A Orta si grida allo scandalo per "i nudi sotto la Madonna"

A Orta si grida allo scandalo per "i nudi sotto la Madonna" Un pittore romano ha allestito la mostra nel Palazzotto A Orta si grida allo scandalo per "i nudi sotto la Madonna" Il maltempo avrebbe spinto l'autore a mettere le òpere a carboncino al riparo sulla facciata dove c'è uh affresco - Anche padre Marcellino ha denunciato in piazza il "sacrilegio" (Dal nostro inviato speciale) Orta, 24 agosto. L'arte, non importa se quella con la A maiuscola o minuscola, a Orta fa sovente «scandalo». Basta un nonnulla perché qualcuno gridi il suo «crucifige». Poi, magari, come è accaduto nei giorni scorsi, tutto si schiarisce scoprendo che si è trattato di un equivoco. D'estate molte gallerie di grido insediano loro succursali in località di villeggiatura; artisti grandi e piccoli allestiscono in alberghi, ristoranti o in due stanzette d'affitto le loro «personali». Se la cosa ha indubbiamente un aspetto commerciale, ha pur tuttavia il pregio di costituire, talvolta, un elemento in più di richiamo se non proprio per dar lustro a questo o quel paesino. Anche l'arte (ma torse più gli artisti), insomma, va in vacanza. Ma il bello di talune mostre è che mentre in grandi città come Milano o Torino sarebbero passate con molta probabilità sotto silenzio, finiscono, al mare, ai monti o in riva al lago, di suscitare interessi o polemiche. E' accaduto lo scorso an- no, proprio qui ad Oria, dove le opere del pittore Germinai Casado, più che scandalo hanno susictato un pandemonio. C'è chi ha visto in ogni quadro il simbolo fallico e allora, apriti cielo! -Quest'anno, per la mostra al «Palazzotto» dello scultore Vittorio Bertoni poco è mancato che la storia si ripetesse. Bertoni, romano, allievo di Peikot, l'autore del mastodontico Michelangelo dell'aeroporto di Fiumicino, è per la verità uno scultore piuttosto castigato. Le sue preferenze vanno ai cavalli (alcuni ricordano il De Chirico prima maniera), alle teste di uomini illustri (qui ad Orta è esposta quella di Rafael Alberti e un modellino di padre Pio. la cui statua gigante (3,60 metri) è in corso di realizzazione, e poi qualche nudo. Bertoni, allestita la sua personale nel saloncino del «Palazzotto», si è accorto che per invitare i visitatori era necessario collocare sotto il porticato una locandina, un manifesto. Senza pensarci due volte, ha preso un paio di fogli sui quali, a carboncino, aveva tracciato quelli che lui chiama «studi di nudo» e li ha affissi. Niente di scandaloso: uno «studio» pulito che anatomicamente si potrebbe definire di parti posteriori. Lo scandalo è scoppiato per colpa del maltempo. Ma lasciamo allo stesso Alberti il racconto di come sono andate le cose. «Si era messo a piovere e i due "studi" a carboncino legati ad una colonna a mo' di bacheca rischiavano di rovinarsi. Allora, in tutta fretta, ho pensato di metterli al riparo sotto la grondaia, alla sommità della scalinata. Non erano passate che poche ore che già me ne sentivo dire di tutti i colori: gente che gridava che era I uno scandalo: che non \ avrebbero mai messo piede nella mia mostra: turisti tedeschi che passando facevano voltare il capo dall'altra parte ai loro bambini. Sembra che parole di profondo biasimo abbia pronunciato in piazza anche il priore del Sacro Monte, padre Marcelli- no, rilevando la grave offesa di quei nudi accanto alla Madonna. Solo allora mi sono accorto che proprio sopra al punto dove avevo appeso provvisoriamente due "studi" era affrescata l'immagine della Madonna con il Bambino. Ho subito provveduto a àure ùria diversa collocazione à quella mia personale bacheca, con tanto di scuse, assicurando la mia perfetta buona fede. Vede — conclude scuotendo il capo lo scultore trasteverino — come nascono a volte certi scandali?». Vittorio Bertoni, lo scultore romano al Palazzotto

Luoghi citati: Fiumicino, Milano, Oria, Sacro Monte, Torino