Pan Electric: l'ing. Capuani ora dovrà rispondere anche di truffa

Pan Electric: l'ing. Capuani ora dovrà rispondere anche di truffa Di nuovo grosse nubi nere sul futuro dell'azienda Pan Electric: l'ing. Capuani ora dovrà rispondere anche di truffa Lo hanno indiziato i giudici torinesi - Abrebbe nascosto a Garlaschi, l'ex presidente degli agenti di cambio fallito, le condizioni della fabbrica avviata alla amministrazione controllata (Nostro servizio particolare) Torino, 5 marzo. Torna alla ribalta la vicenda della Pan Electric. Gian Maria Capuani, presidente e amministratore delegato della fabbrica, ha ricevuto una comunicazione giudiziaria dai magistrati che conducono l'inchiesta sul fallimento di Franco Garlaschi, l'ex presidente degli agenti di cambio torinesi arrestato lo scorso settembre, subito dopo la dichiarazione' di fallimento e tuttora detenuto nel carcere delle Nuove. L'accusa è di truffa nei confronti di Garlaschi, al quale avrebbe nascosto le reali condizioni dell'azienda che si avviava fatalmente verso l'amministrazione controllata. Garlaschi invece — per consiglio di Capuani — avrebbe continuato a rastrellare azioni «Fan Electric» sul mercato per tenere alto il titolo. Capuani, uno degli uomini che più contano a Novara, è già siato interrogato dal giudice istruttore torinese Pier Giorgio Gasso e dal sostituto procuratore Vladimiro Zagrebe^rSemBra'a-'sià dilé§a~ affermando che contro di lui «è stata ordita una congiura». L'infortunio giudiziario in cui è incappato coincide con il declino della sua fortuna polìtica. Fino a qualche tempo fa Capuani è stato leader della corrente di base della de a Novara. Un riscontro obiettivo del suo disinteresse, forzato o meno che sia, dalla vita politica, è la sua assenza d li. recente, congresso -provinciale dei partito che si è svolto a Stresa un mese e mezzo Quando nell'assemblea del 27 agosto dello scorso anno Capuani illustrò agli, azionisti la situazione della «Pan Electric», fu chiaro a tutti che il provvedimento richiesto, l'amministrazione controllata, era il minimo che si potes- se fare. Stupì non poco il fatto che Capuani, già segretario particolare, di De Mita e con-, sigliere nazionale della de, non avesse saputo trovare il credito necessario per superare la crisi di liquidità che ha condizionato in maniera determinante la vita dell'azienda nei primi sei mesi del 1976. Come è noto, il regime di amministrazione controllata può durare al massimo un anno. Dagli ambienti finanziari locali filtrano notizie non del tutto rassicuranti sull'azienda. Si parla di una grossa commessa dall'Inghilterra ma si ventila nello stesso tempo la possibilità di spezzettare in quattro rami il complesso aziendale, nel tentativo di meglio individuare i settori sui quali puntare per un rilancio'della «Pan Electric». Le vicende giudiziarie nelle quali è rimasto coinvolto Capuani non aiuteranno certo a dissipare i dubbi e le incertezze sul futuro dell'azienda novarese. c. c. (Sulla vicenda un altro articolo nelle pagine dèlia cronaca torinese). Novara. L'ingegner Gian Maria Capuani (a sin.) insieme con l'ingegner Novella a un'assemblea per la Pan Electric

Luoghi citati: Inghilterra, Novara, Stresa, Torino