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Alpinista si sfracella in un crepaccio durante un'escursione sul Monte Rosa Sotto la crosta di neve una voragine profonda Alpinista si sfracella in un crepaccio durante un'escursione sul Monte Rosa La vittima è un panettiere milanese di 41 anni - Il corpo non è stato ancora recuperato: è immerso in due metri d'acqua - Bisognerà portare in quota una pompa, per prosciugarla (Dal nostro corrispondente) Macugnaga. 25 luglio. (a. v.) Un panettiere di 41 anni, Pietro Zanoni, di Milano, è caduto in un crepaccio durante un'escursione al ghiacciaio del Monte Rosa, li suo corpo non è ancora stato ritrovato: sul fondo della voragine ci sono due metri d'ac- qua e bisognerà'portare ad alta quota una pompa per prosciugarla. Sulla morte dell'escursionista, i soccorritori non hanno dubbi. , Zanoni, che apparteneva alte «Società escursionisti .milanesi», stava trascorrendo, come ogni anno, un periodo di ferie al rifugio Zamboni, 2070 metri di quota, sopra Macugnaga. Oggi è uscito assieme al fratello, Luigi, 39 anni e ad altre due persone per una breve passeggiata sul ghiacciaio del Belvedere, ai piedi del Rosa. E' un itinerario non troppo difficile che Zanoni e i suoi compagni di gita conoscevano benissimo, per averlo percorso altre volte. Il panettiere è stato tradito da un «ponte di neve», un sottile strato sotto il quale si apre il crepaccio. Mentre ci passava sopra, la crosta ha ceduto e Zanoni è caduto nel vuoto, n fratello è subito tornato al rifugio a dare l'allarme .Da Macugnaga si sono subito mossi gli uomini del soccorso alpino, guidati da Luciano Bettineschi e Costantino Pala e la speciale squadra di finanzieri del Sagf. Appena giunti sul luogo della sciagura, anche i soccorj ritori hanno corso qualche rischio, per la continua caduta di sassi e piccole slavine dall'imboccatura del crepaccio. fTanno poi dovuto arrendersi anche perché le pareti della voragine sono ricoperte di ghiaccio vivo e non hanno quindi potuto scendere sul fondo.