É' condannata la titolare per i convegni che si svolgevano alla "Lanterna Blu"

É' condannata la titolare per i convegni che si svolgevano alla "Lanterna Blu" In tribunale a Novara la vicenda del locale di Gozzano É' condannata la titolare per i convegni che si svolgevano alla "Lanterna Blu" Favoriva gli incontri fra ragazze e facoltosi industriali della zona ■ Assolto invece l'amico (Dal nostro corrispondente) Novara, 24 giugno.; (p. b.) Francesca Pierontini , 43 anni, la gerente della «Lanterna Blu» di Gozzano dove sarebbero avvenuti «convegni» per . cento e più mila lire, è stata condannata per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, a 2 anni e due mesi di reclusione, mezzo milione di multa, al ritiro della licenza e ad uh anno di casa di lavoro a pena espiata. Era anche imputata di detenzione abusiva di una pistola Browning calibro 6,35 ma da questo reato è stata as- salta. Con lei, imputato in stato di arresto per gli stessi reati, era Pietro Bianchi, 44 anni, suo amico, che è stato assolto e scarcerato. La polizia era venuta a conoscenza che a Gozzano c'era un frequente movimento di «donnine» di lusso. La sera del 20 aprile scorso faceva irruzione' alla «Lanterna Blu» sorprendendo una ragazza di Milano, Enrica Masci, con'un noto commerciante della zona. Luigi Savoldi. Quest'ultimo ammetteva subito.di avere ottenuto quel convegno, tramite la Pierontini, per 300 mila tire, somma che aveva già sborsato. La Mesci, dal canto suo, confermava che era stata la titolare del locale ad invitarla a Gozzano per prostituirsi. Era arrivata tre giorni prima ed aveva avuto diversi incontri, tutti con persone presentategli dalla Pierontini la quale, di volta in volta, fissava il prezzo dei convegni a seconda delle possibilità economiche del cliente: da un minimo di ventimila sino alle 380 mite sborsate dal Savoldi." Di clienti, oltre a quest'ultimo, la polizia ne ha rmtracciati altri. E' stato cosi accertato che il traffico durava, da almeno sei mesi e che prima delta Masci c'erano state altre donnine. Nel capo di accusa si faceva cenno ad alcune minorerrtm ma n aorvoìdi, abituale frquentatore della «Lanterna Blu», intetrogato a questo proposito, ha detto candidamente: «Non ho mai chiesto l'età delle ragazze con le quali mi incontravo». Che le tariffe fossero piuttosto salate è stato confernato dal ritrovamento di un as- segno di 200 mila lire con il quale uno dei clienti aveva pagato il suo «incontro» con la Masci. L'imputata ha contestato: «Quell'assegno mi è stato dato quale rimborso di un prestito da me fatto». Del resto la Pìerontinii, che già in istruttoria aveva negato ogni addebito, si era incamminata, anche durante l'interrogatorio di oggi, su questa strada. E' stato il suo difensore, avvocato Allegra a consgliarla a mutare indirizzo: «Dica la verità, non vale negare l'evidenza, i giudici saranno tiù comprensivi». Cosi la donna ha ammesso qualche cosa scagionando però completamente il Bianchi, «Nel verba¬ le hanno scritto che è mio convivente. E' invece un carissimo amico; ci' vogliamo bene e basta». Citata come teste, la Masci non si è presentata: il tribunale l'ha condannata ad 30 mila lire di multa. Ne"a sua 1 requisitoria il pjn. non ha avuto dubbi sulla responsabiHtà della Pierontini: «Era lei a fissare anche telefonicamente i convegni e a stabilire il prezzo: un'attività che le ha permesso di accantonare in pochi mesi 10 milioni che ha depositato su un libretto al portatore». Per il Bianchi è stato lo stesso p.m. a chiedere l'assolutoria sia pure per insufficienza di prove. Pietro Bianchi, in tribunale, l'amico della gerente, è stato assolto e scarcerato Francesca Pierontini, la gerente della «Lanterna Blu», sul banco degl'imputati mentre ascolta la sentenza (Giovetti)

Luoghi citati: Gozzano, Milano, Novara