Si è aperto a Orta il "giardino di tutti" affacciato sul lago nel centro del borgo

Si è aperto a Orta il "giardino di tutti" affacciato sul lago nel centro del borgo Nella settecentesca villa Bòssi che è stata acquistata dal Comune Si è aperto a Orta il "giardino di tutti" affacciato sul lago nel centro del borgo L'edificio ospiterà gli uffici municipali, la biblioteca e la "casa del forestiero" - Un appello del sindaco Gallina alla generosità dei suoi amministrati perché si possa riportare il gioiello architettonico al primitivo splendore (Dal nostro inviato speciale) Oria, 17 giugno. Una delle più suggestive e antiche dimore di Orta^villa Basi, è stata aperta al pubblico. Come ha ricordato il sindaco Cleto Gallina nel suo indirizzo di saluto, è il primo parco del borgo che viene messo a disposizione di residenti e turiiti. «Un gioiello — ha detto ancora Gallina — che ora è di tutti». Villa Bossi è una costruzione settecentesca ideata da un architetto spagnolo ma con sovrastrutture dell'Ottocento barocco. Oltre ai pregi architettonici, a interessare i «patiti» di Orta è la sua stupenda posizione: collocata al centro dell'antico borgo, apre un'magnifico giardino sul lago. Più che la storia passata interessa la storia recente, un raro caso di «salvataggio» dalla speculazione sempre in agguato. In due successive donazioni il complesso è passato in proprietà all'amministrazione del civico ospedale ed alla fondazio¬ ne «Dominioni», due enti che, nonostante le lusinghe di appassionati ed estimatori che si sono disputati a suon di decine di milioni la proprietà della villa, hanno preferito cederla', anche se a minor prezzo, al Comune di Orla. La nuova amministrazione capeggiata da Gallina, non appena eletta proprio un anno fa, ha subito preso contatto con i due enti proprietari. «Ho trovato molta comprensione — spiega il sindaco — e le esigenze sono state recepite sia dal '"Dominioni", sia dall'ospedale. Certo, villa e parco valgono assai di più dei 63 milioni che è il prezzo di acquisto stabilito, ma evi dentemente si è tenuto con to della destinazione». Villa Bossi -ospiterà gli uffici comunali e la biblioteca civica; sarà sede dell'Azienda di soggiorno, di enti culturali, di associazioni patriottiche e dei partiti politici. Sarà anche costituita una «casa del forestiero», un centro d'incontro per turisti italiani e stranieri che vengono -ad Orta. Non è certo un programma troppo ambizioso: il vecchio edificio dispone, sui tre piani, di millecinquecento metri quadrati. Tra grandi e piccole, una sessantina di stanze. Abbandonata da quasi trent'anni, villa Bossi risente dell'usura del tempo. Una stima, per quanto sommaria, fa ascendere ad almeno duecento milioni la spesa per la ristrutturazione. «E', una bella somma — commenta Gallina — ma che non ci spaventa: la generosità di residenti e villeggianti, l'apporto che sono certo darà la Regione, permetteranno il ritorno della costruzione all'antico splendore. E', per noi, un atto di fede e di coraggio». Per l'acquisto di villa Bossi è stata aperta una pubblica sottoscrizione e il primo contributo, venti milioni, è venuto dal lascito di un «patito» di Orta. il professor Antonio Poli, deceduto alcuni mesi or sono. Con altre donazioni si è già forse a mezza strada: la fiducia del sindaco Gallina non andrà delusa. Si è visto per esempio nei giorni scorsi con quale slancio decine di persone, giovani e non più tali, si sono prodiga* te per ripristinare il parco. E' questo che da oggi è aperto al pubblico: il primo ed unico parco che Orta possa offrire ai turisti e al quale, già si sa, ne verrà aggiunto un altro, quello di Villa Giovannetti a sud della piazza salotto. «Orta — ha ricordato il parroco don Valentino I Serena — era nei secoli scor; si mèta di principi e di re¬ gnanti. E' una stazione di soggiorno di una nobiltà un po' decaduta, ma che può risorgere perché, in questo mondo diverso, tutti possano goderne e rivivere l'ameno fascino dei ricordi». Per l'apertura di villa Bossi si è fatta festa: la banda di Invorio ha suonato mentre centinaia di persone hanno affollato il parco. Poi, fino a tarda sera.' c'è stata la processione dei visitatori. E' proprio in questo parco che l'amministrazione civica e il nostro giornale hanno intenzione di ricordare con un bassorilievo Ernesto Ragazzoni, il giornalista de «La Stampa» cantore di Oria che per ora a Orta ha soltanto una piazzetta, quella su cui si affaccia la locanda dell'Antico agnello. Sarà anche questo un avvenimento (del quale avremo modo di riparlare) inserito tra le numero¬ se manifestazioni che dal maggio scorso Orla organizza richiamando sempre maggior interesse su questo lembo di terra novarese suggestivo più di ogni altro. p. b.

Luoghi citati: Comune Di Orla, Invorio, Oria