Tutti assolti i dipendenti per l'occupazione che mobilitò Omegna

Tutti assolti i dipendenti per l'occupazione che mobilitò Omegna Tutti assolti i dipendenti per l'occupazione che mobilitò Omegna In apertura del dibattito i proprietari dell'industria hanno subito deciso di ritirare la querela - Prosciolti anche i quattro sindacalisti che erano stati accusati di aver diffuso notizie false e, tendenziose, perché il fatto non costituisce reato (Nostro servizio particolare) Omegna. 14 ottobre. Sono stati tutti assolti, per remissione di querela, i 25 imputati dc-1'occupazione della fabbrica «Vistarini» di Omegna. Sono stati pure prosciolti i quattro sindacalisti che erano accusati di «diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico». Per loro il pretore ha sentenziato che il fatto non costituisce reato. Gli episodi che hanno portato in pretura operai e impiegati dell'industria metalmeccanica, consiglieri comunali, sindacalisti e componenti del «comitato di difesa della Vistarini», difesi dagli avvocati Giuseppe Ravasio e Riccardo Borgna, risalgono all'aprile di quattro anni or sono. Quando, nella primavera del 1972, la direzione della fabbrica, che dava lavora a circa 200 persone, aveva annunciato la chiusura, le maestranze avevano occupato lo stabiliménto ottenendo la solidarietà dell'amministrazione comunale di Omegna, sindaco in testa il quale aveva fatto apporre i sigilli a taluni reparti. Quando a seguito della querela presentata dalla proprietà la polizia stava per procedere all'evacuazione forzata, gli occupanti avevano desistito volontariamente. Di quel lontano episodio (nel frattempo la fabbrica, sotto altra gestione, ha ripreso l'attività) sono rimasti gli strascichi giudiziari che hanno portato a una serie di processi come quello all'allora sindaco. Pasquale Mattimi, e ad alcune guardie comunali, assolti per l'abutiva apposizione aei sigilli. Stamattina ha avuto luogo l'ultimo atto. Nell'aula della pretura di Omegna, alla presenza di un folto, pubblico (un processo di tale importanza non si celebrava da oltre dieci anni nel capoluogo del Cusio), si sono presentati i 27 imputati. La maggior parte (25) doveva rispondere di avere «invaso arbitrariamente lo stabilimento di Omegna delta S.p.a. "Ing. Carlo Vistarini" e di averlo tenuto effettivamente occupato dal 17 al 21 aprile 1972». Per quattro sindacalisti c'era anche l'accusa di avere violato l'articolo 656 del codice penale «perché — cosi come si leggeva nel capo d'imputazione — in concorso fra loro diffondevano per mezzo di autovettura munita di altoparlante e in un comizio, la notizia falsa o comunque tendenziosa atta a turbare l'ordine pùbblico, secondo cui gli operai dello stabilimento "Vistarini". ne erano stati cacciati fuori dalla volizia». Gli imputati di «occupazione di fabbrica» erano: Pio Balestrarli, 48 anni, Ruggero Baraggia, 32, Fermo Bacchetta, 57, Mario Carnevali, 36, Gino Cola, 55, Salvatore Fasolo, 31, dementino Giorla, 52, Luigi Maconi, 31, Ruggero Maulini, 29, Livio Moriggia, 33,'Ezio Suerra, 49, Ruggero Vasina, 42, e Mario Ventura, 45 anni, tutti dipendenti della «Vistarini»; Alberto Buzio, 33 anni, oggi sindaco di .Omegna e all'epoca dei fatti assessore comunale, Michele Beldi, 40 anni, consigliere comunale, Alberto Caldi, 43 anni, sindacalista, Arturo Chiorlin, 44 anni, sindacalista, Pasqualino De Paoli, 45 anni, assessore comunale all'epoca dell'occupa¬ zione, Giovanni Marchionni, 30 anni, consigliere provinciale, Giovanni Motetta, 40 anni, segretario della federazione di Verbania del pei. Guido Bigotti, 65 armi, consigliere comunale, e Bernardino Simula, 49 anni, assessore comunale. Per tutti questi 25 imputati ir processo è durato solo pochi minuti, il tempo, cioè, di accettare uno alla volta il ritiro della querela da parte dei proprietari della «Vistarini». Più lungo, invece, il* dibattito relativo ài quattro sindacalisti: Roberto Alberganti, 27 anni, di Omegna, Pasquale Carbone, 36 anni, di Omegna, Livio Feccia, 52 anni, di Gattinarà e Giovanni Zaretti, 55 anni,-di Villadossola. L'assoluzione per tutti e quattro è stata data dal vicepretore dottr Roberto Sartori, perché il fatto «non costituisce reato». m. s. D "processone,, in pretura è durato soltanto pochi minuti

Luoghi citati: Cusio, Omegna, Verbania, Villadossola