Romagnano: fabbrica venduta Futuro incerto per 60 operaie

Romagnano: fabbrica venduta Futuro incerto per 60 operaie Molte nubi sul settore tessile nel Novarese Romagnano: fabbrica venduta Futuro incerto per 60 operaie E' la "Colmar" specializzata nella produzione di indumenti sportivi • I sindacati si oppongono all'operazione - A Galliate sempre critica la situazione della "Mirsa" I Nostro servizio particolare) Romagnano. 6 gennaio. Si fa sempre più difficile la situazione dell'industria tessile, in provincia di Novara. Mentre è aperta la «questione» Mirsa, con i 700 iavorato- rf dell'azienda di Galliate che ! attendono il saldo delle loro ■ spettanze dal mese di novembre, ecco nascere un altro caso: si tratta della Colmar di Romagnano, messa in vendita dai proprietari. Lo stabilimento di Romagnano è una delle due .«succursali» che la Colmar, un'industria di Monza specializzata in indumenti sportivi, ha fuori sede. Oltre a questa di Romagnano, nel quale trovano lavoro 60 operaie, ce n'è un'altra a Sotto il Monte (Bergamo) con altre 40 lavoranti. La Colmar' ha motivato la decisione di vendere sostenendo che i due «bancali» (dove si tagliano i tessuti che poi vengono confezionati nella sede centrale) nor. sono più produttivi. La Fiuta, il sindacato dei lavoratori tessili, ha ravvisato, invece, in questa cessione il tentativo della Colmar di liquidare il «bancale» di Romagnano. «Per noi — dice Giuseppe Gavinelli, responsabile di zona del sindacato tèssili — to mossa della Colmar rientra nella tendenza del pa dronato a decentrare U lavoro. Non potendolo dare a domicilio, per il particolare tipo di produzione, la direzione tende a ricorrere al lavoro "terzista" cedendo lo stabilimento di Romagnano a un ex tecnico della stessa azienda, che, a quanto ci risulta, non avrebbe i mezzi economici per garantire la continuità del lavoro agli attuali dipendenti». Stando a quanto dice il responsabile della Fiuta, dieci dipendenti della Colmar si sono licenziate con la prospettiva di ottenere il lavoro a domicilio. Questo confermerebbe le mire della direzione dell'azienda che cosi sfuggirebbe al controllo dei sindacati. Ieri, durante un incontro al comune di Romagnano fra direzione aziendale e sindacati, la Fiuta ha chiesto alla proprietà di desistere dall'intento di vendere lo stabilimento. «per evitare che il bancale di Romagnano resti improduttivo — hanno detto i sindacalisti — basterà potenziarlo, renderlo autonomo. D'altro canto quando la Colmar si è insediata qui, e la cosa risale a otto anni fa, aveva questo programma di potenziamento che noi chiediamo adesso. A quell'epoca i dirigenti avevano parlato di portare presto i posti di lavoro a 250». «La produzione della Colmar è molto qualificata — afferma Giuseppe Ga vinelli — e la ditta non ha né problemi di mercato né tantomeno difficoltà economiche. Proprio per questo non ci si rende conto del perché vogliano vendere. Nell'incontro di ieri i proprietari hanno lasciato capire che l'operazione di vendita è già stata conclusa. Le lavoratrici sono attualmente in ferie dal 30 dicembre e quando riprenderanno servizio ti proprietario sarà \ un altro. Naturalmente tutto I ciò non ci sta bene e abbiamo i in programma per domani pomeriggio una assemblea al- j la quale parteciperà tutto il ì avremo ancora un incontro l con la proprietà che ci dovrà dare una risposta definitiva. \ Se, come temiamo, la posizio- j ne dei dirigenti resterà ferma > sulla cessione, passeremo alla I lotta dura. In un momento cosi difficile non possiamo permettere che si colpisca ancora l'occupazione femminile». Mentre le nubi si addensano minacciose sul futuro della Colmar, la situazione della Mirsa di Galliate permane 011110°. Oggi l'ufficio stampa della de novarese ha diramato un comunicato, firmato dai responsabili provinciali delle commissioni lavoro del- personale della Colmar di Ro- i magnano. Sabato mattina \ avremo ancora un incontro \ la stessa de, del pei, del psi, i del psdi e del pri, nel quale si j denunciano ale pesanti re sponsabilità del titolare della Mirsa che con una politica ir responsabile ha messo i di¬ di lavoro». Nel documento dei partiti \ politici viene chiesta «7a pre sentazione di un serio ed or ganico , ano di ristruttura zione che abbia tempi e modalità di attuazione certi ed un piano credibile di copertura finanziaria capace di garantire gli attuali 700 posti di lavoro». Le segreterie provinciali dei partiti firmatari si sono impegnate ad intervenire i «per determinare una pressione politica reale sulle banche al fine di far corrispondere ai lavoratori della Mirsa gli arretrati e quanto è loro dovuto di salario». m. s. pendenti nella condizione di j rischiare la perdita del posto ; di lavoro». i

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