Alagna: sarà salvata la miniera d'oro che nel secolo scorso ospitava i forzati

Alagna: sarà salvata la miniera d'oro che nel secolo scorso ospitava i forzati Alagna: sarà salvata la miniera d'oro che nel secolo scorso ospitava i forzati L'edificio, a due piani, è un monumentò d'arte ed è anche una pagina di storia locale che il tempo rischiava di cancellare - Il Cai di Borgosesia e gli alpinisti capeggiati da Raiteri si sono improvvisati muratori per restaurarlo (Nostro servizio particolare) Alagna, 11 luglio. Impegnati da anni in un laborioso programma per «salvare la montagna antica», le sezioni del Cai di Borgosesia ed il gruppo di appassionati alpinisti capeggiati da Ovidio Raiteri e dalla guida «emerita» Guglielmo Gozzo, si sono proposti di ripristinare le vecchie «carceri-miniera» di Alagna che fino alla metà del secolo scorso ospitavano una settantina di galeotti condannati ai lavori forzati e che, adesso, vittime detta incuria del tempo, stanno crollando a pezzi. Si tratta di ripristinare il tetto: cinquecento lastroni di granito da puntellare; occorre rinforzare alcune pareti e poi pulire l'interno dell'edificio dai calcinacci e dal- le felci che sono cresciute. Prima di restaurare la co¬ struzione, si è dovuto però ripristinare il sentiero che dalla frazione Piane, arrampicandosi sul costone della montagna, arrivava fino alle prigioni, a 1700: metri di altezza, a Santa Maria. E' un grosso impegno: i volontari, «amici» della montagna sono al lavoro da due domeniche ma dovranno ritrovarsi ancora qualche volta prima di potere completare il restauro dell'edificio. Le carceri sono a due piani, al pianoterra dovevano esserci le cucine e il refettorio, sopra erano sitemati i dormitori. Il pavimento è lastricato, le volte sono tonde o a sesto- acuto. Monumento architettonico, oggetto di studio degli appassionati di arte, il palazzo è anche una pagina di storia locale che il tempo rischiava di cancellare definitivamente. Le prigioni sono state costruite, come testimonia una incisione su una pietra, nel 17S5. All'interno un camino risale al 1761. L'opera era stata finanziata dallo Stato Sabaudo l quale, divenuto proprietario dette miniere di oro di Ala gna, aveva deciso di sfruttarle facendo scendere nelle gallerie i galeotti. Si dice che i prigionieri non vedessero mai la luce del sole: dalle carceri scendevano direttamente in-miniera e soltanto i più disciplinati godevano di qualche «ora di aria». Gli ergastolani sono rimasti in Valsesia per un secolo: fino alla metà del 1800, epoca in cui le regie finanze hanno ceduto lo sfruttamento dei giacimenti auriferi, ormai rinsecchiti, ad altre compagnie le quali, a loro volta, hanno finito' per abbandonare gli scavi chiudendo definitivamente le miniere ancora oggi inattive. Gli anni che vanno dal 1750 al ISSC rappresentano il periodo economicamente più florido per Alagna e per la Valsesia. La produzione dell'oro era legata a una serie di attività commerciali. In paese si era insediata una zecca. Le carrozze dei notabili piemontesi si arrampicavano fino ai piedi del Monte Rosa. Sono stati aperti i pri- mi negòzi Sonò sorti gli al- I berghi più conosciuti e sono statd costruite le case del centro di Alagna. Quel periodo viene ricordato come la «bella epoque» della Valsesia. Poi una attività così florida, improvvisamente come era iniziata, è stata interrotta. I galeotti che per un secolo sono rimasti ad abitare nelle carceri di Santa Maria, a pochi chilometri dall'abitato di Alagna, senza tuttavia potere avere rapporti con la gente del posto, non avevano più ragione di restare in Valsesia e sono stati trasferiti. Di loro non si ricorda più nulla. Un meendio divampato negli uffici della miniera ha cancellato i nomi dei lavoratori ed ha distrutto tutti i documenti che avrebbero permesso di ricostruire la loro storia. Sono rimaste le carceri che disabitate dal 1850 rischiavano la rovina. «Sono un monumento d'arte — commenta Ovidio Raiteri — sono un documento storico e da adesso rappresentano anche un pretesto turistico perché molti villeggianti saranno invogliati a salire lino ai 1700 metri di Santa Maria per vedere le carceri della mimerà». 1. d. b.

Persone citate: Guglielmo Gozzo, Monte Rosa, Ovidio Raiteri, Raiteri, Valsesia

Luoghi citati: Alagna, Borgosesia, Santa Maria