Buazzelli, grassone "balordo" viene acclamato sindaco d'Orta di Francesco Allegra

Buazzelli, grassone "balordo" viene acclamato sindaco d'Orta In riva ai due laghi si sta girando uno sceneggiato tv Buazzelli, grassone "balordo" viene acclamato sindaco d'Orta (Nostro servizio particolare) Orta, 6 ottobre. Questa volta è di scena Anselmo Bordigoni. detto «ti Bordiga», candido e ottuso pachiderma, protagonista delle grottesche vicende descritte da Piero Chiara nel romanzo «li balordo». Per girare alcune partì del film omonimo, il regista Pino Passalacqua ha scelto Orta e altre località del Cusio e del Verbano, dove la sua troupe sta lavorando da qualche giorno. Le rive del lago di San Giulio si addicono alle riprese cinematografiche. Fin-dai tempi dei telefoni bianchi, ad Orta e in altri paesi delle due riviere erano state ambientate le. storie de «L'a.mante segreta», «La maestrina», «Una romantica avventura», i meno giovani ricordano ancora i divi del momento: Alida Valli, Maria Denis e Nino Besozzi, Osvaldo Valente e Luisa Fetida (coppia poi divenuta tristamente famosa durante il periodo repubblichino), e il grande Gino Cervi. In tempi meno lontani, nel settembre 1971, Tino Buaz- selli ha interpretato qui alcune vicende de «Il diavolo nel cervello». Ancora pia recente è il ricordo di «Il piatto piange» e de «La banca di sindaco. nustnaacuMoriate», due pellicole tratte dai racconti di Chiara. Ora, ritorna Piero Chiara, è ritorna Buazzelli nelle straripanti vesti dell'ingombrante maestro di scuola e musicista di un .paese che giace sotto le Alpi e guarda sul lago, antifascista suo malgrado, perseguitato politico senza colpe né meriti, eroe . presunto dell'esercito di Liberazione: e, infine, acclamato sindaco o rebertoldesco, protagonista. addirittura di una buffonesca esperienza di democrazia diretta. Oggi, si gira un interno, in una cascina vetusta sul declivio di Ortello. Dice il regista: «preferiamo rinunciare al teatro di posa: cosi, non v'è dubbio, anche gli interni risultano più veri». / locali dove deve entrare la macchina da presa'dell'operatore Blasco Giurato sono rimasti quelli di trent'anni fa, l'epoca in cui il Bordiga, che ha risalito l'Italia come maestro di una banda musicale al seguito degli Alleati, ritorna in paese, dove lo scambiano per maggiore e lo fan- La casa di Ortello è, nel film, quella del custode del Comune, che siede alla tavola imbandita con la moglie e tre bambini. Per allestire la scena, lo scenografo Elisa Ricci Poccetto ha lavorato per un paio di ore: molte cose sono state lasciate com'erano, altre tolte o sostituite, ovvero aggiunte. Il custode del Comune è stalo ingaggiato sul posto. E' il cartolaio-libraio Edo Grandi, che ha negozio a fianco del palazzotto cinquecentesco dell'università della riviera all'inizio della salita della Motta.-La moglie è la sua consorte, la giovane bionda Anna Cavallini. I tre figli sono stati reclutati sulla piazzetta d'Orto; si chiamano: Angelo Stellato, 10 anni, e Aldo e Luciano Manf redini, di 9 e 11 anni. Nessuna delle comparse conosce, la parte: gesti e battute ver- ranno loro suggeriti poco prima del «ciak». ' Buazzelli arriva in anticipo. Indossa gli abiti di panno militare del corpulento dinoccolato sindaco Bordigoni, si intrattiene a discutere sotto un pergolato .circa la varietà dell'uva americana, in ritardo nella maturazione. E' paziente e gentile, ripete più volte la scena che ingombra con la sua mole massiccia, senza un gesto di insofferenza: «Scena da, manuale, direi d'antologia, Tino: ma la rifacciamo per maggior sicurezza», gli dice ogni volta Passalacqua, e Buazzelli sorride bonario, con quel briciolo di ironia che manca al Bordiga. I ragazzi, che divorano formaggio e sbucciano mele rosse, si comportano da at¬ tori consumati. Il cartolaio-attore è emozionato, e appare rispettoso, ossequioso come vuole la parte. La moglie sorride dalla cucina. Il regista chiama tutti per nome; come fossero vecchie e care conoscenze. Il regista è un signore dai capelli grigi, molto affàbile. L'aiuto regista, Mimmota Girosi, una signora dall'aspztto casalingo. E' lei che cerca le comparse. Ce ne vorranno oltre cento per le riprese sulla piazzetta d'Orto, dove si gira il ritorno del Balordo dal confino. Molti attori estemporanei locali compariranno nelle scene del film (uno sceneggiato televisivo, che andrà in onda per Pasqua sulla Rete Due). Intanto, Elena Ricci Poccetto ha già trovato i luoghi adatti per le varie riprese. La scuola in cui il maestro Bordigoni fece le sue esperienze didattiche, sano le elementari «Guglielmazzi» di Pallanza La casa di piazza Beccaria dove vive con le tre figlie, Aida, Semiramide e Ginevra, è stata scovata a Suna. Villa Chiavazza, dove folleggia la contessa vedova (Elisa Cegani) plagiata da Luigi Persichetti detto «Il Gihetta», è a Lesa La casa dell'ambiguo suonatore di violino è sua Premeno. A Trobaso, la trattoria della Maadora, dove U Ginetta canta «Ricordati di me, delle mie serenate». A Laveno la stazione ferroviaria da cui il Bordiga parte disonorato: ad Orta, come abbiamo detto, la piazza del suo trionfale ritorno. Francesco Allegra Orta. Una scena del film "Il balordo" in casa del custode del municipio (Morea)

Luoghi citati: Cusio, Ginevra, Italia, Laveno, Lesa, Premeno, Trobaso