Montefibre: sono confermati i licenziamenti per Verbania

Montefibre: sono confermati i licenziamenti per Verbania La notizia è giunta ieri in consiglio comunale Montefibre: sono confermati i licenziamenti per Verbania "Decisione inaccettabile" ha detto il. sindaco - Nel pomeriggio assemblea aperta Allarme a Novara: la Wild sarà messa in definitiva liquidazióne? (Dal nostro corrispondente) Verbania, 14 ottobre. ta. c.) Preoccupazione tensione oggi pomeriggio durante l'assemblea aperta convocata dall'esecutivo di fabbrica é dai sindacati in uno dei cortili interni della Montefibre ed-alla quale hanno presenziato, tra. gli altri, il sindaco Francesco Imperiale, il vicesindaco Franco Ghiselli, assessori e consiglieri comunali, rappresentanti dei partiti comunista, socialista, socialdemocratico, democristiano, e sindacalisti. Ha aperto la serie degl'interventi il segretario provinciale della Filcea, Lattanzi che ha sostenuto con -forza la necessità di costringere il go¬ verno a svolgere il suo ruolo verso la Montedison. Lattanzi si è dichiarato favorevole al rifinanziamento della Montedison a condizione che sia definitivamente chiarito e definito il compito di questa società nello sviluppo dell'industria chimica del Paese. Ha ribadito il rigetto dei licenziamenti e annunciato uno sciopero di tutto il gruppo Montedison per venerdì 21. Dopo un breve saluto del sindaco, che ha rinnovato l'impegno dell'amministrazione comunale al fianco dei lavoratori della Montefibre, hanno preso la parola alcuni fra delegati di reparto ed operai. «Noi — ha detto Basso, del reparto "stiro" — siamo stufi di chiacchiere e di promesse non mantenute. Diciamo che i licenziamenti non debbono passare e aggiungiamo che non si può più sostenere a lungo un sistema politico che non tutela il diritto al lavoro dell'individuo». «Siamo alla fine di una vicenda durata sette anni — ha detto Piero Rogora, un altro operaio —. Troppe volte si è parlato di solidarietà, ma poi sono mancati i fatti» ha rincarato Daverio Bazzon, tra gli applausi. L'atmosfera, che si era mantenuta dimessa anche dopo l'intervento di altri operai e del segretario provinciale socialista Guida, si è riscaldata quando ha preso il microfono il consigliere regionale Vittorio Beltrami, della de. D rappresentante democristiano aveva appena accennato alla solidarietà del suo partito per i dipendenti della Montefibre in lotta quando si sono levati alcuni fische L'on. Tamini (pei), ha condannato duramente l'atteggiamento Montefibre e l'acquiescenza governativa per i colpi di testa della Montefibre. E' stato seguito subito dopo da Gastone Sciavi, della segreteria nazionale della Fulc, che ha ribadito l'impegno del sindacato nazionale a scendere in lotta con tutto il suo peso per costringere la Montedison a ritirare i rninacciati licenziamenti. La notizia che la Montedison ha confermato i licenziamenti e minacciato lo scioglimento del gruppo Montefibre è arrivata a Verbania mentre il Consiglio comunale stava riunendosi in seduta straordinaria aperta per discutere il problema degli ospedali riuniti. «£' una decisione inaccettabile — ha commentato il sindaco —: la città tutta la respinge». Eguali nella sostanza le dichiarazioni dei consiglieri degli altri gruppi. Il vice-, sindaco Franco Ghise ili: «Da domani ognuno dovrà rispondere del suo operato davanti ai lavoratori della Montefibre e alla città intera». Sergio Bocci, capogruppo de: «E' una decisione vergognosa: auspico che il governo intervenga energicamente e tragga le sue conclusioni. Per Verbania mille licenziamenti significano la paralisi economica». (Nostro servizio particolare) Novara, 14 ottobre. (I. d. b.) La direzione della Wild, una . industria tessile con stabilimento a Novara e a Fiasco, nel Cuneese, che impiega 1200 dipendenti, ha annunciato di volere chiedere il concordato preventivo con i creditori mettendo in liquidazione l'intero complesso industriale. Di fatto si tratta di una richiesta di fallimento che mette sul lastrico le maestranze delle quali 650, per la maggior ' parte donne, sono impiegate a Novara. I dipendenti non -hanno avuto pagato il mese di settembre. Coloro che si sono presentati agli sportelli della banca per riscuotere l'assegno dello stipendio hanno saputo che la Wild aveva chiuso i suoi conti correnti. La direzione dell'azienda denuncia una situazione finanziaria aimpossibile» che impedirebbe ogni altra risoluzione. Dal primo gennaio al 31 luglio di quest'anno si sono accumulati un miliardo e mezzo di de biti di gestione ai quali vanno aggiunti 3 miliardi di debito con le banche ed un altro miliardo e mezzo con gli istituti di previdenza per contribuzioni agli operai non versate. La decisione dei dirigenti Wild è stata comunicata ai sindacalisti ieri durante una riunione che ha avuto luogo a Torino, presente al completo lo staff manageriale del complesso: dall'ingegner Cavallo, amministratore delegato, all'avvocato Rape Ili, legale della società, a Camandona. direttore generale. I sindacalisti si sono fatti ricevere dal prefetto, dai sindaci, dall'assessorato della Regione perché fosse rivista la data dell'assemblea dei creditori prevista per martedì prossimo. Se avesse luogo e venisse messa in liquidazione l'azienda, per i 1200 dipendenti ci sarebbe soltanto la prospettiva del licenziamento. Intanto le maestranze presidiano la fabbrica che, di fatto, è occupata. Verbania. Operai Montefibre in assemblea (Foto Basso)