Tutte le sere la mia ex moglie mi telefona: sei un cornutaccio

Tutte le sere la mia ex moglie mi telefona: sei un cornutaccio Due procèssi: per minacce a Gravellona, per furto a Vigevano Tutte le sere la mia ex moglie mi telefona: sei un cornutaccio (Dal nostro corrispondente) Omegna, 25 marzo. (f.m.) Imputati di ingiurie e minacce, sono comparsi davanti al pretore di Omegna Lucia Vitali e Pasquale Davino, entrambi di Castellammare di Stabia, conviventi, rispettivamente di 36 e 64 anni, accusati dal gestore della pizzeria «La vela» di GraveUona Toce, Raffaele Dello Iorio (marito separato della Vitali dal 1971) e daU'attuale convivente deUo stesso, Carla Simonotti, 48 anni, di Gattico. I fatti per i quali fu presentata la querela risalgono al 1373. La Vitali, che si è presentata in aula accompagnata dal Devino, indossando unoJ scoUatissimo pullover, secondo l'accusa avrebbe, in concorso con U convivente, telefonato più volte alla Simonetti minacciando di morte lei e l'amico. «Quella donna - ha detto iil Dello Iorio riferendosi al-!l'imputata — mi ha ingiuriato dicendomi, in pratica, quello che fui per molto tempo quando eravamo ancora insieme, e cioè'un "cornutaccio"». A sua volta, la donna ha dichiarato di non avere mai telefonato né aU'ex marito né alla sua amica. «Con Raffaele sono rimasta sempre di buon accordo anche dopo la separazione — ha detto — che motivo c'era di litigare?». «Un giorno che venne a Castellammare — ha proseguito Pasquale Davino — Detto Io j rio- mi fece una raccomandazione: "Trattamela bene, mia moglie, te l'affido"». Lo strano menage è stato contestato dalla parte lesa. Al termine del dibattimento, la coppia è stata assolta per insufficienza di prove. — E' seguito un altro processo (presidente - Ravasio, pubblico ministeno SanneUa, cancelliere Amore), contro Giuseppe Comparoni, 46 anni, di Loreglia, via San Giulio, che nell'agosto di due anni or sono, dopo essere stato redarguito dal brigadiere dei carabinieri Giuseppe Caserta, che 10 aveva sorpreso ubriacò in un bar del centro, si presentò a tarda notte in caserma chiedendo di essere «ospitato». n piantone lò accontentò e 11 giorno successivo si senti chiedere dal Comparoni il conto per il pernottamento. «Mi è stato risposto che non ero in un albergo — ha detto l'imputato al giudice —, ma io volevo solo regolare la mia posizione e dare ciò che era mio dovere dare. In casa d'altri si arreca sempre disturbo; e Quando sono entrato, 11071 ho lett° che caser ma c'era scritto "Carabinieri». E' stato condannato a quattro mesi d'arrèsto con i benefici-di legge.

Luoghi citati: Castellammare, Castellammare Di Stabia, Gattico, Loreglia, Omegna, Vigevano