Laterza età è anche poesia

Laterza età è anche poesia Il problema degli anziani nella Bassa novarese Laterza età è anche poesia Nella casa di riposo di Borgolavezzaro Pierina Comeglio, 79 anni, dedica liriche al sindaco, ad altri personaggi del paese, agli episodi importanti - C'è sempre clima di festa fra i quaranta ospiti: non hanno tempo di sentirsi soli (Dal nostro inviato speciale) Borgolavezzaro, 29 ottobre. Il 27 novembre nel palazzo Longoni di Borgolavezzaro si svolgerà una giornata dedicata interamente all'anziano. Pierina Comeglio. 79 anni, Cilavegna, un figlio capocantiere in Algeria, sta già preparando una poesia. Siamo nella casa di riposo «Corbetta», presieduta. da trent'anni da Giovanni Cassoni. E' un complesso che fa invidia ad altre iniziative. All'ora di pranzo i quaranta presenti sono seduti ai tavolini della sala, c'è un'atmosfera di festa, forse per Varrìvo del fotografo che scatta alcuni flashes; qualche donna accenna a un applauso, subito imitata. La Comeglio sfoglia i suoi quaderni: poesie, a centinaia,' le declama e quando arriva U giovane sindaco-Gianluigi'Lavati ha la battuta pronta in rima: «Ecco il sindaco ragionier, che al Comune va a seder, non sappiam se sia buono di guidare il carrozzone come gioca lo scopone al caffè del Guglielmone». La direttrice della casa, suor Clementina, guida nella visita: camerette doppie e singole, servizi personali, sala tv, terrazzo, giardino, cappella. «Una piccola pensione autosufficiente — dice con orgoglio — ma per mandarla avanti ci costa enormi sacrifici. Ad esempio ieri sono andata a Ferrara in camion a comprare mele, là sono meno care e ci fanno ri- | sparmiare». Altri ospiti, tante storie diverse: Giuseppina Cova. 92 anni, è la decano. Dall'età di dieci ha fatto la ricamatrice di tovaglie, pizzi e paramenti che hanno ornato le chiese, del paese. Rosa Landinì, 89 anni, ha vissuto la giovinezza a Torino dove faceva la sartina- Ricorda le passeggiate al Valentino, gli anni della guerra, poi U ritorno a Borgolavezzaro. Linda Rossi, 79 anni, mondariso. «E' una professione alla quale tengo molto — sostiene — sono una delle, ultime, anche se a riposo. Ho cominciato come tante mie compagne a dieci anni. Se sono felice? Certo, prima era una vita dura, lavoravo, dove- j vo curare mia madre ammaI lata, poi mia sorella morta di leucemia, infine un ragazzo handicappato. Adesso posso tirare il fiato». Gaudenzio Rossi, 76 anni, ex mungitóre, un'altra vita di lavoro. «Ho girato tutti i cascinali della Bassa, faticavo come un dannato.. Una volta rubarono un bidone di latte dalla stalla, accusarono me e dovetti pagarlo. Adesso è diverso, i mungitori esistono soltanto di nome. Fanno tutto te macchine». Maria Teresa Merlo, 88 anni, alla casa di riposo è ringiovanita: «Quando ero giovane lavoravo troppo e mangiavo male». Le fa eco Rosa Bardotti, 83 ama: «E* vero, qualche mela, pane e gorgonzola. Invece ora due pasti al giorno, colazione, familiarità». Angela Pellati, 86 anni, da undici vive con il «pace-maker».-Sfilano~i ricordi:-Maia Boselli, 89 anni, è un'altra torinese d'adozione tornata al paese natale. Nella città torinese arrivò'nel 1911, quando sposò un falegname detta «Lancia». «Allora — rammenta — Torino era un gioiello, adesso un inferno, per questa sono scappata tra le risaie». Clementina Graverà, 84 anni, di Lomello (Pavia) vive nella casa di Borgolavezzaro da 18. «Facevo la donna di servizio in una famiglia del paese e quando sono rimasta sola ho pensato di ritirarmi». Nelle parole jdi questi anziani non ci sono giudizi sul trattamento. Dai loro discorsi traspare soltanto un problema: la paura di restare soli e trascorrere la china della vita nel soliloquio o nel mutismo. Per molti di loro la casa di riposo rappresenta H punto e il momento d'incontro. E' per questo che Ut tre piccoli paesi sorgono tre strutture analoghe. Ma c'è di più: al-1 tpsrgbsttrumdpH tri centri della zona, che non possono realizzare' complessi, s'affidano a quella domiciliare. R primo esperimento è già stato effettuato a Terdobbiate 1500 abitanti), un altro sarà varato a Garbagna e un terzo a Borgolavezzaro, ad integrazione dei servizi già operanti. Sarà costituito anche un consorzio per far lega comune con una, rete capillare d'interventi. «Non voghamo più — dicono gli amministratori — che la terza età sia un incubo». Gianfranco Quaglia Borgolavezzaro: da sinistra Gaudenzio Rossi, Linda Rossi, la «poetessa » Pierina Comeglio, Clementina Graverò. Angela Pellati, Maria Boselli Borgolavezzaro. Suor Clementina, la direttrice della casa di riposo (f. Giovetti) Maria Teresa Merlo, Giuseppina Cova, Rosa Lendini e il presidente Giovanni Cassani