Gli amici della natura contestano il parco "dove le bestie soffrono"

Gli amici della natura contestano il parco "dove le bestie soffrono" Dilagano le polemiche per la piccola Africa a Pombia Gli amici della natura contestano il parco "dove le bestie soffrono" Chi si avvicina al recinto, dicono, le sente lamentarsi: altro che ruggiti! - Già morte zebre e giraffe -1 giovani del World Wildlife Fund pronti a ostacolare l'inaugurazione che però non si sa quando avverrà -1 sindaci dei comuni interessati: "Sì alla zootecnia e all'agricoltura, ma non permetteremo, speculazioni edilizie" (Nostro servizio particolare) Novara, 15 marzo. (I. d.b.) Nuove prospettive turistiche o speculazione, rilancio economico della fascia collinare del Novarese o crudeltà di cui le vittime sono gli animali? Il parco safari di Pombia non è ancora aperto e già infuriano le polemiche e le proteste degli amici degli animali. «Il giorno dell'inaugurazione del parco zoo safari saremo sul cancello d'ingresso con cartelli e volantini da distribuire ai turisti: li inviteremo a non entrare, spiegheremo loro che quello che viene fatto sugli ammali è un commercio e una speculazione indegna». Chi parla è Marco Mangano, 18 anni, il viso incorniciato da una folta barba nera, studente di liceo scientifico. Con un gruppo di giovani e d'insegnanti fra cui Giovanni Biondi. Marco Bertona, Mauro Martinengo, hanno messo in piedi da poche settimane la . sezione novarese della «World Wildlife Fund», il fondo mondiale per la tutela della natura. La società novarese, che può contare- sul-consenso dell'Orni si presenta in quest'occasione all'opinione pubblica per la prima volta. Senza mezzi termini si accusano i dirìgenti della «Safor» di «totale insensibilità nei confronti degli animali». «Dopo 50 milioni di anni le bestie che oggi abitano l'Africa ritornano a popolare la nostra provincia: non sono però richiamati da mutate condizioni climatiche ma dalla intenzioni speculative della" Safor». Le statistiche dicono infatti che un'enorme percentuale di animati catturati ed esportati dalle loro terre (alcuni parlano addirittura del 90 per cento) muoiono e anche nella zona di Pombia e di Marano, comuni dov'è stato ricavato il parco safari, si ha notizia di belve e volatili che non sono sopravvissuti alle mutate condizioni climatiche. ■ La zona è umida e con condizioffi climatiche che non si confanno ad animali abituati nelle foreste africane. A parte due leonesse che sono fuggite alla vigilia dello scorso. Natale dai recipti (una ritornò Cò¬ lontanamente perché intirizzita dal freddo, mentre la compagna, pare inoffensiva per i rigori del freddo decembrino, venne fulminata con una raffica di mitra dalle forze dell'ordine giunte nella zona fra la cascina Bianca e la cascina Turchia). Da un anno a questa parte sarebbero morte ancftk delle zebre e una giraffa, sempre a causa del freddo. Queste voci sono state portate da manovali assoldati dalla Safor per lavori, che si sono confidati con gente di Pombia. «Basta girovagare attorno all'alto muro di cinta per sentire le voci degli animali — raccontano i giovani del Fondo mondiale — non sono certo ruggiti da fiere feroci, sembrano piuttosto dei lamenti». «Noi di tutti questi episodi e di questi dati che abbiamo raccolto — aggiungono — daremo notizia ai sindaci interessati di Pombia c Marano e chiederemo da loro garanzie precise perché allo' sconcio deDa tratta degli animali non si aggiunga, anche una vera e propria speculazione edilizia con costruzioni abusive». A questo proposito però gli amministratori, Gian Fièro Patroncino di Marano e Dino Borsi. vice sindaco di Pombia, avevano già rifiutato la concessione di una licenza per la costruzione di un ristorante e di un bar. Si sono detti convinti che una iniziativa del genere può portare benefici alla zona ma hanno anche ribadito che il rilancio turistico ed economico non va disgiunto da una attenta'valutazione dei problemi ecologici e di salvaguardia dell'ambiente. «Su questo — dicono tutti e due — saremo intransigenti. I leoni non vanno all'hotel a pranzo e non daremo permessi per costruire nulla del. genere». «E* una zona agricola, precisa Borsi, mente costruzioni che non hanno nulla à che vedere con la zootecnia o l'agricoltura». 1, terreni dove sorge lo zoo appartengono a una società a responsabilità limitata, la Safor (dietro a questa ragione sociale si dice che ci sia anche la'vedova Gadolla di Genova, proprietaria di sale cinematografiche, venute alla ribalta della cronaca un paio di anni orsano per il rapimento del figlio). Un parco che si estende'a ponente della statale 32 occupando diverse migliaia di metri quadri nelle zone note come Cascina Turchìa e Cascina Bianca e ancora ai confini tra i comuni di Marano Ticino e Pombia. Un velo di mistero ha sempre circondato lo Zoosafari, fin da quando i lavori di costruzione erano agli inizi, ed anche recentemente, quando ormai tutto era ultimato. Ciò è tanta più strano trattandosi di un parco, cui la pubblicità . reca vantaggi al punto da richiamare gente. Non è forse questo infatti lo scopo che ci propone con lo Zoo-Safari di Pombia? Invece i dirigenti del Safor sono abbottonatissimi. In un primo tempo è stata convocata una conferenza stampa che'doveva svolgersi mercoledì prossimo poi, anche per l'improvvisa nevicala, l'incontro con i giornalisti è stato rinviato, anche se,- a quanto pare, l'apertura ufficiale dovrebbe avvenire domenica prossima. Ma c'è un curioso particola re: di un avvenimento tanto eccezionale e di evidente richiamo turistico l'unica pubblicità apparsa sinora è sui settimanali novaresi a limitata tiratura. Una grossa inserzione annuncia infatti l'apertura dello Zoo-Safari di Pombia il 14 marzo, con questa scritta: «Tra le belve, in auto, orario continuato dalle 10 alle 17». Al Safari a chi si presenta ai cancelli o telefona viene però risposto che i settimanali hanno sbagliato data nel pubblicare l'inserzione. ■Eppure anche le Rimoline di Oleggio erano state convocate per quella data: poi si è rinunciato alla festosa parata. Forse le polemiche hanno suggerito maggior cautela agli organizzatori? Marco Mansarìo, uno degli amici novaresi della natura lta aspetto del parco-safari dì Fasano che ha ispirato gli organizzatori del parco di Marano. AI caldo sole del Sud, i leoni vivono liberi e pacifici tra gli olivi

Persone citate: Bertona, Borsi, Cascina Bianca, Dino Borsi, Gadolla, Gian Fièro Patroncino, Giovanni Biondi, Marano, Marco Mangano, Mauro Martinengo