Castiglione, "capitale dei calvi" vive con la minaccia delle frane

Castiglione, "capitale dei calvi" vive con la minaccia delle frane Dopo le disastrose conseguenze provocate dall'alluvione Castiglione, "capitale dei calvi" vive con la minaccia delle frane Molte case sono già state sgombrate - Anche la scuola evacuata - Gli abitanti, come tanti altri nell'Ossola, chiedono inutilmente protezione - "Abbiamo paura ma qui siamo vissuti e non vogliamo andarcene via" - I muri di sostegno (Nostro servizio particolare) Calasca Castiglione, 28 ott. La tremenda notte del 7 ottobre ha lasciato una profonda ferita di fango, sassi e detriti che spacca in due l'abitato di Castiglione Ossola, abbarbicato alla montagna. Erano le 11 e mezza quando franò, piùtardi venne giù un muragliene in cemento armatoche investì le case sottostanti. «Dopo la prima frana abbiamo tentato di abbassare il greto del torrente — ricorda Gilberto Sonzogni.— ma sot¬ to la pioggia incessante la nostra fatica era inutile. Poi è crollato il muraglione e sia- i mo riusciti a metterci in - salvo per caso». Scale, terrazze, balconi divelti; le case inondate di fango, vigne e pollai sradicati, la [luce ovunque saltata: «Sembrava la fine del mondo» dicono Maria Tondetta. Paola Nelide Martini. Elide Fragnocchi, Savina Francioli.-«"E' stato un miracolo se non dobbiamo lamentare vittime» scrive il parroco don Severi- no Cantonettì collegando il dramma della recente alluvione ai sanguinosi avvenimenti del febbraio 1945 quando, durante una rappresaglia nazifascista, mentre bruciavano baite e frazioni che avevano dato rifugio ai partigiani, veniva assassinato l'inerme don Giuseppe Rossi. Il sindaco Renato Lometti, accertato che le abitazioni sono pericolanti, ha emesso ordinanza per lokgombero immediato delle case di Giovanni Zametiì, Virginia Paola, Carlo Mezzadonna, Umberto Zani, Angela Fragnocca, Maria Binda, Marcello e Adele Martini. Amedeo Pirozzini, Mario Cigalotti e l'evacuazione delle scuole elementari *che. con le insegnanti Luigina Crosetti e Miriam Blardone, hanno trovato provvisoria sistemazione nell'edificio dell'asilo. Ma i montanari di Castiglione non vogliono andarsene anche se prudenzialmente preferiscono passare la notte presso amici e parenti, lontano dalla frana. . . «La montagna è in crisi — spiega ir sindaco Lometti, assessore della Comunità montana della Valle Anzasca — «La montagna è in crisi — spiega il sindaco Lometti, assessore della Comunità montana della Valle Anzasca — perché sono rimasti in pochi a lavorare i boschi ed a pulire i torrenti». L'abbandono del territorio montano, l'irrazionalità di certi interventi, la costruzione di case lungo dirupi adatti al pascolo o atta coltivazione della vite e dell'orto sono certamente le cause principali che a Castiglione come altrove hanno provocato distruzione e miseria. Per incarico del Genio Civile sono già iniziati i lavori di sistemazione, ma la massa dei detriti da rimuovere fforse 500 metri cubi di materiale) è imponente: «Bisogna prima capire la configurazione del terreno — dice l'operaio Attilio Cartella dell'impresa «Feroma» di Domodossola — per poter ripristinare al più presto almeno la strada». Si pensa di poter dare sicurezza alle abitazioni pericolanti costruendo due muri di sostegno a monte e picchettando gii arguii del torrente che qui mene chiamato «tumbms: spesa 65 milioni di lire. «Sarebbe meglio costruire 6 o 7 muri di contenimento — osservano insoddisfatti gli abitanti di Castiglione — e realizzare opere idrauliche più solide rispetto a quelle progettate». Castiglione Ossola, che negli anni passati ha avuto momenti di grande notorietà quando Achille Scagni, fondando l'«Associazione dei pelati d'Italia», distribuiva tessere ed attestati ai calvi ed ai crani luccicanti più importanti del mondo, da Kruscev ad Eisenhower, da Yul Brinner a Pietro Nenni, vive ora in solitudine i-gravi problemi del presente e di un futuro denso di inquietanti interrogativi: «Abbiamo paura — confessa Marcello.Martini — ma queste sono le nostre case e qui vogliamo restare». Ma la montagna spaccata, l'imprevi¬ denza degli uomini, l'inclemenza degli elementi non incoraggiano le speranze dei 200 abitanti di Castiglione, in polemica da sempre con quelli che abitano a Calasca. capoluogo comunale. «Abbiamo avuto delle promesse — si legge in un amaro ciclostilato di don Cantonettì distribuito a tutte le famiglie castiglionesi — ed ora staremo a vedere se si farà sul serio. Non scriviamo di più perché non vo gliamo aumentare la tragedia. I veri '"montarmi" nel dolore sono piuttosto silenziosi che ciarlieri». Romolo Barisonzo Castiglione Ossola, sull'abitato. Sono: In alto: una delle frane gii i bambini dell'asilo (Foto A. Martini) Anziano abitante guarda desolato le conseguenze provocate dall'ultima alluvione

Luoghi citati: Domodossola, Italia, Ossola