Domani a Novara processo al giudice Arcai di Brescia
Domani a Novara processo al giudice Arcai di Brescia Accusato di diffamazione a mezzo stampa Domani a Novara processo al giudice Arcai di Brescia Con lui imputati un giornalista e il direttore del settimanale che ha pubblicato un suo memoriale • Li ha querelati il generale Mkisolino (Dal nostro corrispondente) Novara, 16 aprile. (p. b.) I magistrati del tribunale di Novara sono chiamati lunedi a giudicare un loro collega: il giudice dottor Giovanni Arcai, 57 anni, residente a Brescia, via Lombroso 52, rinviato a giudizio per diffamazione a mezzo stampa insieme al giornalista Maurizio Pedrotti, 30 anni, Roma, via Farmesina 240, e4Ldirettore del sett!wir»ale":T«*tpo, Carlo Gregòretti, 46 armi, Soma, via Salaria 123. R processo trae origine da una querela presentata dal dottor Giuseppe Musolino, generale del corpo delle guardie di p.s. residente a Torino, corso Massimo d'Azeglio 6. Questi in un memoriale del giudice Arcai, parte del quale è stato riprodotto in un servizio di Pedrotti su Tempo veniva definito «complice di Giancarlo Esposti ricercato per la strage di Piazza della Loggia a Brescia, per averlo aiutato a fuggire fornendogli una piantina dei posti di blocco detta polizia».- Il processo di lunedi è tutto in quella frase, ma il retroscena è vasto: prende le mosse da una serie di episodi che risalgono al 1974 quando nel Bresciano vennero scoperte le trame versive di destra che facevano capo al «Mar» di Fumagalli. Si cominciò con la scoperta di un vasto traffico di armi e di esplosivo e l'arresto di una ventina di persone coinvolte nella vicenda. Poi ci fp la morte di Silvio Ferrari «saltato in aria» con la sua motocicletta che trasportava una bomba a mano ed infine il 28 maggio la strage di Piazza della Loggia con otto morti e decine di feriti. Per questi fatti vennero avviate due istruttorie: una sui «Mar» di Fumagalli affidata al giudice Arcai; la seconda sulla strage di Piazza della Loggia affidata ad altro magi strato. Ad un certo punto, péro, l'inchiesta verme sottratta ad Arcai: suo figlio Andrea era stato indiziato per la strage di Piazza della Loggia e poi arrestato. Proprio ieri è stato rimesso in libertà. ' R magistrato trasferito a Milano di li a qualche tempo si è rifatto vivo con un memoriale trasmesso al giudice che l'aveva sostituito nella istruttoria sui «Mar» e al procuratore capo. Un documento che, per i suoi contenuti, assumeva un po' la veste di una vera e propria contro requisì toria, anzi, un atto di accusa per avere truccato l'inchiesta e coperto le responsabilità di tutta una serie di «infiltrati» della polizia nei «Mar». . Arcai in quel memoriale cita fatti e persone e si sofferma in particolare su un episodio: la fuga da Brescia di quel Giancarlo -Esposti, ucciso por in un conflitto a fuoco al Pian del Raschio. Nel documento il giudice sostiene che l'Esposti, ricercato' per la strage di Piazza della Loggia, potè sottrarsi alla cattura perché aiutato da un alto ufficiale della polizia; che ciò risulta anche nell'istruttoria ma che al nome dell'alto ufficiale «compromesso» viene sostituito lo pseudonimo di «penna nera» e «colonnello Carmelo», persone che non sarebbe stato possibile identificare. Arcai dice che dietro lo pseudonimo si cela il generale Musolino, a quell'epoca ispettore della pubblica sicurezza nel Veneto. E' questa affermazione con l'attribuzione di un fatto determinato, che ha indotto il generale torinese, a tutela del suo onore, a presentare querela. Il processo, per competenza territoriale, doveva cele brarsi a Monza nella cui giurisdizione vi è lo stabilimento tipografico dove si stampa Tempo, ma Monza dipende dalla corte di appello di Milano dove opera adesso il giudice Arcai: ecco perché la Cassazione ha designato il Tribunale di Novara. II generale delle guardie di p^. Giuseppe Musolino, e il giudice dottor Giovanni Arcai accusato di diffamazione
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