Ciack per il "Venerdì Santo"

Ciack per il "Venerdì Santo" Tutta Romagnano Sesia da ieri in palcoscenico Ciack per il "Venerdì Santo" Un kolossal centenario che avrebbe potuto ispirare il "Gesù" di ZeflìreHi . Nella sacra rappresentazione valsesiana il primattore è un operaio della Burgo Scott, la Madonna una ragioniera di 22 anni - Dal "gioco dei dadi", in una cornice carnevalesca, all'attuale spettacolo che richiama pubblico da tutto il Novarese (Nostro servizio particolare) Romagnano, 7 aprile. Ancora una volta per Romagnano Sesia il periodo pasquale coincide con una delle più antiche e suggestive manifestazioni folcloristiche del Piemonte, il Venerdì santo: uno spettacolo che avrebbe potuto offrire spunti e personaggi al Gesù televisivo di Zeffirelli. li sipario sulla sacra rappresentazione che si svolge per le vie e le piazze del paese si è alzato oggi. Primi a venire alla ribalta sono stati i sacerdoti Aldo Mora, Alberto Peroni, Mauro Villata. Giuseppe Fanzaga e Claudio Imazio che hanno deciso di mandare a morte Gesù. Poi sono entrati in scena gli apostoli: da Giuseppe Mascarana a Natalino Brandom, da Paolo Gaggioli a Gian Paolo Bargeri, Franco Tinelli, Stefano Inzaghi, Claudio Ferrari attorno al protagonista Angelo Moia nei panni di Cristo. Hanno pregato finché "sono arrivati i soldati guidati da Giuda (Silvano Bar aggiorni. Suspense tino all'ultimò: infatti ha piovuto tutto il giorno « gli organizzatori non sapevano se sarebbero riusciti a dare avvio allo spettacolo. Verso sera il tempo si è rimesso al bello e gli attori, ripresi da decine di telecamere, presi di mira dai flash dei fo to grafi, sono apparsi sulla piazza illuminata a giorno. E' una parata folcloristica che non ha nulla da invidiare ai più impegnati kolossal pasquali realizzati da attori di professione. Le sacre rappresentazioni si ripetono quest'anno per la 239 volta e si protrarranno domimi e sabato, con qualche ora di anticipo rispetto al calendario tradizionale, verrà rievocata la resurrezione di Cristo. Regista il professor Gerolamo Raffagni. La «passione di Cristo» di ' Romagnano è conosciuta in mezza Italia. Spesso durante la settimana santa sono arrivate comitive anche dall'estero. Ma le origini della manifestazione sono meno famose. Fino ai primi decenni del '900 il venerdì santo si riduceva alla sfilata per le vìa della cittadella di quattro gruppi diTanti accompagnati da bande musicali. L'unica .rappresentazione scenica era «il gioco dei dadi» dei due giudei che si contendevano la tunica del Cristo morto. Avveniva di primo pomeriggio dopo un lauto banchetto: poi, fino a tarda sera, la sfilata continuava al ritmo delle grancasse. Più che una ricorrenza religiosa era un baccanale e si capisce perché la gente dei paesi vicini anziché di «venerdì santo» parlava di «Il carnevale di Romagnano». Ed è naturale che le autorità religiose che in un primo tempo avevano autorizzato la cerimonia «con le opportune cautele e solenni promissioni di mantenerle», a poco a -poco hanno cercato con ogni mezzo dì cancellare la ricorrenza dai calendario. Dal 1932, anno della prima edizione in chiave moderna, i romagnanesi hanno preso sul serio la recita e, di padre in figlio, si sono tramandati le parti dello spettacolo. Le famiglie Màrola conservano ancora oggi le due bandiere che vengono portate in processione; i Ferraris ed i Baraggioni hanno in consegna i costumi, centenari, di Nicodemo e d'Arimatea fi due che staccano Cristo dalla cróce). Gli abiti più volte rattoppati stanno cadendo a brandelli ma verranno ugualmente conservati: per fare recitare i due perso naggi. Pier Angelo Baraggioni e Piero Brugo, verranno confezionati due abiti identici che saranno usati sui palco scenici. Le parti dei comandanti dei soldati venivano addirittura assegnate all'incanto al miglior offerente. Vincenzo Peroni, «Cent», sarto e barbiere mattacchione, e Eusebio Zanetta sono stati due fra i più famosi legionari a cavallo degli anni dell'anteguerra: quando per occupare quel posto si arrivava a sborsare anche cento lire. Negli Anni Cinquanta e Sessanta il comandante più rij cordato è stato Bassano Grai. Ha lasciato il posto ad Angelo Bianchi, «manager» industriale in una. azienda milane- se, in sella anche per l'edizione 1977. Suo vice sarà il commerciante Giovanni Erbetta. Il comandante dei veliti, i soldati a piedi, sarà Dino Bellicardi. Come tutti, con buon antìcipo, si è portata a casa l'armatura che lucida con l'impegno con, cui un cacciatore pulisce la carabina. Da trenta anni, da quando ha sostituito Pietro Gallantina, continua a recitare quella parte. Dopo una serie lunghissima dì recite, ha invece passato la mano Carlo Zanata, elettricista, che, a suo tempo, aveva preso il posto di Angelo Bianchì; lo sostituirà un idraulico dì 23 anni, Alberto Albertinotti. Ha dato «forfait» anche Giacomino Cerri, un veterano che da trenta anni indossava i panni del gran sacerdote Caifas. Il suo posto è stato preso da Aldo Mora che avrà con sé nel smedrio Alberto Peroni, Mauro Viìlatta, Giuseppe Fanzaga e Claudio Imazio. La parte del protagonista, Gesù, dopo essere stata recitata dal ragionieri Nino Sesone, da Battista Cerri e poi dall'ex sindaco Carlo Ariente, tocca per la quarta volta ad un operaio della Burgo-Scott. Angelo Moia. Il cast comprende anche Enzo Santo re, re Erode, Giuseppe Mascarana, San Giovanni e Silvano Baraggioni, Giuda. .Per là prima volta sarà in scena un attore non di Romagnano: Natalino Brandom di Prato Sesia, dipendente della Burgo. Ha ereditato da Peppino Fornara la parrucca di San Pietro. Poi ci sono le parti femminili: Patrìzia Fiora, una ragioniera di 22 anni (che sarà Maria Lorella Tappa, Fiorella Massai-otti, Maria Ruga. Fra i personaggi della settimana santa c'è anche il go vematore che «nel tempio e per le ole del borgo, concomitanti, i sacerdoti, i sinfoniaci, le schiere e il popolo, pienamente liberale,'regge e governa». I primi governatori sono stati il conte Tornielli, poi 1 Gagioli, padre, figlio e nipote, Lorenzp Tinelli, titolare della adioola^ dei giornali. Giuseppe Strigini, Giovanni Allifranchini. E poi' ancora: Giuseppe e Silvio IT sellini, Lorenzo Cor radini, Giovan Battista Erbetta e Pietro Mora, un albergatore con alle spalle 60 armi dì lavoro come ristoratore, che ha ricoperto la carica nel 1958. In tempi più recenti i governatori sono stati: Guerrino Daffara, il rappresentante Gianni Desi 11 ani, sfegatato juventino, e per il 1977 toccherà all 'autotrasportatore Gian Franco Campana. 1. b. Romagnano Sesia. Angelo Moia, nei panni del protagonista Gesù, lava ì piedi a due apostoli nell'« Ultima cena)». La sacra rappresentazione prosegue oggi-e domani

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