata. Inoltre dovrà j pagare le spese processuali e provvedere al risarcimento della parte civile, da definire in separata sede. Il p. m. Tognolatti aveva chiesto quattordici anni per omicidio volontario. La storia Giuseppe Caputo (la vittima), dopo un periodo relativamente felice aveva preso la « strada sbagliata »: non lavorava più, frequentava prostitute e litigava continuamente con la moglie. La donna, che aveva trovato lavoro in un calzaturificio, si vedeva -costretta non solo a mantenere à fatica la famiglia, ma a cercare di nascondere i suoi magri guadagni al marito, che a più riprese cercava di appropriarsene. Così, stanca e infelice. Maria Grazia ritornò in casa dai genitori, con il bambino. La sera del delitto, Giuseppe Caputo si era presentato in casa dei suoceri- invitando la sposa a far ritorno da lui, ma soprattutto per farsi consegnare i soldi della sua ultima busta paga. Fra i due ci fu l'ennesimo litigio, volarono parole grosse, insulti pesanti. Poi, improvvisamente, cogtendo tutti di sorpresa il suocero, accecato dall'ira, prese un coltello, si avventò sul genero e gli spaccò il cuore. Dopo l'omicidio Salvatore Caputo andò a costituirsi alla polizia e disse: «Ho ucciso mio genero... non ne potevo più. Ha finito di far soffrire mia figlia ». a. c

Persone citate: Caputo, Giuseppe Caputo, Maria Grazia, Maria Grazia Caputo, Salvatore Caputo, Tognolatti

Luoghi citati: Capistrano, Catanzaro, Pavia, Vigevano