Autotrafori: anche nel Novarese sarà una minaccia per Golasecca?

Autotrafori: anche nel Novarese sarà una minaccia per Golasecca? S'allarga la polemica per il tracciato e la necropoli Autotrafori: anche nel Novarese sarà una minaccia per Golasecca? Nel territorio di Castelletto Ticino, dove arriverà il collegamento da Sesto Calende, ci sono reperti dell'antica civiltà - La zona, nel parco fluviale, è stata picchettata (Dal nostro inviato speciale) Castelletto Ticino, 14 agosto. La polemica sulla «bretella» autostradale che dovrebbe collegare Sesto Calende, in Lombardia, con l'autostrada dei trafori, in Piemonte, nel. pressi di Castelletto Ticino, si allarga. Come è noto il comune di Golasecca, in provincia di Varese, si oppone al tracciato, in quanto l'arteria devasterebbe la famosa necropoli da cui prendono nome il paese e l'antica civiltà omonima. Il sindaco del comune del Varesotto, sulla sponda sinistra del Ticino, ha inviato lettere di protesta àgli enti che tutelano l'ambiente, invitandoli ad intervenire e chiedendo una modifica del progetto. L'iniziativa di Isidoro Baizaristi, primo cittadino di Golasecca, coinvolge, se pure marginalmente, anche altre amministrazioni comunali. La vasta necropoli preistorica che ha per epicentro il comune lombardo, è praticamente disposta a cavaliere del Ticino in una zona estesa per circa quaranta chilometri fra le colline Corneliane a sud-est di Sesto Calende, fra Vergiate e Somma Lombardo a est, Coarezza a sud e, in provincia di Novara, le colline che dal Bosco del Monte vanno a Borgoticino cingendo il territorio di Castelletto e di Golasecca e, infine a occidente, sino atte morene attorno al lago Maggiore. La necropoli fu riconosciuta attorno al 1821 dall'abate Giani di Golasecca, attribuendo però le tombe a. sepolture dei soldati romani. Pompeo Castelfranco indagò scientificamente il sepolcreto dal 1870 al 1880 e ne fissò i vari periodi con criteri che gli esperti giudicano tuttora validi. Altre ricerche fra le due guerre sono dovute a Piero Barocelli. Da questa necropoli prende nome la civiltà dell'età del ferro (primo millennio avanti Cristo) in Lombardia e ~>iel Piemonte, che è detta appunto «civiltà di Golasecca o del Ticino». Le sue testi- montarne sono estese in altre zone, da Bergamo a Como, Varese, Novara e Vercelli. Le reazióni alla presa di posizione del Comune lombardo sono diverse, sia in provìncia di Varese .sia nel Novarese. Tutto l'alto Novarese si aspetta dall'arrivo dell'autostrada dei trafori un nuovo impulso economico e turistico. D'altro canto nessuno nasconde le preoccupazioni che il tracciato potrebbe devastare zone d'interesse ambientale ed archeologico. Luigi Besozzi, sindaco di Sesto Calende, guarda al collegamento sotto accusa come a un toccasana per il traffico: «La bretella, fra l'autostrada dei laghi e la futura àutotrafori è indispensabile. All'uscita dal casello dell'arteria proveniente da Milano ogni giorno si formano code di auto, che arrivano sino alle porte di Arona. E' da anni che ci battiamo per risolvere questo problema: -noi avevamo chiesto un raddoppio della statale, ora crediamo che la variante possa ovviare agli inconvenienti. La cultura di Golasecca non abbraccia 11 territorio del nostro Comune ma penso che con un po' di buona volontà si possano evitare inutili scempi». Vinicio Silva, sindaco di Borgoticino: «Il tracciato fortunatamente non ci concerne. Al massimo l'arteria potrà lambire il territorio ma niente di più». Invece taglierà la zona sud-est del comune di Castelletto Ticino. Gli archeologi vi trovarono reparti interessanti, fondi dì capanna, «cromlech» (tombe) a somiglianza dei recinti di grandi pietre della Bretagna, in Francia; inoltre vasi ed urne. Può darsi, sempre secondo il parere degli esperti, che sia celato ancora parecchio ma¬ teriale. Il territorio, così come per Golasecca, è anche compreso nel cosiddetto parco paesaggistico del Ticino. «La zona in cui dovrebbe essere tracciato il tronco autostradale — dice il vicesindaco Giovanni Sibilio — è già stata picchettata da tempo. Non siamo certamente entusiasti di quest'opera che in un modo o nell'altro devasterà il paesaggio, anche se porterà indubbiamente beneficio al traffico. La soluzione, per tutti, sarebbe di spostare il tracciato più a sud». g. f. q. Castelletto Ticino. Il tratto in cui il ponte autostradale "taglierà" in due il fiume

Persone citate: Bretagna, Castelletto, Giovanni Sibilio, Luigi Besozzi, Piero Barocelli, Pompeo Castelfranco, Vinicio Silva