Il Gesù di Zeffirelli ispirato da incisione a Domodossola?

Il Gesù di Zeffirelli ispirato da incisione a Domodossola? Vivo interesse per ìa mostra di .Palazzo Silva : Il Gesù di Zeffirelli ispirato da incisione a Domodossola? E' la "Crocifissione" del Tintoretto, venuta alla luce durante' lavori di restauro al museo Galletti - Con la preziosa opera sono esposti altri interessanti cimeli artistici (Dal nostro corrispondente) Domodossola, 2 giugno. fa. v.) Vivo successo riscuote là mostra di stampe antiche allestite al piano terreno dello storico Palazzo Silva, nel quadro delle manifestazioni del « Giugno domese ». La « Crocefissione » del Tintoretto che, come già abbiamo pubblicato, è stata « scoperta » durante lavori di restauro al museo Galletti di Domodossola, è. l'opera di fronte alla quale i visitatori si soffermano maggiormente. E' un pannello maestoso, composto «a tre telai». Come in tutte le composizioni religiose del Tintoretto, vi figurano moltissimi personaggi. « Il Tintoretto usava rappresentare i suoi temi religiosi con molta gente. Figure di ogni estrazione sociale, quasi a simbolo delle varie classi del tempo, vengono chiamati dal pittore ad assistere sgomenti alla morte del Cristo» dice l'esperto d'arte Donato Conenna, che è il promotore della mostra e che ha rovistato per mesi tra le stampe di Palazzo Silva, giungendo alla 'fortunata individuazione di questi preziosi cimeli artistici. Tra la gente che visita in questi giorni la rassegna c'è chi dice che « Zegirelli si è ispirato a queste composizioni per fare il suo Gesù televisivo ». Alcuni visitatori vanno alla ricerca delle varie somiglianze con i personaggi del Vangelo portati in tivù dal noto regista. Molte scolaresche hanno effettuato in questi giorni una visita al museo ossolano: 1 bambini hanno manifestato un notevole interesse per queste cose antichissime. Per la prima volta, inoltre, si è notata una certa affluenza di turisti stranieri, convogliati dalle varie indicazioni stradali che sono state apposte ultimamente per risvegliare l'attenzione del pubblico. Ma il ritrovamento delle antiche e preziose incisioni ha portato altre preoccupazioni alla fondazione Galletti. « Intanto vorrei dire che non ho scoperto niente dice Donato Conenna ■ stampe erano appese a un muro, quasi all'altezza del soffitto. Certo bisognava avere la pazienza di illuminarle e andare a vedere le indicazioni scritte negli angoli delle opere. Con una lente di ingrandimento è stato abbastanza facile. Non pensavo certamente — prosegue Conenna — di trovarmi di fronte a incisioni del 1700 di autori così importanti, anche perché in fondazione non esìstevano documenti che ne rivelassero l'esistenza ». Un inventario delle opere è stato fatto più volte, anche dalla Sovrintendenza alle Belle arti di Torino, ma le indicazioni si limitavano ai quadri ad olio. Per le incisioni si usava genericamente la voce «stampe antiche». Quanto all'autenticità dei lavori non ci sono dubbi. « Si tratta C; incisioni originali — spiega il critico d'arte — sono ' infatti contrassegnate, oltre che dal nome dell'autore, anche da chi le aveva ordinate e, per talune composizioni, persino dall'indicazione dell'istituto storico che ne conservò la matrice»; Come siano giunte a Domo dossola non si ' saprà mai. Qualcuna è arrivata da Milano, altre da Firenze, alcune sono state donate al museo dal pittore inglese Federico Ashton, che si è fermato per lungo tempo neìl'Ossola. « Grazie alla consultazione .di volumi per specialisti siamo riusciti a risalire a quasi tutti gli autori — dice ancora Conenna — e siamo riusciti anche a sapere chi ne aveva curato, in quel tempo, la tiratura ». n valore di queste incisioni? Donato Conenna allarga le braccia «Sicuramente molto alto — dice — preferirei comunque non fare cifre. Altrimenti corriamo U rischio di farci portare via le incisioni. L'anno scorso la Sovrintendenza ai Monumenti ci fece fare la richeista per il restauro di sette statue di legno. A lavori ultimati, le opere sono stale trattenute a Torino con la scusa che il loro valore era- molto ingente e il nostro museo non aveva adeguati dispositivi antifurto». In seguito a questo episodio, la fondazione Galletti ha varato un programma per l'ioserimento di antifurto—elettronici. Donato Conenna, che .ha riscoperto il Tintoretto

Luoghi citati: Domodossola, Firenze, Milano, Torino