Assaltano le poste e fuggono sulle biciclette: sono arrestati

Assaltano le poste e fuggono sulle biciclette: sono arrestati Due giovani di Noyara a Vaprio d'Agogna Assaltano le poste e fuggono sulle biciclette: sono arrestati Sorpresi dai carabinieri nella campagna, dapprima hanno negato poi hanno finito col confessare - Recuperato il bottino: era dì un milione (Nostro servizio particolare) Vaprio d'Agogna, 29 ottobre. (II.) Rapina a mano armata stamane all'ufficio postale di Vaprio d'Agogna da parte di due giovani che sono stati arrestati in serata. Sono: Cosimo Di Nunno, e Giovanni Di Giovanni, rispettivamente di 21 e 19 anni, entrambi abitanti a Novara, che hanno confessato. Verso le 10 un giovane armato di pistola (il Di Nunno) entrato a viso scoperto nel piccolo ufficio postale, ha intimato alla gerente. Rosa Maria Orsini ed all'altra impiegata, di alzare le mani. Mentre le due donne terrorizzate si scansavano, il giovane si copriva il volto con una calzamaglia, saltava il bancone prendendo nei cassetti quanto trovava: 991 mila lire. Il giovane ha pronunciato poche parole: «State calme, è una rapina, fuori tutti i soldi». Certamente sperava in qualcosa di più puntando sugli incassi dell'una-tantum sulle auto. A Vaprio, però, sono stati quasi tutti solerti nel pagare l'imposta: in cassa c'erano soltanto i soldi che il rapinatore ha messo in una busta di plastica. Dopo aver minacciato le due donne di non muoversi il giovane, che indossava un maglione grigio ed una giacca a vento, è uscito dall'ufficio ed è salito su un'auto che a motore acceso aspettava con il Di Giovanni, alla guida. Si trattava di una «Mini» targata Novara 156887, rubata nella notte a Federico Brighenti, 27 anni, che l'aveva parcheggiata nei pressi della sua abitazione novarese di via Bronzini. L'auto è subito partita direzione della statale del Sempione e poco dopo è stato in dato l'allarme. Nello stesso istante è giunto davanti all'uf- ficio postale il marito dell'Or- Sina il quale, munitosi di un fucile da caccia si è posto al- l'inseguimento dei rapinatori. Tutta la zona nel frattempo era stata bloccata dalla pattu- glie dei carabinieri e della po- iizia ma «Mini» sembrava scomparsa. Per tutta la giornata le in- dagini sono proseguite e nel tardo pomeriggio i due giova- ni sono stati bloccati dai ca- rabinieri del nucleo investiga- tivo a circa due chilometri da Vaprio d'Agogna mentre in bicicletta stavano dirigendosi verso Novara. Non hanno saputo spiegare come mai si trovassero a po-chi chilometri dal luogo dove era avvenuta una rapina. Dapprima hanno cercato di far credere che si erano recati in campagna per raccogliere castagne. Nella caserma di Momo il Di Nunno ha cercato di ribellarsi e si è scagliato a testa bassa contro una delle ; finestre forse nel tentativo di \ fuggire: si è procurato con i ! vetri leggere ferite. • Non an- ì cora contento, ha impugnato una scheggia di vetro minac- ; ciando chi si fosse avvicinato, j Messi alle strette, entrambi, i hanno finito con il confessare j fornendo tutte le indicazioni j che hanno permesso non soltanto il ritrovamento dell'au to ma anche l'intera somma rubata e le due pistole usate, una a tamburo ed una calibro nove. Sono stati arrestati con una lunga serie di imputazioni: rapina a mano armata, porto abusivo di armi, furto, resistenza e danneggiamento. ■ | ; 1 j |

Persone citate: Cosimo Di Nunno, Di Nunno, Federico Brighenti, Giovanni Di Giovanni, Rosa Maria, Sina

Luoghi citati: Momo, Novara, Vaprio