Campione d'auto condannato perché trascurava la moglie

Campione d'auto condannato perché trascurava la moglie Campione d'auto condannato perché trascurava la moglie E' Giacomo Pelganta, figlio di un industriale di Trontano - Altri processi (Dal nostro corrispondente) Domodossola, 3 febbraio. L'ex campione italiano di automobilismo nella specialità «rally», Giacomo Pelganta, 29 anni, è stato condannato oggi in pretura a quaranta giorni di reclusione e 100 mila lire di multa, con la condizionale, per violazione agli obblighi di assistenza familiare. U Pelganta, che non si è presentato al processo, era stato. incriminato per non aver corrisposto alla giovane moglie, dalla quale si era separato poco dopo il matrimonio, gli assegni per il.mantenimento del figlio nato dalla loro unione. Cristiano, di 3 anni. Al processo ha deposto come teste il padre dell'imputato, il commendator Antonio Pelganta, un industriale molto noto nella-zona che aveva intrapreso anni fa un'attività armatoriale internazionale e che è titolare di un'azienda estrattiva al Croppo di Trontano. L'industriale ha detto che «il figlio non ha mai voluto lavorare nell'azienda di famiglia per dedicarsi completamente alla carriera di corridore automobilistico». Un'attività che, specie nel settore del «rally», e più costosa che redditizia perche si devono sostenere enormi spese per la manutenzione delle auto da corsa. — In un altro processo è comparso l'autotrasportate re Giuseppe Giani, 45 anni, Cre- voladossola frazione Oira. Do- veva rispondere di aver tra- sportato sul suo autotreno un carico di granito superiore a quello massimo consentito che è di 120 quintali. Il Giani era stato fermato da una pat traffico camionistico, entratate in vigore da pochi mesi, . questa trasgressione è punita molto severamente: 800 mila j Ure di multa e 15 ^orni m tuglia della polizia stradale di Domodossola: trasportava un carico superiore ai 200 quin- tali. Con le nuove norme sul | resto. Il Giani è stato il primo autotrasportatore ad essere pro , cessato in base alle nuove di | sposizioni. ■" ; Il suo difensore, avvocato ! Carlo Bellini, ha sostenuto ' che non aveva avuto la possi- ! bilità di controllare il peso : del granito, caricato in una j cava della valle Antigorio e che comunque non aveva l'in- | tenzione di commettere il rea- to. Il Giani è stato assolto per insufficienza di prove. — Con la stessa formula sono stati, assolti due fratelli di Crodo, Franco e Giulio Gilardoni, che erano imputati di aver bruciato l'auto di Roberto Lanfranchi, con il quale c'era stato un violento diverbio, e di averlo minacciato con una roncola. a. v. {\

Persone citate: Antonio Pelganta, Carlo Bellini, Giacomo Pelganta, Giulio Gilardoni, Giuseppe Giani, Roberto Lanfranchi

Luoghi citati: Crodo, Domodossola, Trontano