È raggiunta la pace fra due paesi Erano in guerra da cinquant'anni

È raggiunta la pace fra due paesi Erano in guerra da cinquant'anni Borgolavezzaro-Vespolate: Pultimo derby della risaia È raggiunta la pace fra due paesi Erano in guerra da cinquant'anni Tifosi e giocatori non hanno più i sassi in tasca - Adesso si stringono la mano - Gli anziani protagonisti raccontano che, per l'accesa rivalità, non avvennero più matrimoni fra giovani dei due Comuni (Dal nostro inviate speciale) Borgolavezzaro, 24 febbr. L'ultima sassaiola non la rammenta più nessuno. Neppure gli anziani protagonisti del «derby della risaia» che si sono ritrovati ai bordi del campo per assistere allo «scontro» fra Borgolavezzaro e Vespolate. Trentanni fa J i tifosi sarebbero giunti con le pietre in tasca e la rabbia in corpo. Adesso sorridono e si danno pacche sulle spalle, porgono la mano agli avversari. Vivono i ricordi, i racconti delle fughe per la campagna, degli arbitri assediati, delle vendette di campanile. Niente di più. E' rimasto ancora il derby, è vero, ma solo sul rettangolo di gioco. Quel tanto di agonismo che basta per accendere l'interesse degli sportivi e la voglia di correre. Il Borgolavezzaro, primo in classifica del girone D di Terza Categoria, non vuole sfigurare di fronte al proprio pubblico e chiama a raccolta tutti, anche il n. 7 Murari, che aveva già appeso le scarpe al chiodo per infortunio ma che è stato salvato dall'agopuntura. Il Vespolate, fanalino di coda, stringe i denti e gioca allo spasimo. Ma i due paesi non si odiano più: il Vespolate perde per tre reti a zero ma riconosce cavallerescamente la superiorità degli altri. «Che im-porta la sconfitta — dice Vittorio Garzia. supertifoso dei granata — ritrovarmi su questo campo con tutti gli ex, abbracciarli e far pace è la più bella soddisfazione della mia vita*. Una frase, ri¬ conoscono tutti, che in altri tempi non sarebbe mai stata pronunciata. > «Una volta — è ancora Garzia a parlare — accadde anche il miracolo. Si gioca a Vespolate e alla fine del primo tempo la nostra squadra era in svantaggio. Molti di noi andarono in pellegrinaggio al santuario della Madonna della Crocetta, in mezzo alle risaie. La situazione si capovolse ed il BorgolavezzaróN andò a casa sconfitto. Non ce l'hanno mai perdonata». Al punto, sostengono in molti, che nell'immediato dopoguerra gli abitanti di Borgolavezzaro proibirono alle ragazze di unirsi in matrimonio con i giovani di Vespolate. Il veto. pare, è durato parecchi anni sino al giorno in cui, per motivi diversi, le due società di calcio sono calate di tono e non si sono più incontrate. Domenico Riscaldi, settantenne, ex ala sinistra del Borgolavezzaro; ricorda che in campo cercò sempre di mettere pace tra i contendenti ma non era cosa facile: «Ero marcato strettoi avevo un tiro micidiale. Durante un incontro un mio calcio di rigore provocò un fatto curioso: la palla fini contro il portiere e sfregò al¬ cuni fiammiferi che teneva nel taschino dei pantaloni. Ne uscì una fiammata che spaventò a morte il calciatore. Da allora mi chiamarono il giocatore di fuoco». Adesso le due società calcistiche vivono in un clima di collaborazione e sono ripresi anche i matrimoni fra gli abitanti dei due paesi. Il Borgolavezzaro ha dato in prestito due calciatori al Vespolate, nessuno è più costretto a saltare il muro di cinta dello stadio. Questo che si è disputato era forse l'ultimo «derby della risaia». Il ■ Borgolavez2arO, squadra ben intelaiata, al vertice della classifica, dovrebbe fare il salto nella categoria superiore, il Vespolate sicuramente rimarrà in «Terza». Non si «scontreranno» più. Il sindaco di Borgolavezzaro, Gianluigi Lavati, ha sottolineato l'addio con una calorosa stretta.di mano ai dirigenti del Vespolate. Fra i due comuni della Bassa-novarese si è chiusa una lunga parentesi calcistica, intrisa di lotte è rivalità ma l'ultimo derby ha anche segnato l'inizio di un nuovo capitolo: quello della collaborazione sul piano saziale che è mancato da troppi anni. -, Il dualismo ha emarginato per lungo tempo prima Borgolavezzaro e poi Vespolate ed ora gli amministratori e gli abitanti sentono il bisogno di recuperare insieme il tempo perduto. Pare che la spinta per il «vento nuovo» tra le risaie venga proprio dai giocatori: _ Fonsato, Invernizzi, Mazzoni, Sassi, Sacchetti, Vutulo, Trevisan, Cravini, Butticè, ttoccia. Termignoni, entrando negli spogliatoi sconfitti, avevano il viso rivolto verso Deliaca, Cavanna, Mazzon, Ruzza, Sacchetti, Gatti, Murari, Bagnesco, i Negri, Raimondi, Quattrale, i vincitori. Trent'anni fa, i loro padri, avrebbero girato la schiena sputando in terra. E sarebbe cominciata la sassaiola. J Vittorio Garzia e Domenico Biscaldi/i superrifosi dèi due paesi rivali (Foto Negri)