Mille operai Montefibre rimarranno disoccupati?

Mille operai Montefibre rimarranno disoccupati? Saltati gli accordi stipulati nel '76 Mille operai Montefibre rimarranno disoccupati? I sindacati avevano concordato con la società la ristrutturazione con mantenimento dei posti di lavoro - Ora l'azienda vuol cambiare i programmi - Giovedì 4 ore di sciopero a Pallanza avevano stipulato con la dire- i Novara, 21 febbraio. <m. s.) Un migliaio di operai della Montefibre di Verbania rischia di rimanere senza lavoro. Sono infatti «saltati» gli accordi che i sindacati zione Montedison alla fine del "76; essi prevedevano, insieme ~ a una ristrutturazione dell'azienda, il mantenimento degli attuali posti di lavoro. Invece l'azienda, nel corso dell'ultimo incontro avvenuto a Roma con la segreteria nazionale della Fulc (Federazione unitaria lavoratori chimici), ha comuntoaio che la situazione deirindustria è tale da rendere necessario un ridimensionamento dei programmi TTTWiali. n risanamento della Monte- fibre, secondo l'azienda, passerebbe attraverso tre nodi fondamentali: il taglio dei «rami secchi»; la diminuzione del personale che dovrebbe consentire un recupero della i produttività e la non realizza- zione di quelle attività sostitutive die erano state concordate con i sindacati e che avrebbero dovuto risolvere, secondo questi ultimi, la lunga crisi degl'industria. Le conseguenze di questa nuova proposta sono state definite «drammatiche» nel corso di una conferenaa stampa che ha avuto luogo oggi alia Federazione lavoratori chimici di Novara. Secondo i strafacalisti l'azienda mostra di volere perseguire un pesantissimo attacco ai livelli occupazionali dell'intero gruppo e di ogni singola realtà. Montefibre. L'intero complesso Montedison subirebbe, secondo le ultime proposte della direzione, un rìdiirensionairvento di 7400 persone in tutta Italia. Tremilaquattrocento dovrebbero essere reintegrate in attività secondarie nel giro di qualche anno. Delle restanti, una parte (1600) è rappresentata da coloro che verrebbero collocati in pensione senza essere sostituiti (mancata applicazione del rowm over); gli altri 2400 resterebbero disoccupati senta alcuna prospettiva. Il «peso» maggiore di questa ristrutturazione verrebbe sopportato dal Piemonte che nel trinatolo Verbania -Ivrea -Vercelli ha grossi stabilimenti. Nell'ambito di uno sciopero razionale indetto par giovedì 24 febbraio saranno proprio 1 dipendenti dello stabilimento di Pallanza ad assumere la posizione più rigida nei confronti di questa nuova proposta aziendale. Sciopereranno per quattro ore. «Ci troviamo di fronte agli stessi problemi del TI, quando tu Montefibre minacciò di chiudere gli stabilimenti di Vercelli e di Ivrea, e di dimezzare la forza occupata a [Verbania, che era allora di 4200 dipendenti», dicono i sindacati a Verbania. Caletti; della Cisl, aggiunge che è ora che ciascuno si assuma tutte le sue responsabilità. Per Galafassi, dell'esecutivo di fabbrica, l'accordo è sempre valido. Dice: «Per noi, garanti sono la Fulc, le segreterie nazionali sindacali che lo hanno tosttoscritto con ta Montedison, e il governo che se ne era reso responsabile tramite il ministero del Lavorò, ove le firme erano state sottoscritte. Quindi aspettiamo di «opere dai sindacati nazionali e dai ministeri del Lavoro e dell'Industria, cosa oggi ci si prospetta».

Persone citate: Galafassi, Pallanza