Processato per corruzione (e assolto) Angelini, il carceriere di Cristina

Processato per corruzione (e assolto) Angelini, il carceriere di Cristina Processato per corruzione (e assolto) Angelini, il carceriere di Cristina Avrebbe dato denari a un agente di custodia delle Nuove perché gli procurasse il necessario per evadere - Attualmente è in infermeria (Nostro servizio particolare) Torino, 17 giugno. Giuliano Angelini, il carceriere di Cristina Mazzotti, è stato processato ieri alla prima sezione penale del tribunale (presidente Nattero, pan. Bernardi) per corruzione. Avrebbe dato a un agente di custodia delle Nuove 200 mila lire per l'acquisto di una serie di attrezzi utili per evadere. L'Angelini ha indicato 11 complice nell'agente Mario Di Giorgi, il fornitore cioè del « necessaire » che conteneva venti biglie di ferro; alcuni seghetti per tagliare le sbarre, una corda abbastanza lunga, 12 pioli e del filo di ferro per costruire una rudimentale scaletta. Anche il Di Giorgi, accusato dal detenuto, è stato rinviato a giudizio. Angelini ha disertato l'udienza: da alcuni giorni è ricoverato al centro clinico delle Nuove per curarsi i postumi di due pestaggi subiti in cella p "pera di detenuti non identificati, ma che la vittima indica quali «manovali agli ordini della mafia ». L'imputato ha inviato una lettera al suo difensore avvocato Turoddo annunciando appunto la rinuncia ad assistere al processo. L'altro inimitato si è man- tenuto sulla negativa dichiarando di essere vittima di una macchinazione ai suoi danni: « Mai avuto quattrini da quel tipo né gli ho venduto la cassetta ». Angelini non è nuovo a sorUte del cenere: giorni fa ha t indicato una guardia, tra gli autori, del secondo « pestaggio » subito alle Nuove in meno di due settimane. («La mafia ha giurato di farmi fuori per aver tradito l'organizzazione»'): ma l'agente-nominato, quel giorno non era in servizio. L'udienza di ieri è stata breve e favorevole agli imputati. Il Tribunale infatti ha assolto entrambi per insufficienza di prove accogliendo le tesi della difesa. Il Di Giorgi era assistito dal penalista Armando De Marchi. Il pubblico ministero aveva chiesto per l'Angelini la condanna a 2 anni di reclusione e per l'agente di custodia a un anno e 4 mesi. Una cosa tuttavia è certa: in questi tempi il personaggio chiave del processo Mazzotti è sottoposto ad ogni specie di intimidazione. Lui è convinto come ha scritto all'avvocato Monteverdi di Verbania che vogliano ucciderlo. Le botte prese non sarebbero che un preavviso. Da mesi il detenuto non assaggia liquidi se non gli vengono da persona di sua fiducia e sminuzza il cibo prima di mangiarlo: avrebbe trovato nel pane e nelle pietanze diversi spilli. D. D. b. Giuliano Angelini, il carceriere di Cristina: processato per tentata corruzione

Luoghi citati: Torino, Verbania