Questi dimenticati

Questi dimenticati Artigiani: è ora di rinnovarsi Questi dimenticati Indagine conoscitiva tra i piccoli imprenditori (2000 aziende) per il piano regolatore generale - Un miliardo male impiegato? Vigevano,.29 aprile. Le aziende vigevanesi in città e nel circondario sono più di duemila e danno lavoro, fra titolari e dipendenti a quattromila persone. E' una categoria dimenticata, lamentano i dirigenti. «Troppo danaro viene impiegato malamente)) dice Lino Rognoni, 54 anni, titolare di un'azienda che confeziona scarpe antinfortunistiche, in cui lavora con due figli e due dipendenti. Ali-ultima assemblea dell'associazione, di cui da tre anni è presidente, Rognoni ha annunciato un'importante iniziativa. Un'indagine conoscitiva tra gli associati (sono 1100) da presentare fra un mese in Comune. Riguarda il piano regolatore generale che sta revisionando una équipe capeggiata dagli architetti Astengo e Campos Venuti. Commenta Lino Rognoni: «I problemi degli artigiani sono quelli di sempre. E' però giunto il momento di far sentire la nostra voce». L'indagine vuole accertare quanti fra i piccoli imprenditori hanno necessità di costruirsi un nuovo laboratorio. L'iniziativa è stata incoraggiata da una recente raccolta di dati per gli allacciamenti alla rete del gas metano che ha dato buoni risultati. «Ora, che' si tratta addirittura di tracciare il futuro urbanistico di Vigevano — osservano gli interessati — vogliamo contribuire nella stesura del ristrutturato strumento urbanistico in cui gli artigiani desiderano trovare una loro precisa collacaziore». Come funzionano i finanziamenti? «E' operante — spiega il,presidente — una cooperativa formata dalla nostra associazione e da altre quattro consorelle della provincia di Pavia che ha fatto già fronte, nel '75, alle richieste per oltre 300 finanziamenti per un ammontare di circa S00 'milioni di lire». Il contributo massimo è di 3 milioni e mezzo a un tasso agevolato di cui il 5 per cen¬ to è a carico della Regione. «C'è una proposia. — dicono gli artigiani — per elevare la quota singola almeno a 5 milioni». Il presidente Rognoni interviene ancora con foga: «Ci sono ancora troppe cose che giocano contro gii artigiani e che bisogna rimuovere. Bisogna però che si svi- , Zappi di più tra noi una coI scienza associativa». Un altro obiettivo sul qua* ; le è incentrato l'impegno | dell'associazione è quello I delle dimensioni delle aziende. I «Non è possibile — dicono ! in associazione — mantenere i la legge 860 che fissa nel suI peramento dei 10 dipendenti i il. passaggio di una piccola ! ditta nella sfera industriale. j E' come voler impedire un'evoluzione logica a un'azienda artigiana che ha raggiunto una certa capacità produttiva». Da qui la richiesta di elevare l'organico massimo dei dipendenti per un'azienda del settore. «Nello stesso tempo — prosegue il presidente — è inaccettàbile la mancata corresponsione della Cassa integrazione ai disco-rapati delle aziende artigiane». Ma il «chiodo fisso» di Rognoni è l'impiego del miliardo-miliardo e mezzo di lire che, annualmente, tiene gestito dalla Camera di commercio. «E'una somma che si polverizza tra sagre di salumi, vini, dolci caserecci e fiori vari — dice —. Bisogna impiegarlo meglio». g. v.

Persone citate: Campos Venuti, Commenta Lino Rognoni, Lino Rognoni, Rognoni

Luoghi citati: Pavia, Vigevano