Multa al falso legale che difese un imputato al processo Mazzotti

Multa al falso legale che difese un imputato al processo Mazzotti Condannato a centomila lire dal pretore di Novara Multa al falso legale che difese un imputato al processo Mazzotti Vincenzo Visconti di Roma, laureato in legge ma non procuratore, interpretò anche in Corte d'Assise il ruolo che aveva sostenuto in un film accanto a Vittorio Gassman • (Dal nostro corrispondente) Novara, 10 novembre. Il pretore di Novara, Carmine Dedonato, ha condannato con decreto penale «l'avvocato» Vincenzo Visconti, 43 anni, di Roma, a 100 mila lire di multa per esercizio abusivo della professione forense. Visconti, dopo la notifica che avverrà nei prossimi giorni, avrà la facoltà di proporre opposizione nel qual caso verrebbe celebrato un vero e proprio processo. Visconti era comparso, del lutto inaspettato, tra la nutrita schiera dei difensori al processo Mazzotti affiancandosi all'avvocato Martino Manfredda nel patrocinio di Alberto Rosea, il triestino imputato di ricettazione. Non aveva mai preso la parola al dibattimento ma aveva avuto modo di mettersi in mostra. Gioviale con tutti aveva raccontato di essere stato, prima che avvocato, magistrato e attore cinematografico per hobby. Questa sua ùltima attività era. vera. Aveva partecipato ad alcun.j|film assai divertenti fra i quali «A mezzanotte va la ronda del piacere» a fianco di Claudia Cardinale, Monica Vitti e Vittorio Gassman. Proprio per mostrarsi in quella parte di attore (faceva il presidente di Corte di Assise) ottenne dalla casa produttrice una copia della pellicola che fece proiettare durante una sosta del processo a febbraio in visione privata per amici e conoscenti. Visconti, con una certa sua aria sorniona e insieme di gentiluomo vecchio stampo, in tre o quattro mesi rimasto a Novara (alloggiava all'albergo Europa) aveva raccolto larghe simpatie e si era fatto non pochi amici. Tutti, compresi i magistrati, erano convinti che fosse veramente avvocato, abilitato cioè ad esercitare la professione forense. La «bomba» scoppiò all'udienza del 15 aprile. Il presidente Caroselli il.giorno prima aveva scoperto che per quanto laureato in legge, Vincenzo Visconti non aveva mai sostenuto gli esami di procu rotore legale e che quindi non era iscritto in alcun albo professionale, condizione indi spensabile per potere patrocinare un imputato in una aula di giustizia. La scoperta non solo fece scalpore, ma lasciò perplessi i giudici circa la nullità'di alcune udienze'durante la quali Visconti era rimasto solo a rappresentare qualche imputato. Per evitare questo motivo di nullità, che avrebbe in- i\r maio un processo protrattosi per mesi, il presidente decise la ripetizione, sia pure sommaria, di alcune udienze. Visconti, che confessò al presidente Caroselli essere stata la sua «usa debolezza», scomparve da Novara e molta gente che gli aveva dato fiducia ed amicizia si sentì gabbata, p. b. Vincenzo Visconti, il "finto" avvocato

Luoghi citati: Europa, Novara, Roma