Salvare statue (e alberi) sul Sacro Monte di Orta

Salvare statue (e alberi) sul Sacro Monte di Orta Tiglio cade spezzato su una cappella Salvare statue (e alberi) sul Sacro Monte di Orta (Nostro servizio particolare) Orta, 14 luglio. (f. m.) Nella campagna che gli «Amici di Orta» hanno intrapreso per restituire alla primitiva bellezza il Sacro Monte, non sarà dimenticato uno dei principali motivi di richiamo turistico: il patrimonio di'alberi che fanno da verde scenografia alle venti cappelle. Proprio per gli alberi, che in passato sono stati seminati disordinatamente, in questi giorni si sono accese polemiche. La troppo folta vegetazione sta infatti trasfor- mando il parco francescano in una giungla e gli alberi, pini, platani e abeti addossati gli uni agli altri, soffocano per mancanza di luce e di aria. In occasione di un sopralluogo effettuato, dal sovrintendente ai monumenti del Piemonte si constatò che ii patrimonio arboreo del Sacro Monte necessitava di una manutenzione continua, ispirata anche a criteri dì rivalorizzazione, in modo da far sì che l'assetto generale del bosco e le condizioni fisico-vegetative degli alberi fossero costantemente tenute-sotto osservazione. -■' -» Era il 20 marzo del 1973. Nonostante gl'inviti a provvedere, il Comune non ha mai messo mano al piano di riordino con i criteri che il caso .richiedeva. Solo lo scorsoanno questo piano di ricostruzione ambientale ha avuto inizio con U taglio delle prime piante, alcune morte, altre vive, ma ammalate. Nei prossimi giorni la giunta municipale affronterà nuovamente il problema anche alla luce di un'ultima devastazione causata appunto da un albero secolare. Verso le 8 di sera un tiglio si è abbattuto l'altra notte su una cappella danneggiandone gravemente il tetto e un cornicione. L'alberò, apparentemente sano, si è spezzato improvvisamente al piede, piombando sulla nona cappella, quella di Santa Chiara, nei pressi di un ristorante. «Non c'era né vento né pioggia 7— commenta Daniele Lampertì, che abita nel vicino ristorante—; abbiamo sentito uno scricchiolio e abbiamo fatto in tempo a vedere la pianta che cadeva. Nesi sono immaginava che quel ! tiglio sarebbe caduto cosi alj l'improvviso, a vederlo sem! brava ancora sano e rigoi glìoso». I E' questa la prova che l'inì columità pubblica e del pa¬ trimonio artistico sono sempre in costante pericolo al Sacro Monte fino a quando non si interverrà con un taglio razionale anche se — diciamolo pure — abbattere una pianta fa sempre dispiacere. Intanto all'invito di prenotare una statua stanno rispondendo uno dopo l'altro enti, comuni, privati. Dopo il leone «salvato» dal Lions di Omegna, un'altra statua (non ancora scelta) sarà sarà sistemata dal comune di Pettenasco, il primo dei comuni del Cusio che si è fatto avanti nella gara di generar sita - 3* ■'■ Ricordiamo che le offerte (minimo 100 mila lire) devono essere indirizzale al «Comitato di salvataggio» presso il Comune -i0322 90.109) o al Sacro Monte (0322 90.220) o al Portico d'arte di Omegna (0323 61.361). Si può anche effettuare il versaménto alla Cariplo, sul conto corrente n. 805/1. Nella foto '-(di Renato) una splendida statua di madre nella cappella di Santa Chiara (la nona) che attende un «benefattore». Accanto Francesca e Giovanna Borasi di Milano imparentate con la famìglia ortese dei Gemelli. a e e l e l i e o

Persone citate: Giovanna Borasi, Nesi, Orta

Luoghi citati: Cusio, Milano, Omegna, Pettenasco, Piemonte, Sacro, Sacro Monte