Cavaglio Spoccia, paese dimenticato Neppure una strada per raggiungerlo

Cavaglio Spoccia, paese dimenticato Neppure una strada per raggiungerlo Vita impossibile nel piccolo centro della Val Cannobina Cavaglio Spoccia, paese dimenticato Neppure una strada per raggiungerlo Per andare a scuola una mulattiera di tremila gradini - Il sindaco: "Nessuno ci aiuta" - Gli ultimi abitanti rimasti chiedono servizi ma per ora hanno ottenuto soltanto delle barelle (Nostro servizio particolare) Spoccia, 6 gennaio. «Siamo dimenticati da tutti. Anche il comprensorio Verbano-CusioOssola, recentemente istituito dalla Regione, ci ha ignorati. Lo prova il fatto che dei tre miliardi e mezzo a disposizione per finanziamenti di opere pubbliche dell'Alto Novarese, alla Valle Cannobina non sono arrivate nemmeno le briciole. Neppure una lira». E' lo sfogo desolato di Mario Piffero, muratore, sindaco di Cavaglio-Spoccia. «Non vogliamo fare i vittimisti a oltranza, ma dobbiamo amaramente constatare di essere stati messi ancora una volta in disparte». Cavaglio è uno dei comuni più poveri della Cannobina, il primo che si incontra salendo nello stretto budello della valle che da Cannobio porta a Finero. Il paese sorge su un minuscolo terrazzo della montagna dove le case di sasso grezzo sono ammucchiate le une alle altre, divise da strette viuzze che spesso corrono sotto le abitazioni ni oscuri cunicoli NétVedificarlo i vecchi non hanno potuto sprecare nemmeno un metro di terreno. Una montagna aspra e avara anche di aree edificabili. Cavaglio è collegato alla strada del fondovalle da una ripida e strettissima rotabile che attraversa il torrente su un ponte pensile luna miniatura di quello di Brooklyn), con i cavi corrosi dal tempo e dalle intemperie e perciò pericolante. Ma può dirsi fortunato. Infatti le due frazioni del comune, Spoccia e Gurrone, non hanno nemmeno la fortuna di avere la strada e la gente s'inerpica a piedi lungo le mulattiere come nei secoli passati A Spoccia vivono un centinaio di persone, metà delle quali anziane. I giovani scendono ogni mattina per raggiungere le auto posteggiate dove termina il primo tronco di carrozzabile e per recarsi al lavoro a Cannobio o in Svizzera. Gli studenti che si recano alla media di Canno- bio devono compiere addirittura 1500 gradini, poiché la corriera si ferma a Ponte Spoccia. in fondo alla valle, che è collegata solo con una mullattiera. Mezz'ora al mattino ed un'ora alla sera, con la bufera, con la pioggia e con la neve, su e giù per questo viottolo che s'inerpica tra le rocce scoscese. Spoccia era nota in passato come il paese dei contrabbandieri. Ma gli abitanti attuali rifiutano tale qualifica. «Oggi non c'è più nessun contrabbandiere», dice Fioravanti Minoggio, vicesindaco, muratore anche lui, di Spoccia. «Sino a qualche anno fa operava in paese un contingente di finanzieri. Poi un bel giorno se n'è sono andati anche loro. A Gurrone, invece, l'altro villaggio posto in mezzo fra Spoccia e Cavaglio, non han- no più nemmeno la scuola. Il motivo è molto semplice: mancano i bambini. E un paese senza bambini è destinato a morire. Ma anche qui i vecchi non vogliono andarsene. Per votare quelli di Gurrone devono scendere ogni volta a Cavaglio e lo scorso 20 giugno un coltivatore del paese, Gaetano Pertolazzi, è stato trovato morto sulla mulattiera mentre tornava a casa dopo avere compiuto il suo dovere di cittadino. Fulminato da un infarto. La stanchezza di una vita dura, sempre su e giù per i «bricchi». ro: «Abbiamo chiesto al comprensorio trecento milioniper realizzare la strada da Cavaglio a Gurrone. Ma ci han-no risposto picche adducendola scusa che la Regione avevagià stanziato duecento milio-ni lanno ocorso per.compie-tare la strada di Spoccia. Afano Piffero e FioravantiMinoggio sono la testa di ungruppo d: giovani ammini-stratori eletti l'anno scorso «Abbiamo fatto il possibile per risollevare le sorti del Comune, approntando una serie di progetti di opere per settecento milioni, perché oltre le strade mancano totalmente anche le fognature e buona parte degli acquedotti». Ma per ora hanno ottenuto soltanto le barelle per trasportare su e giù gli ammalati e i morti lungo le mulattiere di Spoccia e di Gurrone. Teresio Valsesia a Cavaglio Spoccia. Un malato trasportato in barella sulla mulattiera (foto Valsesia)

Persone citate: Afano, Cannobina, Fioravanti Minoggio, Mario Piffero, Teresio Valsesia, Valsesia

Luoghi citati: Cannobio, Gurrone, Ponte Spoccia, Svizzera