Ghemme: i giornali di classe di Lorenzo Del Boca

Ghemme: i giornali di classe Il concorso nelle scuole mobilita gli alunni del Novarese Ghemme: i giornali di classe Stampano il "Giornalino degli alunni" e la "Gazzetta pettegola" - Con un editoriale i giornalisti in erba hanno costretto il sindaco a occuparsi di lotta all'inquinamento - Una cassa comune per le spese di tipografia (Nostro servizio particolare) Ghemme, 21 aprile. Il concorso bandito di. «La Stampa» fra gli alunni delle elementari che stampano un loro giornale, sta mobilitando anche le scolaresche del Novarese e della Valsesia. Quasi quotidianamente alla nostra redazione arrivano i lavori degli studenti. Gli alunni di Gravellona Toce hanno scritto «Il giornalino della V C»; quelli del De Amicis di Novara hanno mandato il loro «Vagabondo». Dalla Valsesia ci hanno spedito «La voce di Serravalle» ed il «Tutti insieme» dei ragazzi di Borriate. A Ghemme gli scolari della V «A» del maestro Roberto Taglioni hanno preparato un «Giornalino degli alunni»; la sezione «B» della maestra Maria Roma FiaUmetti Fontana non è stata da meno ed ha edito «La gazzetta, pettegola». Fra i piccoli giornalisti in erba non fa certo difetto l'entusiasmo. «Ogni mese — spiega Luigi Schianta — pubblichiamo un nostro lascicoletto con le novità del paese ed il resoconto della nostra attività. L'iniziativa ci impegna certamente parecchio ma ci dà anche tante soddisfazioni: soprattutto perché ci dà la sensazione di essere capaci di fare qualche cosa». Un lavoro, insomma, fatto con l'interesse che si riserva per le novità. «Per i numeri passati abbiamo avuto i nostri problemi — dice Antonio Daniele — non è sempre stato facile raccogliere il materiale per scrivere dei "pezzi" interessanti ed in qualche occasione abbiamo dovuto consultare altri giornali o intervistare conoscenti». L'apertura dell'anno scolastico, ad ottobre, è stata l'occasione per l'editoriale del primo numero; il mese successivo è stata fatta un'inchiesta sulla viticultura con visita alle cantine sociali; a dicembre si è parlato del Natale. «Siamo stati anche a visitare il Cotonificio Crespi — aggiunge Rosaria Di Canto, guance rosse e paffutelle, capelli-crespi, lunghi, raccolti dietro la nuca a coda di cavallo — in équipe abbiamo raccolto una serie di dati, abbiamo descritto le macchine, la lavorazione, i sistemi di produzione e siamo riusciti a mettere in piedi un'inchiesta». «Però non riusciamo a pubblicare fotografie — spiegano Giorgio Sola' ed Eugenio Fumagalli— cosi corrediamo i "servizi'' con disegni che prepariamo di volta in volta. Roberta Paganotti ci dà una ma no». Con i pittori c'è il poeta Giuseppe Polo che preferisce scrivere in versi e riesce a comporre delle liriche gusto' se, allegre ed anche un poco romantiche. Adesso l'attenzione è rivolta al prossimo numero che andrà in cantiere fra qualche giorno e sarà pronto per maggio, poco prima degli esami. «Parleremo di un anno di ri' cordi — spiegano in coro — e delle prospettive che ci attendono nei prossimi mesi». Francesco Giacomini, un biondino sempre sorridente, ha preso parte ad una recita scolastica nei panni di Sandokan e scriverà le sue impressioni di attore di teatro; Barbara Francoli che ha imparato a pattinare sul ghiaccio è che, nella stessa rappresentazione ha impersonato «la perla di Labuan Marianna», lo aiuterà nella stesura dell'articolo. Stefani Platini, invece, avrà da ricordare una gita fatta a Verona. Fra poco ricorrerà la festa della Patrona Panacea: