Zoo di Pombia: tutti in libertà

Zoo di Pombia: tutti in libertà Sopralluogo dei periti che devono controllare l'ambientazione Zoo di Pombia: tutti in libertà Il professor Bronzino, della commissione di vigilanza dei parchi, e Terni, direttore di tre giardini zoologici, hanno attentamente visitato i recinti che ospitano ogni sorta di animali africani • Il leone "capellone" che voleva fare il capobranco e i rinoceronti giocherelloni - Una sala didattica per le scolaresche nell'interno (Nostro servizio particolare) j Pombia, 26 marzo. Animali in libertà nel parco | sulta collina di Marano e di j Fu udita. Lo «zoo» doveva es-\ sère presentato alla commis-ì sione di periti che deve giudi-l care se l'ambientazione corri-\ sponde alle necessità delle] specie che vi dovranno vivere. 1 La commissione arrivata da Roma era composta da duel esperti nel settore zoologico.! il professor Ermanno Bronzi- j no, direttore del giardino zoo- j logico di Roma, membro del-] la commissione di vigilanza] dei parchi italiani e da Arduino Terni, che dirige tre giardini zoologici italiani, di Verona, di Milano e di Torino. Gli ospiti sono stati accolti dall'amministratore dottor Camillo Luglio. Bronzino (che tra l'altro è novarese) ha attentamente visitato lo zoo e sembra soddisfatto. «Leoni, tigri e altri animali — dice — fin dalle guerre persiane erano diffusi in Balcania e in Italia, poi il consorzio umano li ha cacciati via. Si tratta di animali euroclimatici, che posseggono cioè ima perfetta adattabilità al nostro clima. Visitùimo quindi il parco in compagnia del dottor Luglio e di Emanuele Bolla, un nome noto nel cabaret nazionale, Cora addetto aite pmbbti- che relazioni dello zoo-safari:. zoo si aprirà al pubblico. All'ingresso, a Marano Ticino, sonò stati costruiti tucul in paglia, cabine per la vendita di biglietti con decorazioni fatte da un pittore africano, Le strade, net parco sono am¬ di Pombia.'Come abbiamo giàdetto, se.-come pare. la relà- zione dei periti sarà favorevo- le, arriverà anche l'ultimo permesso «di sicurezza» e lo pie e asfaltate, sempre sotto', il controllo di una torre cen-]l troie alla quale fanno capo < rangers muniti di radio-tele-1 z fono e altri moderni mezzi di ! coTTiMnicaziOTie. Gli animali si j muovono in cinque settori di- ! versi- erbtcorì, leoni, tigri, or- ! si e scimmie. Ogni settore è separato da robuste recinzio-1 ni e da cancelli elettrici, ìindubbùxmente una gita ini d macchina lungo le strade del-' lo zoosafari ha il fascino di [g un'avventura. Un branco di j p zebre ci sbarra la strada. Rai-• g tentiamo la corsa. Il dottor Luglio commenta: «La zebra è un animale che non dà con fidenza». Quelle che vediamo sono in parte zebre di Grévy 1 (che è la più bella che si coìiwscaj, oltre zebre di Grani i (cioè del gruppo zebra-cavai- mezzo bovidi e mezzo cavallidi-. I rinoceronti, due coppie, sono entro un grosso recinto. «Si devono ancora ambientare — sdega Lugli — ora sentono gli odori e vedono la zo- ' lo). I nomi provengono da[gì: esploratori che le hanno j per primi scoperte. Ed ecco • gli gnu, animali caratteristici, - m. E' il modo migliore per farli familiarizzare con ciò | che li circonda. Si tratta di animali del peso di tre tonnellate ciascuno, che però gicj cherellano tra loro senza farsi > alcun male». - Leoni e leonesse stanno sdraiati con aria annoiata: si godono il sole della collina novarese. C'è tra loro il leone capellone così battezzato dai rangers (sono una decina, di nazionalità inglese, tedesca e austriaca) per il suo fulvo ciuffo, oltre che per il temperamento grintoso. «Voleva fare il capobranco — spiega Luglio — ma Xion raccoglieva simpatie tra i compagni. Allora si sono pestati di santa ragione e per * prudenza abbiamo pensato di isolarlo». Ma ecco Giorgio, tigre sibei nafta dagli occhi strabici, che si unisce ad altre che provengono sempre dalla Siberia o dal Bengala. Ci osserva incu| riosito, poi torna a sdraiarsi. «Fra trent'anrii — spiega Lùglio. questi animali esi- \ steranr.o. solo, nei parchi americani ed auropei. In Africa si stanno estinguendo, per la massiccia opera distruttiva in corso da qualche anno». Tra i tanti parchi italiani ed europei, lo zoo-safari di Fombùi si distingue per un particolare requisito: «Abbiamo ima sala didattica per scuole, conferenze, congressi e proiezioni di filmati — spiegc Luglio —. Le scolaresche potranno fare le loro osservazioni-non traendole dai libri di testo ma vedendole direttamente dagli animali in libertà». Gli animali muoiono per il freddo? E' l'accusa che hanno rivolto al parco gli «amici degli animali». «La natalità è stata superiore alla mortalità. Può capitare a qualsiasi animale di morire». Se c'è stato qualche decesso, sono nati però anche tre impala, che è un tipo di antilope, una gru e attenduimo il lieto evento da parte d'una leonessa». Umberto Gottardello Pombìa. Una visione da piccolo paradiso africano: scimmie sulle rocce e gnu al pascolo (Fotoservizio Gottardello) Pombia. Animali in libertà tra gli alberi sulla collina: alcune tigri siberiane, il «leone capellone» che è stato isolato dagli altri del branco per il suo carattere prepotente, due giraffe e una zebra che bruca l'erba dal laghetto

Persone citate: Arduino Terni, Bengala, Camillo Luglio, Emanuele Bolla, Gottardello, Grani, Leoni, Lugli, Umberto Gottardello