Due paesi in technicolor

Due paesi in technicolor Vespolate e Vicolungo trasformati dai "murales,, dei bimbi Due paesi in technicolor Gemellaggio con San Sperate, un comune-museo della Sardegna - Sui muri delle case contadine, scene di lavoro nei campi, fiori e i personaggi delle fiabe - Un monumento all'aratro (Dal nostro inviato speciale) Vespolate, 11 maggio. «C'era una volta un villaggio che aspettava il domani. Un giorno il villaggio non aspettò più il domani. Oggi il villaggio guarda al domani». L'hanno scritto insieme, sui muri di Vespolate, i 160 scolari delle elementari e i bambini di San Sperate, un piccolo comune sardo in provincia di Cagliari. Il gioco di parole sta a significare che più giovani abitanti di Vespolate, un centro agricolo della Bassa novarese, vogliono cancellare un passato fatto di rinunce e attese per iniziare una trasformazione. Il futuro è nelle mani dei bambini e i bambini l'hanno dimostrato nel modo più appariscente: colorando i muri del paese. Vespolate, prima grigio e scolorito, è adesso un comune in technicolor. Le strade sono gallerie aperte, le pareti esterne di vecchie case coloniche trasformate in grandi affreschi. Tutto è cominciato con un patto d'amicizia. Gli scolari hanno saputo che San Sperate, un paese rurale nel Campidano sardo, è un museo aperto. Centinaia di «murales», famosi in tutta Italia, hanno richiamato turisti e crìtici. Il piccolo villaggio di pastori, dove vive un giovane pittore-scultore, Pinuccio Setola, definito l'ultimo erede dei Nuraghi, ora è centro di cultura e allività artistiche. «Perché non fare di Vespolate un'altra San Sperate?». Gli alunni hanno spedito una lettera ed è arrivata subito la risposta: i bambini sardi hanno accolto con en¬ tusiasmo l'idea di un gemellaggio a colori. Sono arrivati a Vespolate accompagnati dalle insegnanti Ribichesu e Medici e dal pittore Sciola C'è stata una gara di solidarietà per ospitarli tre giorni. Alla fine sono andati nelle famiglie di Giancarlo Merlo, Sergio Giordana, Enrica Gandini, Nicoletta Bazzoni, Marco Groppi, Massimo Mantovan. Cristina Scarenzio, Marilena Baglio, Luca Luoni, Giorgio Colombo, Pierluigi Manganoni, Elio Manganoni. Non è stato facile accontentare tutti: Gabriele Ruggero ha scritto in una lettera: «Io non posso ospitare nessun bambino perché a casa mia la mamma si alza alle cinque per andare al lavoro e io riposo dalla nonna dove c'è solo un letto». Ma il piccolo Gabriele è stato il più festeggiato dagli amici sardi Andrea Collu, Elisabetta Fadda. Andrea Maccioni, Sergio Caddeo, Maria Luisa Ficus, Giampaolo Spiga, Lorella Abus. Poi l'operazione «murales». Sono stati scelti gli angoli più suggestivi del paese: sui muri sono stati dipinti aratri, asinelli, buoi, contadini, scene di lavoro dei campi che accomunano i due paesi, lontani fra loro ma uniti nelle speranze e nei probeimi. Alcuni «murales» occupano interi pareti di una casa. Dapprima gli abitanti si sono dimostrati refrattari, poi hanno addirittura collaborato con i bambini. Ognuno ha voluto dare un tocco, una pennellata in più. Via Cesare Cantù, una strada incassata fra cortili e abitazioni rurali e che porta alla nuova scuola media, è una striscia di immagini con tonalità diverse. Un cinerama che si confonde con il verde dei prati. Accanto ai «murales» espressivi dei bambini (c'è sempre una ricerca, quasi ossessiva, di verde, sole, acqua e libertà) affreschi di mani più esperte, quelle di Pinuccio Sciola e del suo gruppo formato da Mino Landis, Angelo Piccole è Peppino Frames. Contadini che pungolano i buoi, visi tesi dalla fatica, corpi ingobbiti sull'aratro. A due passi dai «murales» un monumento: l'aratro stilizzato che Pinuccio Sciola ha donato a Vespolate. Simbolo di solidarietà fra due paesi agricoli Gianfranco Quaglia Vicolungo, 11 maggio. (m. s.) A Vicolungo, un piccolo centro alle porte di Novara,, domenica scorsa, una quarantina di pittori, si sono dati un gran da fare dipingendo un muro esterno della chiesa. Non erano «grandi maestri», si trattava degli alunni della scuola elementare. Michela Fassola, 6 anni, prima elementare, è una delle più giovani del gruppo. Ha dipinto Cappuccetto Rosso che, ha dettò, è il personaggio più simpatico dell'intero mondo delle fiabe. Ai Draghi fiammeggianti si sono ispirati Marco Berrà, 8 anni e Sonia Ongarini, 9 an.ti: in un paesaggio fantastico, con castelli merlati e cavalieri i draghi fungono da protagonisti. Maria Assunta- Massignani. 8 anni, ha pensato alla primavera e ha dipinto fiori, prati e un cielo azzurro punteggiato di rondila Paolo Temporelli e Sandro Ricci, 7 anni, raccontano come mai sono diventati «pittori»: è venuto un professore e ha spiegato loro tecniche e colori. Il «professore» è Toti Picone, insegna al liceo artistico di Novara e ogni giovedì, per un paio di mesi, nei locali della parrocchia ha fatto lezioni di pittura ai bambini I piccoli pittori mentre sono al lavoro sui muri di Vespolate e (accanto) Vicolungo: fiabe, scene di lavoro sei campi, fiori (foto Gioverti) Pinuccio Sciola, il pittorescultore sardo promotore dei murales a Vespolate