"Gesto che ci riempie di angoscia anche se faremo il nostro dovere"

"Gesto che ci riempie di angoscia anche se faremo il nostro dovere" Sdegno dei novaresi per l'assassinio del collega torinese "Gesto che ci riempie di angoscia anche se faremo il nostro dovere" Così dice Allegra ehe martedì prossimo sarà a Torino al processo delle Br per difendere Alberto Caldi di Omegna assieme a Cardinali (Enrico Levati) e Ravasio (Riccardo Borgna) - Il dolore del procuratore Vittorio Minola che coti l'ucciso Fulvio Croce era stato officiato alla difesa di Buonavita che poi li ricusò (Nostro servizio particolare) Novara, 28 aprile. (r. s.) Ondata di sdegno negli ambienti forensi novaresi per l'assassinio del presidente degli avvocati torinesi, Fulvio Croce. A Novara il suo procuratore legale è l'avvocato Vittorio Minola vicepresidente del sin-' dacato e consigliere comunale socialista. «E' incredìbile — ha detto — è pazzesco: un crimine che esce dalla stessa logica, seppure violenta, delle brigate rosse». L'avvocato Minola giusto un armo fa era a Torino per l'apertura del processo alla Bri- i—t> „ r*. « „ ;r fiabe Mwac. ft*,*oM.t«m. cato Ferdinando Cardinali eravamo stati officiati alla, difesa di Buonavita che'è di Borgomanero e che ha poi ricusali. E' stato allora che l'avvocato Croce, quale'presidente dell'ordine, si era assunto l'onere formale della difesa di ufficio: un obbligò di carica». Minola ha gli occhi lucidi: «Anche se motto più anziano di me. Croce era un amico di cui apprezzavo onestà e correttezza». «Cè da restare esterrefatti — commenta l'avvocato Cardinali — è un crimine-che non trova alcuna 'motivazione logica». Cardinali, ricusato un anno fa da Buonavita, è rimasto nei «giro» dei processo delle Brigate Rosse che si apre martedì prossimo a Torino quale difensore di Enrico Levati, il «dottorino» di Borgomanero che si proclama innocente, estraneo al movimento eversivo. Altri legali novaresi che siederanno al banco della difesa martedì sono l'avvocato Giuseppe Ravasio per il cognato avvocato Riccardo Borgna imputato a piede libero e l'avvocato Giulio Cesare Allegra difensore di Alberto Caldi di Omegna, anch'egli a piede' libero. ' «Lo sentivo — dice Allegra — aveva quasi un presentimento che qualche, cosa di gròsso 'sarebbe accaduto alla vigilia del processo di Torino. E' un gesto polemico ma infame contro l'ordine forènse. Un gesto che crea tensione, che pone noi difensori in una situazione critica di angoscia anche se, questo è certo, faremo fino in fondo il nostro dovere». «E' un fatto gravissimo. — dice l'avvocato Sebastiano» Cocco.— un prezzo ingiusta, che si paga per portare la.toga. La difésa degli imputati è un diritto costituzionale ma certi valori si sono persi. Ne sappiamo bene amiche, cosa noi del processo Mqzzot- ti: telefonate anonime oltrag-]gìose, lettere minatòrie d'ogni ! genere». L'avvocato Giovanni Correnti, consigliere comunista, è del parere che questo crimine «rientra nella nuova logica della tensione, una logica per la quale sì paga un prezzo ingiusto. E' inspiegàbile perché sia toccato all'avvocato Croce, un uomo che non è- mai stalo nell'occhio del ciclone». «E' uh fatto nefando"*- dice il presidente dell'ordine degli avvocati novaresi Celestino Sartorio — per il quale esprimiamo la nostra esecrazione tanto più che l'avvocato Croce era al di fuori di ogni faziosità». Gli è tra avvocati Vittorio Minola, amico del torinese ucciso, Giulio Cesare Allegra, chef»») a i difensori delle Br a Torino, e il presidente dell'Ordine,. Celestino Sartorio*

Luoghi citati: Borgomanero, Novara, Omegna, Torino