Lo zoo-safari di Pombia non si apre ancora per consentire altre opere "di sicurezza"

Lo zoo-safari di Pombia non si apre ancora per consentire altre opere "di sicurezza" Lo zoo-safari di Pombia non si apre ancora per consentire altre opere "di sicurezza" A. detta dei dirigenti la colpa del rinvio non è da attribuire al tempo ma a un ultimo permesso che deve essere rilasciato dalla questura - Le bestie non soffrirebbero il freddo, anzi nel pareo ci sono già state nascite » Presto i leoncini Marano, Ticino. 24 marzo, s (r.s.) Il «giallo» del parcosafari, di Marano Ticino sta per arrivar" a uoitclusiutiè? Dopo il lungo silenzio, che I consentiva tutte le illazioni,[l'amministretore, Luglio, si è | fatto vivo per spiegare i moti-, vi del rinvio dell'apertura. . Il maltempo a il clima freddo della sona non sarebbero responsabili del ritardo: a quanto, pare infatti la mag. siberiane: ond, eccetera) non ! soffrono affatto il freddo. Per gior parte delle bestie (tigri tutti poi ci sono comode e calde stalle, un veterinario sempre a disposizione, una deschi e austriaci,che curano settore per settore: n diretto re esperto e appassionato zootecnico, precisa; «Noi for¬ remmo ricordare a chi si preoccupa della sorte degli animali che in Africa oggi si usano ' persino i mitra per sterminare leoni, elefanti e procurarsi pelli e ciondoli di zanne. La maggior parte deUe nostre bestie è nata in cattivi- te in Europa. Anzi, nello zoo ci sono già state molte nascite e a luglio si avranno i primi leoncini*. Nella vasta radura, sulla collina di Pombia saranno ospitati in «ambienti naturali», giraffe, impala antilopi, zebre, scimmie, ippopotami rettili, dodici tigri siberiane e 25 leoni. Per ora tuttavia leoni e tigri sono chiusi in un cortile dentro recinti, attorno alle stalle. Li si può scorgere soltanto percorrendo un sentiero tra i eampi che sale dal cavalcavia di Marano: corro-i no, si rotolano, si strusciano alle reti. Quanto durerà ancora la loro prigionia? A proposito dell'apertura del parco i responsabili hanno finalmente precisato che, manca ancora il permesso I della questura: a quanto pare opere^sSn^^si! tratterebbe di un rinvio a breve scadenza Più difficile sarà invece la battaglia per il bar ristorante che consentirebbe visite di tutta la giornata. Il terreno è infatti «agricolo» e si.può fabbricarci sopra solo costruzioni necessarie alla conduzione come stalle e case dei custodi. Un ristorante può essere considerato un mezzo di sussistenza dell'azienda? A quanto pare l'amministrazione di Pombia non sarebbe contraria, tenendo conto dei vantaggi turistici per tutta la zona. La situazione singolare che si è creata a Marano Ticino non è unica: a ogni parco le sue polemiche. Anche lo zoosafari di Fiumicino infatti suscita proteste a non finire. A due mesi dall'apertura però si possono fare già dei bilanci: vi è stata una affluenza media di alcune centinaia di persone nei giorni feriali e di circa 10 mila nei giorni-festivi. H costo di ingresso è di quattromila lire per auto. Il promotore Enis Togni dice; «Abbiamo vinto una difficile battaglia ma ora, dispettucci a parte, tutto procede per il meglio: i romani hanno risposto meglio del previsto, gli animali si sono adattati, il personale è specializzato, la cittadinanza di Fiumicino vede di buon occhio la realizzazione per i risultati turistico commerciali derivati». L'unico inconveniente per il momento, è la mancanza assoluta di un posto di ristoro. •Gli anti-zoo-saiarl rrappongoI no mille difficoltà per il rila1 scio delle licenze in modo che > i visitatori si debbono portaì re tutto da casa: dall'acqua ! minerale ai panini, agli spaghetti, al caffè, ai rullini fotografici ed alle pellicole per cinepresa. La visita al parco diventa così una vera «avventura». Marano Ticino. Due leonesse in gabbie nello zoo: il loro destino, dicono i dirigenti del parco, è di vivere libere tra gli alberi e alcune sono in attesa di partorire. Per ora si aggirano nel recinto attorno alla stalla, giocano, corrono, si strusciano alle reti

Persone citate: Enis Togni, Marano