Il foglio di carta che serve per far carriera nel lavoro

Il foglio di carta che serve per far carriera nel lavoro Maturità dei privatisti; a volte un dramma Il foglio di carta che serve per far carriera nel lavoro Comprensivi gli esaminatori, ma tra i candidati c'è chi "non distingue una cambiale da una carta di caramella",- Si pensa già all'anno prossimo: affollatissime le prime sezioni del Mossotti e la situazione è analoga nelle altre scuole medie superiori (Nostro servizio particolare) Novara, 27 luglio. Ultime battute agli esami di maturità: sono di scena i privatisti. Quasi tutte le commissioni, esauriti i colloqui, sono ormai impegnate negli scrutini; al Mossotti, invece, come del resto all'Omar, gli esami finiranno soltanto posdomani. Per i privatisti, questa prova rappresenta, più che per gli altri, l'avvenire. Dietro a ciascun candidato c'è una storia, talvolta patetica, un piccolo dramma. C'è chi ha bisogno del diploma, per mantenere con i concorsi, il posto di lavoro;-e chi del «pezzo di carta» si servirà per migliorare la propria posizione. E' il caso di Rosita Fusetta, da sedici anni impiegata al Comune di Trecate che abbiamo incontrato nei corridoi del Mossotti in attesa di sostenere la prova di maturità per il diploma di ragioniere. «Soffro le pene dell'inferno — confida in preda all'emozione la candidata — il conseguimento del diploma mi servirebbe per partecipare a un concorso tra il personale dipendente del Comune». La Fusetta sfoglia il testo di scienze delle finanze, materia per la quale si presenta e si augura solo che «questa terribile mattinata trascorra al più presto». Accanto alla privatista di Trecate c'è Claudia Fagnoni, 20 anni, di Novara. Lavora come impiegata nello studio del commercialista novarese Luigi Ranzini e ha seguito alla sera corsi di ragioneria presso un istituto cittadino. La Fagnoni non appare emozionata. «Mi sento discretamente preparata, e spero proprio di farcela. Più. che migliorare la mia posizione di lavoro — dice — il diploma rappresenta per me und soddisfattone personale, una vittoria della volontà». La giovane viene invitata a sedersi dalla presidente della prima commissione per ragionieri, la professoressa Domenica Fassìo Suso, toTìnigaé, che insegna aU'cAvogadro». Viene interrogai», in scienze delle ffoifif dal' professor Giovanni Bastico, docente di diritto e finanze nell'istituto commerciale di -vigevano. La candidata mostra di destreg- giani bene nei meandri delle sigle «Invim, Uor, Irpef». Alla domanda: «Che cosa è il contenzioso?». La candidata risponde con sicurezza che è il mezzo a disposizione del contribuente per far valere le proprie ragioni nei confronti del fisco. . . . . il colloquio contìnua su un argomento spinoso in questo momento per l'economia italiana. «Che cosa significa l'emissione di carta moneta per 10 Stato?». La giovane viene poi interrogata dall'insegnante di .matematica. In questa materia si sente meno sicura, ma sembra uscire indenne dalla prova. A conclusione dell'esame, 11 professore di italiano le parla della composizione scritta, facendole presente che, nonostante qualche superficialità, il giudizio è positivo. Claudia Fagnoni portata a termine la prova, dice: «.Confido nella promozione ma potrebbe anche darsi che deflessi accantonare ì sogni per altri dodici mesi. là comunque spero che questo non avvenga». Parliamo con la presidente della prima commisione, professoressa Passio-Russo. L'argomento è il ritardo, al Mossotti, nel completare i colloqui dei candidati. «/ privatisti rallentano i tempi — spiega — pertanto tutte le materie, e quindi l'esame, deve essere più approfondito. Purtroppo ci sono candidati che non sanno distinguere una cambiale da una carta di caramelle: e in questi casi ci vuole altro che la buona volontà dell'esaminatore». I candidati privatisti della prima commissione erano 14, ■ma sei hanno rinunciato a ptpibdttdfrabrgmavdssilurmmrmAeM presentarsi all'esame. «Privatisti che hanno presentato programmi Sesame copiando integralmente gli indici dei libri di testo — sbotta la presidente —. E' assurdo lamentarsi se poi ottengono risultati negativi. Vogliono tutti il diploma senza per contro offrire nulla in quanto a preparazione. Se ne accorgeranno anche gli stessi studenti che bisogna affrontare con più serietà la scuola». Uscendo dal «Mossotti» leggiamo un cartello che informa chi si iscrive per il primo anno all'istituto rischia di dover seguire un corso pomeridiano per la massiccia aldi studenti. «L'anno scorso le prime ^zzzìotù <srir atta Ietterà M, cioè undici classi: per quest'anno è previsto un ulteriore aumento, e si raggiungerà sicuramente le 12 o 13 sezioni», spiega una bidella. La situazione del Mossotti non è isolata, esso si inserisce in un problema che investe tutte le scuòle medie superiori di Novara. Sono duemila gli studenti che raggiungono ogni giorno Novara provenendo da centri non solo della provincia, ha dal Varesotto e dal Pavese, per seguire qui i corsi di studio. Le possibilità ricettive di Novara sono ormai al limite di sopportabilità. Istituire nuove scuole nei maggiori centri della provincia sembra diventato un argomente da affrontare e risolvere al più presto n. g. Novara. La prova di Claudia Fagnone, una ventenne novarese che lavora nello studio di un commercialista (Giovetti) Ripasso con batticuore per Rosita Fusetta, impiegata al Comune di Trecate

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