"Compravamo la droga ad Amsterdam e la vendevamo a locarno e a Lugano"

"Compravamo la droga ad Amsterdam e la vendevamo a locarno e a Lugano" Condannati a Verbania per detenzione di stupefacenti "Compravamo la droga ad Amsterdam e la vendevamo a locarno e a Lugano" Due anni al principale imputato, un giovane che "non può resistere alla necessità di iniettare l'eroina" - La moglie è stata invece assolta - Altro processo per un infortunio mortale Verbania, 3 maggio. «Compravamo la droga in Olanda, ad Amsterdam, e poi la vendevamo in Svizzera, a Locarno e a Lugano. Lo face-, vamo per conto nostro, soprattutto per consentire a me di continuare a bucarmi, perché ormai non potevo più farne a meno». Cosi ha dichiarato davanti ai giudici del tribunale di Verbania (presidente Mazzetti, pubblico ministèro Lembo) Bruno Lacher Villabruna, 23 anni, abitante con la moglie Rosa Colombani, 19 anni, ad Ornavasso, via delle Casse 49. Il giovane, sua moglie e il loro amico comune Meraldo Biondi, abitante a Bavéno in via Bùozzi 19, dovevano rispondere di detenzione di stupefacenti. Nell'abitazione di Ornavasso del Lacher Villabruna — ove spesso era ospite "anche il Biondi — i carabinieri avevano rintracciato una prima volta 3 grammi e una seconda volta 287 milli¬ grammi' di eroina pura «Sugar Braun». Il Villabruna, che già aveva scontato sedici mesi di reclusione nel Canton Ticino dopo essere stato arrestato a Lugano mentre in compagnia della moglie e di altre due giovani spacciava eroina e hashish, rispondendo a una precisa domanda del presidente non ha avuto difficoltà ad ammettere che l'eroina era diventata il suo pane quotidiano. «Sentivo la necessità assoluta .di bucarmi, e per me i 287 milligrammi trovatimi in casa il 29 novembre '75. costituivano il fabbisogno giornaliero. La prendevo suddivisa in quattro dosi nel corso delle ventiquattr'ore». Il giovane, che i medici svizzeri hanno definito in una perizia psicopatico, schizofrenico e intossicato e'che durante la detenzione nel Canton Ticino era stato inutilmente sottoposto a una cura disintossicante, non ha fatto mistero del suo passato, am mettendo di essere anche soggetto a crisi periodiche per «Za necessità di iniettarmi la droga». Più brevi le deposizioni della moglie del giovane e del Biondi. La ragazza — che era stata detenuta in carcere prima in Svizzera e poi a Novara — ha detto di aver cercato inutilmente di distogliere il marito dal vizio. Il Biondi ha sostenuto di non aver mai usato eroina e di essersi solo unito ai due coniugi quando si recavano ad Amsterdam ad acquistarla e poi nel Canton Ticino a venderla." Il tribunale.ha inflitto due anni di reclusione al principale imputato, un anno e quattro mési coi benefici di legge al Biondi, che nel pomeriggio è stato scarcerato, ed ha mandato assolta la donna per insufficienza di prove. Il Tribunale ha poi inflitto dodici mesi di reclusione coi benefici di legge e il paga mento di una provvisionale di 15 milioni a favore della ma glie e dei figli della vittima a Giuseppe Pavesi, 70 anni, titolare di una segheria di San Bernardino Verbano, imputato di omicidio colposo. Vittima era stato il 15 settembre '71 Claudio Gagliardi, 37 anni, che — cugino dell'imputato — soleva integrare la sua attività di operaio alla Montefibre con prestazioni d'opera a favore del congiunto. Per interrare due cisterne, il Gagliardi era sceso nella buca. Purtroppo, forse anche per un cedimento improvviso del terreno, la cisterna s'era sganciata dalla gru che la reggeva ed era -piombata nella* buca schiacciando e uccidendo lo sventurato. La causa si era trascinata a lungo, senza che la famiglia dell'operaio — come ha fatto amaramente rilevare il patrono avvocato Furhmann. chiedendo la condanna del Pavesi — avesse a percepire risarcimento alcuno. Difensore l-'awocato Bozzi.