Un "consulto" urgente er l'ospedale in coma

Un "consulto" urgente er l'ospedale in coma Il presidente risponde ai sindacati Un "consulto" urgente er l'ospedale in coma La situazione, a detta di Bighinzoli, sarebbe gravissima e gli amministratori stanno raccogliendo i dati per la Regione (Nostro servizio particolare) Novara, 30 luglio. Dopo l'attacco della Federazione lavoratori ospedalieri alla nuova amministrazione del «Maggiore» di Novara (e la proclamazione dello sciopero di un'ora per lunedi prossimo e dello stato d'agitazione per tutta la giornata) ecco immediata la «replica» del presidente dell'ente ospedaliero novarese, il comunista Gian Franco Bighinzoli. «L'arma dello sciopero — ha detto Bighinzoli criticando l'agitazione in ^programma per lunedi — può diventare in taluni casi controproducente, specie in un servizio pubblico quale quello ospedaliero dove è gravemente dannosa per i malati». Dopo avere precisato che il sindacato FJ.o. ha il diritto di «proclamare tutte le agitazioni che vuole», il presidente dell'ospedale di Novara ha aggiunto che «bisógna però stabilire se le motivazioni addotte sono fondate o meno». «La nuova amministrazione ospedaliera — ha detto ancora Bighinzoli — respinge l'accusa di avere mantenuto un comportamento antioperaio, clientelare" e di disinteresse nei confronti dei dipendenti». Parlando delle accuse della FJ.o. sullo stato del gerontocomio, Bighinzoli ha ammesso che «rei si trova indubbiamente di fronte ad una situazione grave ». Ma lo stato del gerontocomio, secondo il presidente, non è diverso da quello degli altri reparti perché «tutto l'ospedale sta andando in sfacelo ed è quasi giunto ad uno stato comatoso. Così è per il S. Giuliano (maternità) che sta andando a pezzi; per il centro medico psico-pedagogico che non dispone di spazio sufficiente e cosi è per tante altre divisioni, per molte apparecchiature, per i servizi igienici di parecchi reparti, per la squadra di pulizia praticamente scomparsa e che nonostante gli sforzi fatti non siamo riusciti a ricomporre». Ed è stato per questa gravissima situazione, ha spiegato Bighinzoli, che la nuova amministrazione è andata a consultare le forze democratiche novaresi. «Si stanno raccogliendo i dati di tutti i bisogni — ha aggiunto — per elaborare un preciso piano d'intervento da sottoporre alla Regione che è l'ente dal quale il nostro ospedale dipende in modo assoluto e che in un recente incontro si è rifiutata di esaminare i singoli problemi, pretendendo, giustamente, di avere il quadro complessivo». «E' bene che si sappia che il nostro ospedale riceve gli stessi finanziamenti del 1975 — ha continuato Bighinzoli — con un conseguente indebitamento di miliardi di lire. Tutto ciò rischia di far saltare anche le forniture di gensri alimentari e di materiale sanitario indispensabile. Non ci sono più denari per ultimare la costruzione del dipartimento d'emergenza e mercoledì prossimo andremo a Torino, in Regione, per chiedere quanto necessita e cioè oltre un miliardo». A proposito del dipartimento d'emergenza e delle relative assunzioni, Bighinzoli ha tenuto a esporre i fatti, rispondendo cosi alle accuse mosse ieri dalla F.l.o. «L'organico complessivo, approvato dalla Regione, prevede 39 medici e 54 paramedici da assumere in tre o quattro scaglioni. La nostra amministrazione ha chiesto alle organizzazioni sindacali di avanzare le loro proposte che dovevano essere discusse il 12 luglio. Solamente i sanitari hanno fatto pervenire proposte (13 medici) per cui nella seduta del consiglio del 12 non si è potuto deliberare». C'è poi stata una sollecitazione ai sindacati in seguito alla quale la F.l.o. ha chiesto un ulteriore incontro. «L'incontro si è tenuto la sera del 25 ed ha visto la conferma dei 13 medici mentre la F.l.o. ha comunicato che, a suo avviso, sì doveva andare all'assunzione di 6 ausiliari e di 5 dattilografe. Al consiglio, convocato per il 27, ta F.l.o. avrebbe fatto pervenire una proposta scritta complessiva». Ma quando la proposta del sindacato ospedalieri è arrivata, spiega Bighinzoli, si è ri-J velata assai diversa: parlava, infatti, dell'assunzione, oltre che dei 13 medici, di ben 37 paramedici. «Il consiglio si è trovato in difficoltà nel decidere in quanto 13 più 37 assunzioni erano troppe. Si è così deciso per I9~piii 28». m. s. Il presidente dell'ospedale, Gianfranco Bighinzoli

Persone citate: Gian Franco Bighinzoli

Luoghi citati: Novara, Torino