Il giallo degli amanti gettati nel lago è ancora molto lontano dalla soluzione

Il giallo degli amanti gettati nel lago è ancora molto lontano dalla soluzione In corso le indagini, ma per ora nessuna certezza Il giallo degli amanti gettati nel lago è ancora molto lontano dalla soluzione (Dal nostro corrispondente) Gozzano, 5 marzo. 71 caso giallo degli amanti assassinati sta per essere risolto oppure gl'inquisitori continuano ad andare a tentoni, brancolando nel buio di un mistero destinato a rimanere tale per sempre? Chi cerca dall'autorità inquirente, una risposta a queste domande, che sono quelle che si pone la gente, non ottiene nulla di rassicurante al di là della solita giustificazione: «Sono in corso indagini, e qualsiasi indiscrezione potrebbe danneggiare il paziente, lungo lavoro fin qui svolto». Qualcuno promette: « Stiamo seguendo una certa pista, che dovrebbe approdare a risultati concreti». Altri allarga le braccia, sconsolato, come per dire che si è al punto di partenza. Con la differenza che sul principio c'erano molte speranze, che con l'andare del tempo vanno per forza di cose spegnendosi. Sono trascorsi ormai tre mesi dalla sparizione di Adriano Menichini e Marisa Betti, gli sfortunati amanti di Gozzano, e le novità che si sono sapute da allora sono que¬ ste: e due furono sequestrati, e per la loro liberazione venne chiesto un riscatto di 100 milioni che non è stato pagato. Dopo averli tenuti prigionieri per due mesi e mezzo, i carcerieri ij hanno selvaggiamente strozzati, abbandonandoli su una spiaggetta di Pettenasco. L'agghiacciante immagine dei cadaveri seminudi, apparsa sui giornali, è ancora negli occhi della gente, come un monito terribile: «Ricordatevi che siamo tipi che non perdonano. Se verrà il vòstro turno, pagate, o farete la fine di costoro». Ma i carnefici di Adriano e Marisa hanno voluto davvero offrire una dimostrazione di una tale criminale determinazione? Si tratta veramente di quella organizzazione perfetta, di cui tutti favoleggiano, o non potremmo trovarci di fronte a seque- ! stratori di provincia che, do- \ po aver preteso e non ottenu- j to un riscatto modestissimo, a un certo punto hanno perso la testa nel timore di essere scoperti? Finora, questo non è stato mai detto. Si è sempre prete- rito credere a un riscatto-pre- i ! testo per mascherare altre in- tenzioni dei banditi: quella, a esempio, di coprire la punì- zione di un ipotetico «sgarro» i commesso dal Menichini a loro danno. Ma c'era davvero bisogno di una così pericolosa messa in scena per «punire» qualcuno? E dove sono le prove o anche t semplici indizi, che facciano pensare a un Menichini dalla doppia vita, i muratore di giorno e intrallazzatore notturno? Su Adriano Menichini sono state dette troppe cose. Fin dall'inizio, Marisa Betti è stata messa fuori causa: la ragazza sarebbe rimasta coinvolta nella tragica vicenda perché era in stretti rapporti con il Menichini. e avrebbe potuto quindi «sapere». Dell'uomo, invece, si è detto che era implicato nella banda dei Tir, che forse trafficava in oro. (Aveva regalato qualche orologio: uno. che \ poi non funzionava, l'aveva j dato alla figlia), che faceva strage di cuori femminili, che addirittura spacciava la droga. Ci si chiede, ora, se almeno una di tante accuse sia stata provata, al di là di quella che Adriano Menichini cor- i resse un po' troppo dietro al- le gonnelle (ma anche su que sto, alcuni avanzano ampie ri serve). E se Menichini fosse stato solamente un piccolo impresario edile con la mania di mettersi in vista, tanto da attirare l'attenzione di rapitori non professionisti? In questo caso, si tratterebbe di un semplice sequestro, finito ma le. Ipotesi questa che finora sembra essere sempre stata scartata. E' un'ipotesi anche quella per cui il rapimento e la fine degli amanti di Gozzano nascondono qualche cosa di diverso dal presunto «sgarro». Qualcosa di ancora più torbido. Gl'inquisitori stanno evidentemente battendo tutte le strade. Le indagini, come è noto, da qualche giorno, sono state unificate. Carabinieri e polizia lavorano sotto la guida del procuratore della Repubblica di Verbania, dottor Marcello D'Andrea. Nel Cusio. parecchie case «sospette» sono state perquisite. Le persone ascoltate dai carabinieri e dalla questura non si contano. Presto o tardi, forse, la verità salterà fuori.

Persone citate: Adriano Menichini, Marcello D'andrea, Marisa Betti, Menichini

Luoghi citati: Cusio, Gozzano, Pettenasco, Verbania