Franco a 400 lire arrivano a frotte i clienti svizzeri

Franco a 400 lire arrivano a frotte i clienti svizzeri Buoni affari al confine Franco a 400 lire arrivano a frotte i clienti svizzeri Il vantaggio degli stranieri si ritorce però a danno dei consumatori nostrani (Dal nostro inviato speciale) Domodossola, 23 novembre. Un franco vale 400 lire; al mercato libero, a Briga, pretendevano stamane anche 410 lire. Quali sono i riflessi immediati? Ci sono, come in tutte le vicende economiche, i prò i contro. A Domodossola i commercianti non nascondono una certa soddisfazione: maggiore potere di acquisto del franco significa per gli svizzeri, abituati ormai a scendere a frotte, specialmente al sabato, spendere di più. Facciamo un esempio. Sei mesi fa quando un franco si cambiava a 350 lire, i nostri vicini della Confederazione elvetica, venendo a Domodossola, con 100 franchi potevano fare acquisti per 35 mila lire; con il cambio di oggi, sempre con 100 franchi, possono spendere 40 mila lire, vale a dire 5 mila liredi più. Poiché senza esagerare sono migliaia coloro che dalia Svizzera vengono settimanalmente a fare la spesa da noi. i conti sono presto fatti. Comprano di tutto: dai generi alimentari al vestiario sino ad arrivare (potrà sembrare banale) al dentrificio. 11 genere più richiesto è la carne che nella vicina confederazione costa pressocché il doppio che in Italia; 12 mila lire al chilogrammo i pezzi più pregiati contro le 6700-7000 lire che è in genere il nostro prezzo medio. Un ragionamento pressocché analogo vale per il vino e per i liquori. Molto richieste sono pure le scarpe (con un risparmio intorno al 30 per cento) e i generi di vestiario. In auge addirittura gli articoli sportivi. Un buon paio di scarponi da sci costa a Domodossola sulle 50 mila lire; oltre confine 90 mila lire. Può sembrare a tutta prima un aspetto positivo, alme no per il commercio locale. Lo è, anzi, senz'altro ma bisogna fare i conti con la cosiHetta legge della domanda e dell'oofferta, quella che dice che a frontr di una maggiore richiesta di un bene i prezzi aumentano. In questo caso il maggiore potere di acquisto degli svizzeri si ritorce a tutto danno del consumatore nostrano. Esiste questo pericolo? Uno dei più noti commercianti di Domodossola, Roberto Possa, ammette tale possibilità ma soltanto in astratto. Dice: eli commerciante serio non approfitta della situizione in direzione del lucro immediato; semmai se ne serve proprio per farsi una clientela più vasta». Si spiega con esempio: tenendo i prezzi invariati è probabile che venda più merce. Possa continua: «Un cliente svizzero che aveva messo gli occhi mettiamo su un cappotto, accorgendosi al momento dell'acquisto che ha speso 10 mila lire di meno, per effetto del cambio vantaggioso, investe quella somma probabilmente per comprarsi una camicia. Ecco — aggiunge Possa — il problema è tutto qui: il commerciante deve accontentarsi degli attuali e ragionevoli margini di guadagno. Nessuno, tuttavia, si nasconde il pericolo di un rincaro dei prezzi (cominciando proprio da quelli di largo consumo) a brève scadenza e invoca severi controlli. Bisogna aggiungere, comunque, che almeno per oggi non c'è stato nessun approfittatore: la prova dei fuoco è attesa per sabato. Piero Barbe

Persone citate: Piero Barbe, Possa, Roberto Possa

Luoghi citati: Confederazione, Domodossola, Italia, Svizzera