Ognuno ha dato il suo contributo di Gianfranco Quaglia

Ognuno ha dato il suo contributo Ognuno ha dato il suo contributo (Dal nostro invùxto speciale) Borgolavezzaro, 4 maggio. Migliaia di volti diversi sotto il sole della Bassa tutti accomunati dal desiderio di trascorrere una giornata all'aria aperta, in amicizia: cosi la terra del riso è apparsa a chi non l'aveva mai vista; " con una galleria di «ritratti». Alla seconda edizione del trofeo «Gigi Ghirotti», organizzato per ricordare il giornalista che negli ultimi anni della sua vita diventò cronista del suo terribile male per dare speranza a chi soffre, i personaggi sono stati proprib loro, gli abitanti di questa terra a torto dimenticata e coloro che hanno inteso il significato della giornata e sono, arrivati da tutta l'Italia settentrionale. Chi ha vissuto per lungo tempo accanto a Ghirotti, ha detto: «Ecco, oggi Gigi si sarebbe trovato benissimo tra voi e senz'altro avrebbe inforcato la bicicletta». In sella c'erano 250 ciclisti, ma hanno corso un po' tutti, anche quelli che non avevano la bicicletta. Dal sindaco deLj paese, Gianluigi Lovati, agli amministratori degli altri centri che erano presenti. Dal presidente dell'Unione sportiva Borgolavezzaro, Gaudenzio Vanotti. a Giacomo Bricco, del Velo Club Trecerri, le due società che con il Crai «La Stampa» hanno curato l'organizzaziono- della manifestazione. Ognuno ha voluto dare, in qualche modo, il contributo morale alla causa che il «comitato Gigi Ghirotti», istituito presso «La Stampa», sta portando avanti nella lotta al cancro. Carlo Santagostino, un pittore di Vigevano, ha donato alla vedova Ghirotti, Mariangela, un artistico crocifisso in cuoio da lui lavorato. Altri hanno dato soltanto il loro.abbraccio e la partecipazione. Come Battista Caccia Colombo, 68 anni, un pensionato di Borgolavezzaro, patibri delie-due ruote. cDe è parrUto con i ciclisti. Oppure -il sindaco di Cilavegna, Giovanni Falzoni, capelli grigi in tuta blu, giunto nella Bassa novarese su' una bicicletta da corsa fiammante. E Fabrizio TiriUeDo, 4 anni, di Milano, cappello calato sugli occhi e un triciclo. Nessuno si è messo in primo piano, i personaggi hanno preferito nascondersi tra la folla. MolU dei cicloamatori, arrivati nel primo pomeriggio a Borgolavezzaro, avevano nelle gambe la fatica di una «pedalata dell'amicizia» che in mattinata si era svolta Novara. Eppure hanno voluto essere presenti, dopo un viag- nTl'niVv. là o.-Qi'r, nnrla. feto *-.»v~ **** u.uu .* .-» — ».— ^W. — ti da Aosta, Torino, Milano, Varese.. dall'Alto Novarese Un servizio d'ordine inappuntabile, disimpegnato dai vigili, urbani, dalla polizia stradale, dai carabinieri. L'equipe del «Radio club Mortara» ha organizzato fi servizio informazioni diretto con postazioni microfoniche all'arrivo e punti di rilevamento lungo il percorso. A-ssolgerlo c'erano Pier Luigi Oria (Peter) Italo ' Zampollo (Smilzo) Franco Veronesi (Cometa), Ivano De Grandi (Baffo nero). Angelo Viadana (Sfera d'oro). Battista Marchino i (Vulcano). Per un pomeriggio i personaggi sono stati anche i cicloamatori, appassionati delle due ruote che sfidano maltempo e distanze per trascorrere giornate insieme. Lo ha dletcinpsfcI2asrgmrPr detto il conunissario regionale della federazione cicloamatori Vittorio Riva Cambrin. che gira l'Italia allo scopo di inculcare nei giovani l'amore per la bicicletta. «Cicloturismo — ha ricordato — significa amicizia, cordialità, educazione, simpatìa: tutto». In Italia i cicloturisti sono oltre 24 mila, dai 14 agli ottanta anni. Corrono non per agonismo ma per turismo. La federazione comprende un migliaio di donne e il loro numero è destinato ad aumentare. 1500 sono i cicloturisti in Piemonte: organizzano raduni regionali e nazionali. - Gianfranco Quaglia