occasione per un altro «pezzo» di costume sulla vita di un piccolo centro di provincia attaccato alle sue tradizioni. L'altra sezione, quella della maestra Fontana, è «autogestita». Per stampare la loro Gazzetta pettegola hanno formato, autotassandosi una banca dalla quale attingono per pagare le spese. Ma adesso il cassiere Paolo Cura Cura ha lanciato un grido di allarme: «Siamo in deficit di 4480 lire». La maestra si è preoccupata di anticipare i soldi ne cessari per permettere all'iniziativa di continuare. Nella sezione «E» c'è Gian franco Comola che riveste la carica di «direttore responsabile» e due «vice» Ilaria Antonini e Andrea Marcala che lo aiutano nello scegliere gli argomenti da trattare. «Abbiamo incominciato a fare il giornalino di classe lo scorso anno. A dire il vero è successo quasi per caso — spiegano — eravamo in contatto con istituti di altre province: ci scrivevamo raccontandoci le nostre esperienze di scuola. Qualcuno.ci inviava anche periodicamente un giornalino e. per non essere da meno, abbiamo iniziato a scriverne uno anche noi». Adesso sono i giovani alunni di Ghemme a spedire i loro lavori a Napoli-Portici, a Gabicce Mare, Bresso di MilanoFirenze (che però non ha risposto), Domodossola, Sovazza. Il loro giornalino nasce in una «scatola delle proposte» nella quali ognuno infila il proprio blgliettino con l'argomento che vorrebbe trattareIlaria Antonini ha lanciato tempo fa l'idea di parlare del la droga; Sergio Morderrini e Fabio Costa hanno indicatocadEriptqadcmcss che un tema interessante avrebbe potuto essere quello della televisione a colori: Emanuela Fiore, portando un ritaglio di un quotidiano, ha pensato che si sarebbe dovuto trattare il problema dell'inquinamento. Quando l'idea è accettata dal «comitato di redazione» composta da tutta la classe che vota per alzata di mano si mette in moto la complessa macchina giornalistica. Si studia il problema prescelto, facendosi indicare dal¬ la maestra le fonti attendibili ed aiutandosi con enciclopedie, giornali, riviste. Poi i ragazzi, in gruppo, si sparpagliano per il paese per fare delle interviste; infine si scrive il brano. Qualche inchiesta ha avuto un grosso successo: proprio stamani il sindaco Gianfranco Agabio ha risposto ai ragazzi che gli avevano mandato il fascicolo dell'in quinamento di Ghemme presentando loro i complimenti per il lavoro svolto, assicurandoli che verrà fatto di tut¬ to per evitare danni ecologici all'ambiente ma invitandoli nello stesso tempo a non essere i primi inquinatori del loro Comune. «TsfcstTAccanto ai serio un pizzico ; vdi faceto. Ce KODerto Franco-1 «li che si è dato ai romanzi. Ha scritto una storia di fantascienza di un «viaggio sul pianeta Minos» publicato a puntate. Con Andrea Mercalli, Fausto Rovellotti, Giuseppe Sisano, Massimo Chiovini. Il «direttore» Carola, ha raccontato le avventure di amGhmsr «Trofnient», un esploratore sfortunato che non riesce a combinare nulla di buono; la storia della «fine del pianeta Terra e vita su Marte» e una vicenda poliziesca intitolata «Càlibro 9». Idee nuove si accavallano alle vecchie. Non c'è un atti mo di posa per i ragazzi di Ghemme che nella scuola hanno trovato modi di espri mere la propria vitalità e rie scono ad entusiasmarsi lavo rando. Lorenzo Del Boca Ghemme. In alto i ragazzi della quinta A. In primo piano i due «disegnatori» Giorgio Sola e Eugenio Fumagalli. In basso: Massimo Chiovini (con occhiali) risponde alle domande fra gli scolari della quinta B (Foto dovetti)