Necessari sessantamila turisti per il futuro della Val Vigezzo

Necessari sessantamila turisti per il futuro della Val Vigezzo Uno studio sulle prospettive socio-economiche della zona Necessari sessantamila turisti per il futuro della Val Vigezzo Secondo l'ingegner Bai. arini bisogna puntare sulla "seconda casa" per garantire ai valligiani un reddito sicuro - E' stata lanciata un'altra proposta: potenziare le attività locali, in particolare quelle artigianali e e e o i à (Nostro servìzio particolare) S. Maria Maggiore, 31 agosto. Quale ' futuro per la Valle Vigezzo? L'interrogativo è più che mai d'attualità. Finora gran parte dell'economia vigezzina aveva infatti ruotato attorno a un-gìgantesco sviluppo edilizio che ne- j gli ultimi anni ha macinato miliardi. Il dilagare della speculazione immobiliare ha però assunto proporzioni cosi vistose da provocare l'intervento della, magistratura che ha messo sotto accusa un centinaio di costruttori, impresari e professionisii i cui nomi sono legati alla realizzazione dei condomini che sono sorti come funghi, sconvolgendo il vecchio equilibrio urbanistico di interi paesi. Ci si chiede ora se, indipendentemente dall'esito dei procedimenti giudiziari che riguardano le irregolarità e gli abusi, cambierà qualcosa per l'economia della valle. Sé cioè si continuerà a puntare tutto sullo sviluppo del turismo residenziale o se si cercherà di sfruttare altre risorse. Ma quali? La sezione vigezzina di «Italia Nostra» che ha condotto una. lunga battaglia contro la speculazione edilizia la quale ha cambiato il volto della valle, ha cercato recentetaente di dare una rispóste a queste domanda indicando i nuovi obiettivi verso f quali dovrebbe indirizzarsi l'economia locale. Secondo «Italia Nostra» si dovrebbe mettere mano al restauro e alla qualificazione del patrimonio edilizio dei centri storici sfrattando anche le opportunità finanziarie offerte dalla recente legge regionale. Si dovrebbe poi puntare sulla costruzione e il miglioramento dei servizi pubblici che vengono definiti «assolutamente carenti»: fognature, acquedotti, impianti di illuminazione, raccolte e smaltimento dei rifiuti, strade, marciapiedi, segnaletica, giardini, alberature, mercati, attrezzature sportive. I mezzi finanziari dovrebbero essere ottenuti «tagliando» a favore della comunità una fetta dei profitti ricavati fiala speculazione edilizia. La terza proposte è quella di sviluppare le attività agricole con l'obiettivo di rendere la valle autosufficiente per il bilancio alimentare. Cè pero chi ritiene che lo sviluppo del turismo residenziale, la «seconda casa» per i piemontesi e lombardi che vogliono avere la loro fetta di aria pura, sia ancora l'unica strada per garantire ai valligiani un reddito sufficiente a scongiurare l'amara prospettiva dell'emigrazione. L'ingegner Giorgio Ballarini, in uno studio sulle prospettive della Valle Vigezzo eseguito per conto delle amministrazioni comunali, ritiene che in valle ci sia ancora posto, per villette e condomini per un totale di oltre mezzo TTinion» di metri cubi che dovrebbero ospitare più di sessantamila persone. Ballarini definisce «assolutamente utopistico» uno sviluppo agrìcolo di valide dimensioni «perché la produzione di segale e patate, uniche colture possibili in valle, non possono essere fatte con paghe normali a prezzi competitivi Lo stesso discorso vale per l'allevamento del bestiame. .Lo dimostrano il fallimento, ancora prima di nascere, di una latterìa fumaria a Viilette e la morte dell'iniziati¬ o i e e i r . , i ¬ va della produzione dei prosciutti tipici, i famosi violini della Valle Vigezzo». Il ragionamento dell'ingegner Ballarini, che spezza una lancia a favore dello L sviluppo edilizio, in sostanza è questo: l'economia della valle attualmente si basa sul turismo e sull'emigrazione pendolare dei «frontalieri», verso la Svizzera. Ma è una situazione pericolosa: basta una recessione al di- là del confine perché la gente si trovi senza lavero. Dunque bisogna garantire ai valligiani un reddito sul posto. Esclusa l'agricoltura, bisogna potenziare le attività locali, in primo luogo quelle " artigianali, che però non possono esportare i prodotti verso il piano perché i costi di trasporto toglierebbero loro competitività. Perché le attività artigianali ( lattomeri, fabbri, falegnami) possano svilupparsi occorre quindi che in valle ci sia un ninnerò sufficiente di villeggianti. Lo studio dell'ingegner Ballarini calcola che sessantamila persone che abbiano una casa in Val Vigezzo portino un reddito annuo alla popolazione locale di oltre due miliardi e ottocento milioni che, aggiunti ad altre «vóci», come quella delle presenze alberghiere, portano il totale a tre miliardi e mezzo e cioè mezzo milione a teste per ciascuno dei settemila abitanti. Adriano Velli VIGEVANO — I* giunta municipale congegnerà una medaglia d'oro.a Bruna Cancelli, 17 anni, studentessa e campionessa italiana di j-*"H«t^, sa strada. VERBANIA — Domani a palazzo municipale, -riunione dei capigruppo consiliari, membri del Comitato della BwawtHwa. organlzaAnd smdacali'e <g" di fabbrica, partiti politici e comitati di quartiere, per studiare le modalità di arato alle popolazioni palestinesi. L S. Maria Maggiore. L'ingegner Giorgio Ballarmi, autore dello studio sul furo: ro economico della valle.

Persone citate: Adriano Velli, Ballarini, , Giorgio Ballarini, Giorgio Ballarmi

Luoghi citati: Italia, Svizzera