L'«Alberghiero» traslocherà nell'antico palazzo Termale

L'«Alberghiero» traslocherà nell'antico palazzo Termale Vita nuova per la scuola dei cuòchi L'«Alberghiero» traslocherà nell'antico palazzo Termale V il palazzo della Consolata che, alla fine del secolo scorso, aveva ospitato un albergo idroterapico - Ritorno alle origini in una zona che ha la vocazione de! turismo (Dal nostro inviato speciale) Varallo, 4 febbraio. Vita nuova per l'Alberghiero di Varallo. Fra pochi mesi, certamente entro l'inizio del prossimo anno accademico, gli studenti, futuri cuochi e maitres avranno un nuovo istituto: il «Palazzo della Consolata», un enorme edificio «fin de siecle» che, alla fine del secolo scorso, fra il 1890 ed il 1914, aveva ospitato un albergo idroterapico (per le cure termali) riservato al mondo della belle epoque. Già allora la Valsesia aveva la vocazione per il turismo per cui il ripristino del vecchio complesso residenziale varallese che, abbandonato da sessanta anni, è caduto in disuso, rappresenta un po' un ritorno alle origini. L'amministrazione provinciale e quella regionale hanno già approvato gli ordini del giorno che si riferiscono all'acquisto del palazzo; il consiglio comunale di Varallo, lo ha annunciato ufficialmente; il sindaco Gianluigi Testa, ratificherà il provvedimento in breve tempo; verranno poi eseguiti dei lavori di ristrutturazione ed infine la scuola si trasferirà. 11 nuovo Alberghiero è necessario per superare la crisi di crescenza che attraversa l'istituto. Il numero degli studenti iscritti ai corsi è in continuo aumento: non è più possibile per loro seguire le lezioni nelle vecchie aule di villa Becchi, acquistata da un armatore genovese ed attuale sede dell'istituto. Nel primo anno di scuola, 1964, gli alunni erano poche decine, ora raggiungono le 250 unità. Le strutture «scoppiano». Si è trattato però di una sistemazione provvisoria che ha suscitato ima serie di polemiche e ha creato anche molto disagio. Già il preside dello scorso anno, avvocato Enzo Barbano, aveva sottolineato la necessità dì trovare un edificio più spazioso; Antonio Bondioli. che da pochi mesi dirige l'istituto, si è mosso nella stessa direzione. Orali problema è definitivamente risolto con l'acquisto del complesso residenziale:, costerà seicento milioni che il municipio dovrà sborsare. Il successo dell'Alberghiero di Varallo, testimoniato, oltre che dai numero degli iscritti, dalla fama che gode nel mondo degli operatori turistici, conferma la serietà dei metodi di insegnamento ed, insieme, la radicata tradizione dei valsesiani per i quali a mestiere di cuoco e di cameriere è vecchio di secoli. Stampe d'epoca e poesie dialettali raffigurano i giovani della vai Mastallone, di Carcoforo, di Campertogno: gente che, il fagotto in spalla negli anni fra le due guerre mondiali, lasciava le sue case per trasferirsi nelle metropoli straniere, per lavorare,nei più rinomati alberghi d'Europa. Oggi i tempi sono cambiati. La Valsesia attira ogni anno frotte di villeggianti, l'industria turistica è in espansione e si pub trovare una occupazione anche in Valsesia I neo diplomati dell'Alberghiero di Varallo, dopo un periodo abbastanza lungo di praticantato all'estero, ritornano generalmente nella loro terra, aprono in proprio ristorantini caratteristici, riattando magari vecchie baite e, sfruttando le fortune del turismo, propagandano i piatti tipici L'Alberghiero con i suoi I professor:, da Giorgio Ferro- j ne a Fortunato Ceralli, agli j «chefs» Zelmiro Maffeis, j Bruno Orgiazzi e Giuseppe [ Magaetti, favoriscono la prò- | paganda delle antiche spe- ; cialità Walser. Nei loro I menù figurano la carne di i pecora bollita, il camoscio in salmi, la polenta, le trote de* fiumi valsesiani, gli aspa ragi di Parone e le «miacce», un dolce che per la sua par ticolarità è diventato un po' il simbolo del «gourmet» valsesiano. Luigi Bescapé utmsm §§

Luoghi citati: Campertogno, Carcoforo, Europa, Fortunato Ceralli, Varallo