Trecate con tanta nostalgia
Trecate con tanta nostalgia Trecate con tanta nostalgia Oggi la "replica" dell'apprezzata mostra fotografica sotto i suggestivi portici di piazza Cavour (Nostro servizio particolare) Trecate, 28 maggio. La mostra fotografica «Trecate com'era», presentata domenica scorsa sotto i portici di piazza Cavour dal Cinefoto club di Trecate, verrà riproposta domani. La decisione di concedere il «bis» è stata presa dai promotori, per soddisfare le numerosissime richieste dei trecatesi. Sette giorni fa era stato tale il successo della mostra che gli organizzatori furono costretti, a sera inoltrata, ad allontanare i visitatori che erano rimasti «incollati» davanti alla, carrellata di vecchie immagini. «Alla gente l'iniziativa del club è piaciuta al di là di ogni previsione — spiega Erotide Proverbio, presidente del sodalizio dei fotoamatori — e le molte richieste che abbiamo avuto per la ripetizione rappresentano un premio per le nostre fatiche. I soci del club sono andati casa per casa a cercare foto antiche. Ne abbiamo raccolto più di trecento, le abbiamo rifotografate e sviluppate nel formato grande in modo da evidenziare anche i minimi particolari». Nelle trecento foto Che verranno riesposte domani, sempre sotto i pòrtici di piazza Cavour, nel cuore di Trecate, sono ritratti scorci del paese ormai scomparsi, personaggi che risalgono all'inizio del secolo, attività oggi dimenticate. Ai meno giovani, la mostra ha fatto ricordare, non senza, nostalgia, la Trecate ■della'loro infanzia; nei ragazzi ha suscitato curiosità. Molti i raffronti fra la tale piazza, il tate angolo, com'erano settanta o ottanta anni fa e come sono adesso. Le lavandaie impegnate alla roggia, l'arrotino, la donna che fila davanti l'uscio di casa, i lavori per la lastricatura (evento memorabile) di una strada, i pompieri col loro carro. Nelle foto antiche è racchiusa la storia vera di Trecate, storia di lavoro, di sacrifici, di gente parca che sapeva apprezzare il poco di cui disponeva. La raccolta delle foto è stata condotta dai soci del cinefoto club; alla passione per la fotografia è abbinato, in tutta la realizzazione della mostra, l'amore per il paese. D'altro canto fra i componenti il club non mancano i «personaggi». Lo stesso presidente Proverbio, 65 anni, tutti vissuti a Trecate, sembra uscito da una delle foto della mostra. Ricorda tutte le fasi dello sviluppo del paese e il «nuovo», dice, non sempre è risultato migliore dell'antico. Il disletto genuino che va scomparendo è uno dei suoi crucci, tanto è vero che sta preparando un vocabolarietto «Dal Trecatese all'Italiano». Un altro personaggio è il vicepresidente del club, Mario Pipistrelli, 72 anni, che si vanta orgogliosamente di non dimostrare. E non li dimostra davvero: ancora oggi, da vecchio sportivo, è in grado di percorrere oltre cento chilometri in bicicletta, cqsì, tanto per fare una passeggiata. Il vicepresidente dei fotoamatori è un eclettico (lo è sempre stato) e oltre allo sport ha la passione per la musica. Molto conosciuto è il suo complesso che si esibisce oggi, come una volta, suonan- i do il «liscio». Mario Pipistrelli per 40 anni è stato dipendente comunale. Di Trecate e dei trecatesi conosce vita, morte e miracoli e sa'tutto anche del modo di vivere, delle abitudini di una volta. «Oggi è tutto diverso — dice — non c'è più dimensione umana, manca il piacere per le piccole cose e l'amicizia è andata a farsi benedire». Ancora oggi. Pipistrelli viene chiamato il «Mario Pozzo» di Trecate perché, oltre che per il ciclismo e la musica, ha sempre avuto la passione per il football ed è stato, per 30 anni di fila, dirigente e «talent scout» dell'undici locale. Giovanni Scevola, 70 anni, socio del cinefoto club, è un altro trecatese che ha tanti ricordi. Ha vissuto a Trecate fino ai 25 amò. E' poi andato all'estero, ma 40 armi dopo sè ne è tornato al suo paese perché, dice, non poteva più starne lontano. Guardando le foto racconta mille episodi, cita amici ài un tempo. «Ecco — indica — questi sono i pompieri volontari del 1928, con la loro fiammante autopompa». E rievoca un episodio tragicomico di quell'epoca, con protagonisti proprio i pompieri volontari. Allora (e anche adesso) fra Trecate e Cerano non mancava la rivalità. Avendo comprato una macchina nuova, i pompieri trecatesi, per fare un dispetto a quelli di Cerano (che disponevano ancora di quella spinta a mano), effettuarono un vero e proprio ràid dimostrativo: con la loro pompa a. motore, tutti in ghingheri, si recarono nel vicino paese e «lavarono», nella piazza di Cerano, la statua del Beato Pacifico. La «bravata» finì male. Nel viaggio di ritorno, probabilmente presi dall'euforia, i pompièri di Trecate finirono nella risaia con la loro autopómpa nuova fiammante. La foto di quest'ultimo episodio nella mostra non c'è: a nessun trecatese venne in mente di scattarla, va. s. Donna in costume trecatese che fila davanti a casa
Persone citate: Di Trecate, Erotide Proverbio, Giovanni Scevola, Mario Pipistrelli, Mario Pozzo, Proverbio
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