Una mostra di granito

Una mostra di granito Si apre oggi a Mergozzo Una mostra di granito (Dal nostro inviato speciale) Mergozzo, 9 settembre. Si apre domani in uno degli angoli più suggestivi e caratteristici della vecchia Mergozzo, il cosidetto «porticato delle Cappelle», la mostra del granito e delle pietre ossolane. La manifestazione giunta alla sua seconda edizione, è promossa dalla Pro Loco e gode del patrocinio della Regione Piemonte, della Camera di Commercio di Novara, dell'Ente Provinciale per il Turismo e del Comune. Mergozzo è un po' la patria del granito, quello che viene estratto dal monte Orfano, dai toni- che vanno dal bianco al verde e che per qualche secolo ha rappresentato, insieme ad una povera agricoltura, la ragione "di vita del Borgo. Naturalmente la produzione notevole della zona non è tutta qui: sono per esempio famose le cave del granito rosa di Baveno, quelle del tutto particolari di Candoglia, la cui produzione è ima esclusiva della fabbrica lapidea del Duomo di Milano. Oggi l'architettura moderna rilancia il granito assai più resistente dèi marmo per l'impiego edilizio più disparato: dal rivestimento esterno ài palazzi alle rifiniture interne di appartamenti di lusso come pavimenti, colonne, caminetti. Non è la verità che si è scoperto niente di nuovo: già da anni il granito trova questo impiego soprattutto all'estero. Palazzi di Parigi, Bruxelles, di Toronto in Canada, negli Stati Uniti e, più recentemente in Svezia e Norvegia, sono costruiti con le pietre dell'alto Vernano. Se c'è stata una stasi nell'impiego del granito, questa era dovuta ad una questione di prezzi, almeno nei confronti del marmo) meno caro. D rapporto era di uno a sei. Adesso è sceso (il rapporto e non evidentemente i costi), da uno a tre e, almeno nelle costruzioni di maggior pregio, quelle che debbono «durare» di più. lo si consiglia. Il granito non è tutto: l'Ossola ha le sue pietre, le famose Beole e l'altrettanto nòto Sarizzo dai molteplici impieghi e che trovano in questa rassegna impaginata con molto buon busto "dall'architetto Pier Dino Pagani e da Marcel1 lo Mattioli, una degna collocazione, n materiale esposto è del più vario ed è presentato nella sua forma più originale: come «spaccato» o corno gwo77ntt lavorato sino- a diventare arte nelle sculture. Si, perchè accanto ai 26 espositori (cavatori, artigiani, indù* striali), sono presenti con le loro opere sei scultori. Le loro sono anche propqste pratiche per- l'arredamento Ma il discorso non si ferma neppure .qui: ce h'è un altro dicarattere didattico ed occupazionale sul quale il presidente della rassegna, Leonida Ferro, pone l'accento, «fi lavoro dello scalpellino che pure era seguito da molti, una volta, rappresentava una attività dura, pesante, forse male retribuita. Oggi, nonostante l'avvento delle macchine anche in questo settore, pochi intendono seguire il mestiere dei padri». Se ci sarà un incremento della richiesta di granito, si dovrà fare fronte con maggiore impiego di mano d'opera, dovranno essere preparate le nuove leve. Un tempo era in funzione una scuola a Candoglia, sorta con la promozione della fabbrica lapidea del Duomo di Milano; poi, un po' per mancanza di buona volontà, un po' per carenza di allievi, l'istituto è stato chiuso. L'edificio con aule e la¬ boratori in teoria potrebbe essere riaperto domani. Se ne parlerà tra otto giorni: sabato, 17 settembre si terrà in municipio un convegno (relatore l'on. Alessandro Giordano della commissione pubblica istruzione di Montecitorio) per discutere, appunto, della riapertura della scuola artigianale e dare cosi nuove possibilità di formazione e di inserimento dei giovani nella lavorazione delle pietre. Verrà pure trattato il tema commerciale (relatore Mario Mattioli) nella prospettiva di un allargamento dei mercati data la possibilità che granito e pietre ossolane hanno di affermarsi ancor più sia in Italia che all'estero. Ecco l'elenco degli espositori: Giuseppe Airoli di Fondotoce; Carlo Baldioli di Crevoladossola; S.A.S. Cavadonna di Mergozzo; T. Cavigioli di Pedemonte; Girla e figlio di Gravellona; . Fratelli De Giuli di Crevoladossola; Grarùtossola Brocca di Beura; I.MJE.G (del gruppo Egam) di Baveno; la Nord Graniti di Casale Cortecerro; Maestri Ossolanì di Mergozzo; Graniti Mattioli di Mergozzo; Pierino ■"•Tis-aaa ■*■■ Cu JJovwnwA* T irli/» Martinelli di Mergozzo: G.C. Moietta di Villadossola; Augusto Oliva di Albo; Severino Pagin di Capanne; Eredi Antonio Piraila di Mergozzo; Gìanpietro Piraila di Mergozzo: Prealpina Graniti di Mergozzo; Damele Scùr di Mergozzo; Mario Tonet di Mergozzo; Giuseppe Varalli di Mergozzo; Giulio Zanetti dì Gravellona, Pietro Zaniroli di Gravellona. Gli scultori: Fratelli Arnaboldi -di Bovisio; Erardo Cardini, di Fenolo: Italo Castelli di Cerro Maggiore; Giuseppe Lusetti di Mergozzo; Carlo Monini di Intra e Gualtiero Mocenni di Milano. Piero Barbe