Frontalieri ospitati in Svizzera finché si riaprirà il Sempione

Frontalieri ospitati in Svizzera finché si riaprirà il Sempione Nell'Ossola il disastro si riflette sui .lavoratori Frontalieri ospitati in Svizzera finché si riaprirà il Sempione Le fabbriche elvetiche hanno trovato sistemazione per i dipendenti - Altre difficoltà: se non arrivano presto rifornimenti si profila la cassa integrazione per la Ceretti e la Rumianca (Dal nostro corrispondente) Domodossola, 10 ottobre, (a. v.) Sull'Ossola è tornato un pallido sole, ma il panorama delle zone alluvionate resta drammatico: comunicazioni sconvolte, paesi interi semisepolti da un mare di fango, danni per miliardi, industrie grosse e piccole in difficoltà. Non è ancora stata presa alcuna decisione per la linea ferroviaria internazionale del Sempione, che è sempre interrotta a San Giovanni,, dove le acque hanno corroso la massicciata che sorregge il binario provvisorio costruito all'esterno della vecchia galleria. Si parla di rinforzarla cor- del pietrisco: una ricognizione sarà compiuta, comun- que,- domani, da tecnici delle Ferrovie italiane e svizzere. Anche la statale del Sempione è sempre interrotta, in più punti, da Domodossola verso il confine svizzero. A San Giovanni, la carreggiata ha ceduto per una cinquantina di metri di lunghezza, franando verso il sottostante torrente Diverta. Altre voragini sì sono aperte fra Varzo e Iselle. Non c'è neppure più il confine di Stato: la caserma del posto di frontiera di Paglino, evacuata già la notte di sabato da carabinieri, doganieri e finanzieri, è circondata da due metri di fango e melma. A Iselle, dovè molte famiglie hanno dovuto abbandonare le loro case minacciate dalle frane, il pericolo non. è àncora cessato del tutto. Da Domodossola verso Ornavasso la statale del Seminane, anche se: è„- còmpXe-; tathente dissestala a Cuzzago, è. sfato riaperta al trafficò. Sempre isolata la Val Bognanco: le acque si sono letteralmente inghiottite una fetta di strada, lunga un centinaio di metri, tra le frazioni Torno e Gobbio. A Bognanco Fonti e San Lorenzo scarseggia il combustibile per il riscaldamento. Anche l'industria delle acque minerali rischia di dòversi fermare. Bassa Ossola, a Vogogna, Premoseello, Anzola, Migiandone. le famiglie sfollate stanno rientrando alle loro case. Per tutti il ritorno è accompagnato dall'amarezza, perché le acque hanno fatto danni ingentissimi. Non si contano i capi di bestiame persi, i piccoli laboratori artigianali (quasi tutti situati al piano terreno) andati distrutti. «Dovremo ricominciare tutto daccapo», dice la gente, con le lacrime agli occhi. A Cuzzago, si sono visti galleggiare persino interi salotti e cucine componibili: le acque hanno infatti invaso una esposizione di mobili Ma le preoccupazioni maggiori riguardano le grosse industrie: nel nuovo stabilimento della «Ceretti» di Pallanzeno è stata allagata l'acciaieria I pumi produttivi dell'industria siderurgica rischiano di saltare, e l'azienda dovrà sopportare pesanti oneri finanziari per acquistare sul mercato internazionale i lingotti destinati al laminatoio. Alla «Rumianca» ài Pieve Vergante, gli impiantì funzionano solo parzialmente. Su tutte le industrie grava poi l'incognita dei rifornimenti, che vengono soprattutto dall'estero: se la linea ferroviaria* del Sempione non sarà riattivata al- più presto, si profila un massiccio ricorso alla Cassa integrazione. L'interruzione, della linea fere/viaria del Sempione ha messo in crisi anche le industrie svizzere del vicino Cantone Vallese, che non possono andare avanti senza i «frontalieri» dell'Ossola. Le aziende elvetiche sono però riuscite a correre subito ai ripari e hanno chiesto ai «frontalieri» di fermarsi in Svizzera per una setiimana, assicurando che avrebbero provveduto a trovare loro un alloggio. Oggi pomeriggio, più di duecento «frontalieri»' in gran parte dipendenti della Lonza, una •grossa industria chimica di Visp, sono partiti con un tre¬ no detta «Vìgezàna» per Locarno. Si comincia a parlare anche di colpevoli omissioni che hanno reso così pesante il bilancio dell'alluvione nell'Ossola I danni più gravi sono stati infatti provocati da straripamenti di corsi d'acqua dovuti a franamenti già verificatisi in passato. Il materiale che ostruiva fiumi e torrenti non è mai stato rimosso e alla prima ondata di piena le acque sono uscite dagli alvei, seminando la distruzione. £' il caso della Val Bognanco, dove sul torrente Bagna era già caduta una frana fin dallo scorso anno. Anche sulla statale del Sempione, fra Vaezo e Iselle, dove ha perso la vita il ferroviere Giordano Rebecchi, si era aperta una voragine gin dalla scorsa primvera. Ci si era limitati a riempirla con della sabbia, e venerdì notte la strada ha nuovamente ceduto. Anche per proteggere la linea-ferroviaria del Sempione si è fatto poco o nulla. Frontalieri in partenza per la Svizzera con la Vigezzina

Persone citate: Anzola, Ceretti, Giordano Rebecchi, Gobbio, Paglino, Vallese