Pigiati per 5 ore contro le transenne ascoltando un racconto allucinante

Pigiati per 5 ore contro le transenne ascoltando un racconto allucinante Centinaia di novaresi alla ripresa del processo Mazzotti Pigiati per 5 ore contro le transenne ascoltando un racconto allucinante Sin dalle prime ore del mattino il pubblico ha premuto alla porta della corte d'assise • Quando è stata letta la confesione del "canterino" Ballinari, qualcuno, tra la folla, ha pianto - Minacce di morte all'avvocato difensore di Angelini (Dal nostro corrispondente) Novara. 30 novembre. E' iniziata (come pubbli- \ chiamo ampiamente in altra i pagina), senza sussulti, la se conda settimana del processo per il sequestro e l'uccisione i di Cristina Mazzotti. Dopo i \ preliminari protrattisi per \ cinque giorni si entra nel vivo ) della vicenda e si accentua j l'interesse del pubblico. Ad ■ eccezione «del primo giorno, i quando per la concomitanza di uno sciopero studentesco, c'era grande ressa attorno al palazzo di giustizia, sembrava che i novaresi snobbassero il processo: poche- decine di persone in aula, nell'esiguo spazio riservato al pubblico e qualche gruppetto di curiosi nel cortile. Oggi, però, era un'altra cosa: centinaia di persone, già dalle 8 premevano dietro le transenne in attesa di «filtrare» attraverso il servizio d'ordine ed essere ammesse in aula. Si sapeva che sarebbe sta- j tu una udienza in un certo ' senso monotona, dedicata interamente alla lettura dei vari interrogatori cui, in Svizzera, è stato sottoposto Libero Ballinari, il «canterino» della anonima sequestri. Era tuttavìa una occasione per seguire con un certo filo logico, il consumarsi del dramma di Cristina. Sotto questo aspetto le al tese del pùbblico non sono j andate deluse: per quasi cin- ' que ore, il presidente Carosel- j li e i giudici si sono alternati ! nella lettura di una documen- j lozione minuziosa, «pretta-1 mente svizzera», come quali cuno ha voluto sottolineare !di fatti ed avvenimenti, tal- !volta agghiaccianti. Il pubbli-' co, attento, non si è perso ! una parola. Ballinari, nei suoi i vari interrogatori si può dire \ abbia fatto una confessione a rate: .ammettendo ogni volta qualche cosa di più. sino ad arrivare alle ultime ore della P°Bera Cristina, al suo seppel-, n "ell.a dorica del 'VaruUma* di Galliate, Pure nella freddezza di un verbale sono emersi, a tratti, particolari commoventi e più tone s'è visto gente tra il pubblico tergersi le lacrime col fazzoletto. Tra gli imputati, non si è scorto un solo gesto, una sola espressione che volesse significare pentimento: tutti impassibili ad accezione di Rosa Cristiano, una delle due donne carceriere di Cristina, quella che. forse, l'ha vista morire. La Cristiano, il volto stravolto, ha accusato un leggero malore e. durante una pausa, verso mezzogiorno, ha abbandonato la gabbai degli imputati ed è stara riaccompagnata in cari cere. Un altro imputato. Luigi \ Gnemmi. il barista di Galliate, ad un certo punto della j lettura degli atti, ha preso ad ' annuire con il capo aprendol'espressione del volto, sino ad allora r&pòr ad un ■sorriso. E' stato quando nel suo racj conto, il Ballinari. dice che bij sogna-»- trovare dei soldi da | dare alla Cristiano perché questa potesse allontanare di Edntlsls, casa il suo convivente, cioè lo Gnemmi, ed ospitare nell'appartamento di Galliate la ragazza sequestrata. Gnemmi ha sempre sostenuto di essere stato all'oscuro che in casa sua sia stata tenuta Cristina e che in quei tre giorni la Cristiano lo mandò via con un pretesto. Il particolare riemerge in tre partì della confessione del Ballinari, anche a '■ proposito di altri particolari] e il barista di Galliate è ap-< parso visibilmente compiaciu- '■ to. Domani ci sarà la lettura delle ultime trenta pagine riguardanti il Ballinari. quindi • rerrà interrogato Giuliano Angelini che oggi ha rinuncuito a presenziare al processo. Verrà sentito da solo: gli altri '' imputati — lo ha annunciato -1 il presidente Caroselli — sar ranno riaccompagnati in car- - j cere. C'è molta attesa non sol- ! tanto perché è uno deì mag, | gi0n protagonisti di questa - ; tragica vicenda, ma perché, j dopo le ampie confessioni re¬ è1 se alla polizìa e poi in istrute ' torio, pare voglia adesso fare - ; ritrattazioni, scagionando la e in pariicolare u pre. - ' sunto «boss». Antonino Già d- o | cobbe Angelini, minacciato e per- *** •« »., i umui. viuty L> }vr_ ' - - : cosso in carcere (come è rie • sultato da un documento per „ ' ......... * ^ : x _ . _ a : venuto oggi alla corte) ha ' una gran paura, temeva di non arrivare vivo al processo. I E' in carcere a Verbania. da dove viene tradotto ogni giorno a Novara ma sembra rifiuti quasi il cibo e soprattutto le bevande, temendo il veleno. A proposito di minacce, sembra ne siano pervenute alla corte in due lettere. Il presidente Caroselli, non ne ha dato notìzia e probabilmente j non ha allegato agli atti que- \ ste due missive che potrebbe- \ ro essere il «parto» di qual- i che mitomane. Quasi certa- ; . mente della stessa fonte è la j lettera pervenuta stamani al-\l'awocato Alfredo Montever- \ de, difensore dell'Angelini: I più che minacce contiene au-1 guri di morte (per infarto) a'tutto il collegio di difesa. j In queste condizioni, è ov-1 vio. è stato rinforzato il servi- j zio di sicurezza, non soltanto i ' attorno al carcere e al palaz zo di giustizia ma anche per garantire che giudici ed apro-.! cali non vengano «disturba- j ti »■ p. b. I \ i i \ \ ) j ■ i j ' ; j i ' ! I j ! ! ; I ' | j Novara. Il pubblico nell'aula della Corte d'Assise ascolta I a lettura delle confessioni del « canterino » Libero Ballinari Rosa Cristiano, .coita da un leggero malore in aula. A destra Luigi onerami, un altro dei novaresi imputati

Luoghi citati: Galliate, Novara, Svizzera, Verbania