Festa di amicizia a Romentino con gli emigrati da tutt'Italia

Festa di amicizia a Romentino con gli emigrati da tutt'Italia Si svolgono giochi popolari, marce e incontri di calcio Festa di amicizia a Romentino con gli emigrati da tutt'Italia Metà degli abitanti proviene da ogni parte della Penisola - La colonia più numerosa è di Alberobello - La simpatia della gente ha invogliato parecchi forestieri a fermarsi (Nostro servizio particolare) ' Romentino, 20 marzo. i L'immigrazione a Romenti-! no è occasione di folclore. «Ci siamo contati ed abbiaì mo notato che su quattromila ; abitanti, poco più di duemila ' \ sono "indigeni", nati a Ro| meritino, ma gli altri, dunque, > • quasi il cinquanta per cento, : | vengono da fuori». Chi parla e Adriano Ferrari, assessore allo sport ed al folA ! clore, «immigrato», pure lui. per sua stessa ammissione, lanche se. a dire il vero, di j strada ne ha fatta poca. « Sono di Ghemme, infatti aggiunge — quando ilì provveditorato ha assegnato j ! le cattedre per rinsegnamen- j to potevo scegliere fra. questi paesi della "Bassa": ho fatto a o o a un giro e, istintivsmente, mi è i piaciuto Romentino e mi sono fermato». Una simpatìa inspiegabile per questo piccolo centro l agricolo, schiacciato da grossi centri Come Trecate, Galliate, : Novara che lo circondano, è\ la stessa ragione che ha convinto centinaia di immigrati a fermarsi. I più anziani ricordano che fin dai primi anni del 1900 Romentino ospitava una «colonia» di gente di Rovigo: più tardi, negli Anni Cinquanta, sono arrivate le famiglie costrette a lasciare il Polesine dopo la terribile inondazione. In seguito sono stati i meridionali, dalla Sicilkt. Sardegna,- dalla Calabria, Campania, da tutte le regioni, a trasferirsi al nord per cercare lavoro nelle fabbriche. Dicono che è stato facile per loro stringere rapporti di comprensione con la gente del posto, inserirsi nel tessuto con- nettivo del paese senza trau-fbmi e sentirsi, quasi, di Ro-iermentino. \ Contrariamente .a tutti il scentri con una economia ba-\dsata sull'artigianato e sull'a-\ogricoltura, a Romentino la1 npopolazione è in aumento. \ cBrano in duemila all'inizio i del secolo, tremila negli anm\edel dopoguerra, tremilacinquecento dieci anni fa. L'aumento è progressivo. «Abbiamo almeno un rappresentante per ogni regione d'Italia — dicono orgogliosamente — nei nostri caffè e nei bar si sentono parlare tutti i dialetti con tutti gli accenti possibili ed immaginabili». Gli immigrati hanno anche dato l'assalto al municipio: due assessori (il maestro Ferrari e Alberto Negri venato da Domodossola) e due consiglieri (Virgilio Bersini, veneto e Vito-.Nessa pugliese di) Alberobello f sono stali inserir ' ti nella lista di maggioranza e dònno il loro valido aiuto per il governo dei paese. Ed è nata'Videa ài organizzare una «festa dell'amicizia» dove la gente di Romentino e venuti- dnT"fu€fri,preni\\ derido coscienza di un fatto singolarissimo e • probabilmente unico, potessero festeggiare insieme. . Si è cominciato con un geImellaggio con Alberobello che è consistito in due partite di calcio, giocate a Romentino e ad Alberobello, con le squa-\ dre. che si sono tirate, dietro Vito Nesso, consigliere comunale, originario di Alberobello, aveva organizzato l'incontro con altri quattro promotori: Rosario Cellari, siciliano: Antonio Vaiano di Napoli; Severino Chiapparo, cala- GsisbdEzibg brese e Romano Brando che era giunto dalla Lombardia La prima manifestazione è sembrata buona e si è deciso di ripetere l'iniziativa, allesoando il numero degli orga nizzatori e chiedendo il patro cinio del comune. 1/1 presidenza del comitato e mfatti toccata al sindaco Giovanni Ferrari e mezzo consiglio partecipa alle manifestazioni. Ieri sera è stata celebrata la processione in onore di San Giuseppe, fuggito in Egitto per evitare la persecuzione di Erode e, quindi, di buon diritto, è il primo immi- grato di cui la storia faccia cenno, poi ci sono stati i fuochi pirotecnici. Oggi pomeriggio i bambini hanno corso con i loro genitori per le vie del paese per una marcia non competitiva di quattro chilometri e domarti i romentinesi si incontreranno sul campo di calcio con una squadra formata da «forestieri». Ma non è il risultato quello che conta. Calcio, corse, giochi popolari, - processioni e fuochi di artificio sono soltanto una occasione, una scusa per rinsaldare una amicizia che del resto dura da an- ni 1. d. b. Romentino. Da .sinistra Vito Nessa, Gianni Totnena e Adriano Ferrari, tre degli organizzatori della giornata d'amicizia con gli abitanti emigrali da tutt'Italia (Giovetti)