"Delitto" edilizio si demolisce palazzo Liberty

"Delitto" edilizio si demolisce palazzo Liberty NOVARA COM'ERA, COM'È: salviamo le antiche memorie "Delitto" edilizio si demolisce palazzo Liberty Opera dell'architetto Cantoni, era uno degli ultimi di uno stile che ha disegnato il volto della città all'inizio del secolo - Al posto della bella casa un condominio «N ovara com'era, com'è? ». All'invito di contribuire a scrivere con noi la storia della loro provincia e della loro città i novaresi atanno rispondendo con entusiasmo. SI tratta di telefonare alle nostre redazioni per invitarci nelle case a intervistare chi ha ricordi interessanti, a consultare antichi documenti di famiglia, a riprodurre ritratti o immagini d'altri tempi. Con questo prezioso materiale destinato purtroppo a «morire» chiuso nei cassetti o dimenticato nei solai, scriveremo insieme una storia che altrimenti si uggii ebbe aH'aiiemione degli storici: la stori» della gente novarese, com'era, com'è. Abbiamo già pubblicato due puntate dedicate ai giornali locali, fedeli custodi di antiche memorie. Un altro capitolo ci è stato ispirato dall'Istituto De Agostini, vanto di Novara, che proprio in questi giorni inaugura un'altra sede a Vignale. Oggi l'invite di arsa lettrice ci ba, partati aSz scoperta di « Novara liberty », un capitolo, di storia cittadina che purtroppo il piccone della modernità-minaccia di distruggere. Novara, 4 marzo. «Delitto» edilizio: in via SiIone, si sta demolendo una delle ultime costruzioni in stile «Liberty» della città. Quasi a valerle riservare un particolare riguardo conte per un senso di rispetto dovuto all'età (o forse per ritardare le reazioni di chi lima il vecchio volto amico della sua città), l'opera di demolizione è stata cominciata dal retro. La facciata cadrà per ultima. Adesso, con le finestre simili a vuote occhiaie, si erge pateticamente a far ancora bella mostra di sé, ma il suo magnifico portale le sue decorazioni di un «floreale» misurato, tipico dello stile Liberty novarese, hanno i giorni contati. Anche per questa palazzina, come per tante altre costruzioni che avevano disegnato la fisionomia della città all'inizio del secolo, lo sentenza è stata spietata: demolizione. Fra nonmolto in via Silone, nell'area della palazzina 'Liberty*, sarà il cemento armato a farla da padrone dando corpo al solito condominio. Un altro scorcio di «Novara com'era» se ne va assieme ai ricordi legati alla costruzione. C'era stato qualche anno fa un disperato tentativo per salvare la palazzina; Io aveva.operato Ut signora Wanda Cantóni fòt-' ghieri, vedovò dell'avvocalo Giulio Cantorìi, figlio dell'architetto che aveva costruito l'edificio. Gli attuali proprietari, però, non avevano voluto vendere. «Volevo tornare in quella casa — racconta la signora Wanda — perché in essa vivo¬ no ancora tanti cari ricordi. Mio suocero, lo scultore e architetto Carlo Cantoni, l'aveva costruita per fame la sua ab ita- zione. Accanto alla casa c'era il suo enonne studio, anch'esso ih stile Liberty e in quella casa io avevo trascorso i primi anni di matrimonio». La notizia che la casa di via Silone è sul punto di essere demolita ha sconvòlto la signora Wanda. Parla del passato e i ^suoi occhi, che sembrano rivedere immagini lontane, si riempiono di lacrime. Racconta del suocero descrivendolo come artista valente. Novara è piena di sue sculture, mentre esistono ancora alcune costruzioni architettoniche in quel Liberty novarese, un «modem style» scevro dalle esagerazioni ornamentali che si vedono nelle costruzioni floreali di altre città. Ricordi belli di momenti felici assieme a ricordi tristi, tutti inquadrati in una città che cambia vertiginosamente. Che differenza fra quella Novara del «Liberty», delle carrozze, della gente pacata e sorridente, e la Novara di adesso! «Oggi la vita è caos — dice — i valori sono scomparsi. Nel '46, a due anni dalla morte d mio suocero, mio marito donò alla scuola d'arte Bellini la gipsoteca del padre: centinaia di calchi, gessi, qualche statua in marmo. Ebbene, sono andata ultimamente a vedere. Non c'è più niente. L'incuria de! responsabili ha calcellato ogni cesa». Carlo Cantoni era un artista taciturno. Amava osservare'la natura in tutta solitudine. Aveva abbracciato il «Liberty», ma da buon novarese lo aveva 'filtrato» attraverso il gustò tipicodella sua gente. Nella casa di via Silone, come netta palazzina di baluardo Quintino Sella, uno degli ultimi esempi di Liberty esistenti a Novara e opera anch'essa del Canton, la decorazione floreale è inquadrata in un contesto neo-classico (notevole l'influenza dell'Antonelli). Volute, finestre circolari, tutto è reso in versione sobria. Anche nelle sculture Carlo Cantoni è rimasto fedele ad uno stile che rimane come una via di mezzo fra il neo classico e U Liberty. Molte cappelle funerarie del cimitero novarese sono state fatte da lui. «Qualcuna è stata realizzata in un unico blocco di marmo — racconta Wanda Cantoni forghieri — a quell'epoca, si era nei primi anni- del 900, per portare un blocco dalla stazione allo studio di via silone occorrevano giorni. Il trasporto veniva fatto con dei rulli attraverso tutta la città fra la curiosità della gente». Immagini d'altri tempi, ricordi di un passato, diventato «remoto» a causa dei mutamenti degli ultimi decenni,'mutamenti che si sono verificati a ritmo vertiginoso. Oggi la vita è frenetica e la gente è presa da mille preoccupazioni. Se in via Silone uno degli ultimi «Liberty» detta «Novara com'era» viene 'demolito, nessuno ci fa caso. Novara. Anno 1910: trasporto su rulli attraverso le vie dei centro di un blocco di marmo per lo scultore Cantoni Novara. La palairina «Liberty» di via Silone: è condannata alla demolizione per far posto a un condominio Novara. Wanda Cantoni, nuora dell'architetto che costruì molte case «Liberty»