Una lapide per ricordare Ragazzoni il bizzarro giornalista poeta di Orta di Francesco AllegraErnesto Ragazzoni
Una lapide per ricordare Ragazzoni il bizzarro giornalista poeta di Orta Sarà inaugurata domenica 26 nei giardini di villa Bossi Una lapide per ricordare Ragazzoni il bizzarro giornalista poeta di Orta La offrirà "La Stampa" e l'ha ideata Antonio Caldera ra - Dovrebbe servire a rilanciare questo personaggio singolare ancora in gran parte sconosciuto - Una bibliografia delle opere dovuta al vicesindaco di Gattico ( Nostro servizio particolare) • Orta, 18 settembre. ! «A Orta manca una lapide per Emesto Ragazzoni, giornalista bizzarro e poeta scapigliato e romantico »: cosi s'intitolava un elzeviro del grande giornalista e scritto- re novarese Enrico Ema- nuelli, apparso sulla terza pagina de La Stampa il 24 maggio 1956. Sempre di vent'anni fa è lo scritto «Lapide per Ragazzoni», di Franco Antonicelli. pubblicato sul numero 6 della rivista «Lo smeraldo». Ora. la lapide c'è. E' già stata affissa sul vecchio muro di pietra del giardino di villa Bossi, e sarà scoperta domenica 26 settembre. E' in granito lucido di Alzo: l'impaginazione della scritta è stata curata da un grande artista che è di questi luoghi, Antonio Calderar'a, ammiratore di Ragazzoni. Il tutto è stato realizzato dal maestro scalpellino Cesarino Gadda. L'epigrafe, in caratteri di bronzo, è semplicissima: «La Stampa a Ernesto Ragazzoni, poeta di Orta, 1870-1920». Un po' poco, forse, per insegnare agli stessi ortesi e alla moltitudine di turisti che visitano la villa municipale chi fosse questo personaggio po- e o e e e è o , l a ; co conosciuto: sufficiente co- ] munque per stimolare alla I ! ricerca chi ne volesse giusta- I ■ mente sapere di più. Una ricerca sulla vita e l'oi pera di Ragazzoni non costi- ' ! tuisce un'impresa semplice, t I Negli archivi de «La Stam' pa», dove lavorò a lungo, e ! \ in quelli del «Resto del Cor- \ \ lino» di Bologna e del «Tem; po» di Roma, i giornali per i ! quali collaborò negli ultimi \ crini della sua vita, si po; tranno leggere i suoi articoli. '■ Ma solo in alcune bibliotei che pubbliche, e presso qualche bibliofilo o appassionato i di storia locale, si possono ormai trovare i suoi libri di j poesia: dal giovanile «Oml bra», poi ripudiato dall'autoI re. aWultima edizione di «Poesie». Una bibliografia completa delle opere del giornalistapoeta ortese ce la può fornire la professoressa Antonietta Zonca. attuale vtecsindaco di Gattico, la quale si laureò alla Cattolica in lèttere moderne, con la tesi: «Ernesto Ragazzoni: studio biogràfìco-critico». Del resto non si tratta di molti titoli, sei in tutto, comprese le due edizioni dì sPoesies, l'opera più importante, che uscì postuma: nel 1927 da Chiantore a Torino, e nel1956 presso l'editore Martello di Milano, che ne fece una ristampa nel 1959. Fatto un bilancio della sua opera di poeta traduttore e giornalista la professoressa Zonca si chiede se Ragazzoni I sia un autore che merita di ! essere conosciuto anche per le sue poesie meno felici, opj pure se sia più opportuno : trascurarlo, «f-ccondo me, — j afferma la studiosa — Ra; gazzoni merita di essere conosciuto perché,'nel suo genere, è forse l'unico poeta italiano, anche se sono perfettamente d'accordo nel riconoscere che non ha fatto ! nessuna òpera veramente I importante, pur avendoci | pensato per tutta la vita». ■Per poterlo accettare come poeta, — continua — bisogna prima di tutto accettare il suo modo di vivere e di pensare, il suo carattere maLnconico. bizzarro e insofferente, il suo grande bisogno ai sentirsi libero da ogni schiavitù, sia del lavorp, sia delle jassioni, e. il suo odio, verso la borghesia. Della vita di questo «chroniqueur della poesia » non si conosce molto. Si sa che è nato a Orta l'8 gennaio 1870. perché così risalta dai registri municipali, anche se altri hanno scritto che nacque a Novara. Novarese era la famiglia (il padre era il maggiore Giovanni Ragazzoni), che il ragazzo dovette presto seguire in città, dove si diplomò ragioniere all'Istituto Mossottì, dopo essere stato rimandato in fisica a giugno. Se la fisica non lo attrae, lo interessano invece le lingue (apprende l'inglese, il francese, il tedesco, un po' di spagnolo e persino il rus¬ I | i ! \ . ' ì i |j!|l|II ] I I ' t ! \ so t: lo appassiona la lettura I dei c.'asszci latini. Virgilio e | Orazio, e la letteratura amei ricana e inglese. Edgard Al! lan Poe è il suo autore prefe\ rito. Con tutto ciò. il giovane . ragionier. Ragazzoni finisce ' impiegato alla sede centrale ì della Banca Popolare di Noi vara. Intanto, pubblica poe| sie e articoli in diversi giorj nali. fa stampare «Ombra» e ! il romanzo «L'ultima dea». In banca e a Novara resi| ste poco. Vorrebbe vivere l tutt'altra «ita. e si trasferi| sce a Torino dove però è coI stretto a fare lo spedizioniere alla stazione di Porta I Nuova. Come impiegato, il giovane orlese non dev'esse- re un modello: ma Alfredo Frassati vede in lui la stoffa del giornalista, e gli propone di diventare collaboratore de «La Stampa». Nel 1901, lo troviamo direttore del bis-'.timanale «Gazzetta di Novara», incarico che gli viene revocato dopo pochi mesi per aver firmato l'articolo «Il paese della muffa», in cid attaccava «il regno della burocrazia, l'acquamorta degli uffici, il mondo degl'impiegati, i papaveri novaresi». Licenziato a Novara, ritorna a Torino, l I I ! j: j; dove diventa redattore e amico de di «La Stampa» Frassati. E' forse l'amicizia con il direttore-padrone che lo salva da un possibile licenziamento quando il 6 aprile 1909 pone il sensazionale annuncio della scoperta del Polo Nord tra le notile brevi. Fuori delle redazioni, è un amabile conversatore, un .piacevole declamatore dei suoi versi che scriveva appunto per gli amici. «Era solito affermare — dice Antonietta Zonca — che preferiva la vita comoda e tranquilla, e per questo, quando poteva, si asteneva dal lavorare». E in proposito la profes- soressa Zonca cita una delle più belle poesie ragazzoniane, «Ballata»: «C'è chi taglia e cuce brache. — chi leoni addestra in gabbia. — chi va in cerca di lumache — Io... fo buchi nella sabbia. — Senio intorno sussurrarmi — che ci sono altri mestieri — Bravi A voi' Scolpite marmi, — combattete il beri-beri. — allevate ostriche a Chioggia, — filugelli in Caderiabbia. — fabbricate parapioggia... — Io... fo buchi nella sabbia*. Francesco Allegra Il poeta Ernesto Ragazzoni in una caricatura di Geo
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