Novara: delusi da Roma gli ottocento comunali hanno chiuso gli uffici

Novara: delusi da Roma gli ottocento comunali hanno chiuso gli uffici Dopo una settimana di lotta Novara: delusi da Roma gli ottocento comunali hanno chiuso gli uffici (Dal nostro corrispondente) inNovara. 19 luglio. | mip.b.) L'agitazione degli ot-1 dtocento dipendenti comunali, j dche dura da otto giorni, da \ pquando cioè la commissione j dcentrale per la finanza locale, I eha fatto sapere di non accet- j ttare i termini del nuovo con-1 itratto di lavoro stipulato con ! ila civica arnministrazione, è msfociata oggi in una giornate j dal sciopero. Municipio chiuso, j uffici vuoti, servizi disertati. [ La giornata di lotta era sta- ; ta decisa mercoledì scorso, al ! termine di una movimentata assemblea tenutasi al Borsa. La vertenza prende le mosse da una conquista sindacale: ! l'accettazione da parte del go-1 verno di un contratto nazio-1 naie per i dipendenti degli en- j ti pubblici. Quel contratto è j stato successivamente in te- ; grato da accordi a carattere j regionale. E' in questo quadro che anche i dipendenti del Comune di Novara, dopo mesi di trattative, avevano ottenuto l'approvazione di nuove tabelle e livelli salariali. Pur di ottenerne l'immediata applicazione, avevano rinunciato agli arretrati di un anno e mezzo, facendo decorrere il contratto dal primo gennaio di quest'anno. lì consiglio comunale aveva j approvato l'accordo salariale ; e la pratica, per la definitiva j ratifica, era stata inviata a ' Roma. Quando già da un paio di mesi venivano pagati i nuovi stipendi, è giunta dalla capitale la «doccia fredda»: la delibera era respinta perché l'onere delle nuove retribuzioni non è compatibile con la situazione deficitaria delle casse comunali. Oggi il consiglio dei delegati dei dipendenti comunali ha promosso in municipio un incontro di pubblici amministratori del Piemonte, organizzazioni sindacali e politiche, per dibattere il tema del contratto che interessava non soltanto Novara, ma praticamente tutti i comuni e le amministrazioni provinciali del paese. Aprendo i lavori, il segretario del sindacato dei comunali, Ruggero Concone, ha riassunto i tennini della vertenza, ricordando che si discute di un contratto che, in pratica, è già scaduto da un mese. «Basta con gli ordini del giorno — ha detto — con te proteste platoniche: vogliamo garanzie. Prima fra tutte. Quella del mantenimento degli stipendi contrattali. E' tempo — ha aggiunto — che i pubblici amministratori facciano le loro scelte di campo: che dicano cioè se sono con noi o con chi limita le autonomie comu-1 nali». Concone ha fatto un'altra I proposta: il ritiro del perso- j naie del comune, in servizio | presso uffici statali, come gli addetti al palazzo di giustizia, agli uffici leva e a quelli elettorali. ♦ Nel dibattito, sono interve- ! nuti decine di amministratori comunali venuti da ogni parte del Piemonte. Tutti hanno rivendicato il diritto alle autonomie locali. Giuseppe Castoldi, capogruppo comunista dèi Comune di Novara e neo eletto deputato, ha detto: «Non si possono più accettare prevaricazioni; le giuste attese dei comuni vengono sistematicamente soffocate». Sul caso specifico. Castoldi ha messo in rilievo che il criterio adottato dalla commissione centrale per la finanza locale (che accetta il contratto per i dipendenti di quei comuni, il cui bilancio è in pareggio) è perlomeno strano, come se ci fossero lavoratori di «serie A» e altri di «serie B». «Se ci sono dei disavanzi — ha concluso — non sono i dipendenti del comune a doverne sostenere l'onere». Nel suo intervento il sindaco, Ezio Leonardi, ha definito questa del contratto una situazione «tragicomica». Ha tuttavia rilevato che la «bocciatura» del contratto non è giunta del tutto inattesa, stando le contraddizioni tra le disposizioni governative e quelle dell'Anci (associazione nazionale comuni italia- ni). «E adesso cosa faccia-.mo?» si è domandato Leonar-1 di. «Accettiamo l'ingiunzione di Roma e blocchiamo gli sti- pendi?». Il sindaco, ricordan- do che una decisione va presa entro la settimana, ha lascia- to intendere che convocherà il consiglio comunale perché. !insieme a lui, abbia ad assu- jmersi la responsabilità, anche di fronte alla legge, per conti- ! nuare a pagare i salari secon do le nuove tabelle. A conclusione dei lavori, l'assemblea ha accolto la pro posta fatta nel suo intervento dal segretario provinciale del- la Cisl, Antonio Fontana: tra- sferire la vertenza novarese su scala regionale, facendo in- tervenire i pubblici amrnini- stratori del Piemonte, le orga- nizzarioni sindacali e l'Anci.

Persone citate: Antonio Fontana, Castoldi, Concone, Ezio Leonardi, Giuseppe Castoldi, Ruggero Concone